A meno di mille km dall'Italia, in Olanda, la Mitsubishi Outlander PHEV è una delle auto più vendute in assoluto, la SUV media numero uno incontrastata. Da noi, è a dir poco una mosca bianca. Perché tanta differenza? La prima parte della risposta sta negli incentivi all'acquisto di auto elettriche ed ibride plug-in, che là ci sono e da noi no. La seconda parte della spiegazione sta nel "monopolio" della giapponese, che è l'unica vettura del suo segmento ad offrire la tecnologia ibrida plug-in. Un'auto che lo scorso autunno si è data una rinfrescata nell'immagine e nei contenuti e che ho guidato ieri fra Milano e la campagna vicina al fiume Ticino. Le sorprese non sono mancate, di aspetti interessanti e innovativi ce ne sono diversi, ma resta un grande scoglio: il prezzo. Si parte da 45.900 euro. Una cifra elevata in senso assoluto, molto meno se la si rapporta ai contenuti tecnologici offerti, ma che difficilmente - in assenza di incentivi - potrà mai permettere alla PHEV di "decollare", in quanto troppo vicina, se non superiore, a quella delle SUV dei marchi premium.
Trucco leggero
Rispetto all'Outlander "normale", la PHEV si differenzia nei dettagli: finezze che però, messe tutte insieme, danno una percezione diversa della vettura: davanti, il paraurti è più elaborato, mentre la griglia tra i fanali è più scura. Sono state inoltre inserite cromature aggiuntive sulle fiancate, profili sottoporta più spessi e un diverso paraurti posteriore. Nel complesso, ci sono meno contrasti chiaro/scuro, come a voler comunicare che la PHEV è sì 4X4, ma non ama percorsi offroad troppo esasperati.
Atmosfera hi-tech
Nell'abitacolo, il lavoro dei giapponesi si è focalizzato sulla ricerca di una percezione qualitativa maggiore, attraverso il nuovo volante a quattro razze, con rivestimento della corona migliorato sia nel grip che nella qualità. Rivisto anche il tunnel centrale, così come i rivestimenti, siano essi in tessuto o in pelle, quest'ultima disponibile sia in colore nero con impunture grigie, sia in tonalità tabacco con cuciture bordeaux. Missione compiuta: la PHEV appare più "ricca" della versione turbodiesel, anche se il livello premuim è un'altra cosa, per ricercatezza dei materiali, per design dell'arredamento e per montaggio. Per il resto, trova conferma la generosa abitabilità: l'abitacolo dell'Outlander offre cinque posti veri - una rarità anche tra le SUV - con l'aggiunta dei due in terza fila che non fanno rimpiangere le MPV.
Zero emissioni (allo scarico) cinque giorni su sette
Specifico subito il cinque su sette: ovviamente dipende dal lavoro che si fa, dal chilometraggio casa-ufficio, etc.. Detto questo, con un'autonomia elettrica dichiarata di 50 km - che realisticamente si riducono a 30/33 km in condizioni d'uso reali - la maggior parte delle persone non accenderebbe quasi mai il motore a benzina, negli spostamenti quotidiani. Il tutto, contando su un brio comunque più che soddisfacente: se avete guidato un'ibrida tradizionale, sapete bene che appena premete il gas con una certa decisione, il motore endotermico si avvia. Non con la PHEV: la giapponese accelera forte anche in modalità zero emissioni (è bene specificare: allo scarico, perché l'impatto ambientale dipende da come si ricava l'energia elettrica) e il 2.0 a benzina da 121 CV si avvia solo se si chiede il 100% della potenza, pari a 203 CV (82 CV da quello elettrico). Rispetto ad altre ibride plug-in, dotate di cambio gestibile manualmente e interessate alla prestazione, la PHEV è 100% sostenibilità: i paddles dietro al volante non sono pensati per il piacere di guida, bensì per il grado di recupero dell'energia: tirando la leva "+" il freno motore (e quindi la rigenerazione) diminuisce e la vettura risulta più scorrevole, meno frenata quando si solleva il pedale del gas. Viceversa, tirando la leva "-" si incrementa la rigenerazione e dunque l'effetto freno in rilascio (opzione consigliata, in ottica efficienza). Per il resto, l'Outlander non è e non vuole essere sportiva: i 1.845 kg si sentono tutti e lo sterzo non è un fulmine; poco male, il comfort è buono dal punto di vista dell'assorbimento, ma soprattutto da quello acustico.
Sperando negli incentivi...
La speranza, è bene premetterlo, corre fortemente il rischio di andare delusa: si parla di tutto, nel nostro Parlamento, tranne che di stanziamenti economici per auto ibride plug-in ed elettriche. Detto che non vediamo l'ora di essere smentiti, tocca constatare che l'Outlander avrà vita durissima in Italia: 45.900 euro per la Instyle, 48.900 per la Instyle Navi Plus e 51.900 per la Instyle Navi Diamond. Se pensate che l'Audi Q5 ha un listino che parte da 39.550 euro, la BMW X3 da 40.750 e la Mercedes GLC da 47.940 euro, capite bene in che direzione andranno le scelte degli italiani. Al netto del risparmio che la PHEV sa offrire e al netto della sua dotazione all-inclusive.
Mitsubishi Outlander PHEV 2016
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