Le auto con il marchio del Toro sul cofano sono sempre state macchine fuori dagli schemi. Per le scelte tecniche, ma ovviamente anche per l’estetica, oltre che per le prestazioni. E la Urus non poteva che essere una Lamborghini, perché è il SUV più esagerato di tutti, degno erede di quella LM002 che ha creato con 30 anni di anticipo la categoria di mercato degli Sport Utility Vehicle per chi vuole il massimo del lusso, delle prestazioni e della tecnologia.
E in occasione della prima prova ufficiale con cui gli uomini di Sant’Agata Bolognese hanno presentato alla stampa il loro nuovo modello, ho avuto l’opportunità di guidarla per 24 ore. A cominciare, come potete vedere nelle immagini del video, da un giro notturno per le strade di Roma. 
 

Com’è

 
La Urus è un mostro non solo per le prestazioni di cui è capace. Stiamo parlando di una macchina lunga 5,12 metri (di cui 3 sono di passo), larga 2,02 metri e alta 1,63 metri. E quindi è più bassa rispetto ad un SUV specializzato per un utilizzo in fuoristrada, come una Range Rover o una Jeep, ma anche non molto più alta - circa 10 cm - di una Volkswagen Golf giusto per citare una normale 5 porte da famiglia.
 
Con una carrozzeria che, di suo, non rinnega gli spigoli delle altre Lamborghini, come pure il rapporto tra superfici metalliche e vetrate, senza per questo rinunciare a un minimo di 616 litri di bagagliaio e a uno spazio interno pensato per far star comode persone alte 2 metri davanti e 1 metro e 90 dietro. Il tutto in un abitacolo molto “mosso” nelle forme e ovviamente molto lussuoso nei rivestimenti, come potete vedere nelle foto della nostra gallery.
 
Con tre grandi schermi digitali a dominare la scena: strumentazione, infotelematica e climatizzatore, questi ultimi con un’ottima sensazione aptica, ovvero di risposta naturale al tatto ad ogni azionamento. 
 

Come va

 
La cosa che impressiona subito guidando la Lamborghini Urus è come le ruote posteriori sterzanti non facciano percepire il peso di 2.200 kg nei cambi di direzione. Si sente, insomma, come l’evoluzione nella taratura di questi sistemi sia diventata matura, un po’ com’è successo in passato con i servosterzi elettrici: in principio troppo artificiali nella risposta e ora paragonabili ai migliori comandi idraulici.
 
E così, si finisce per buttare in curva la Urus come se fosse una macchina molto più leggera, o più bassa. Quello a cui si pensa costantemente invece è la larghezza, che non permette di guidare davvero d’istinto come su una sportiva tradizionale. Anche in “Strada”,  la modalità di guida più tranquilla selezionabile dal comando che in Lamborghini hanno chiamato Tamburo, le irregolarità brevi e ripetute dell’asfalto si fanno sentire, mentre invece - anche in Sport - né le ondulazioni lunghe né le rotture secche della superficie riescono a scomporre le sospensioni pneumatiche, che possono lavorare a richiesta con ruote che vanno da 21 a 23 pollici.
 
Con all’interno i dischi carboceramici più grandi prodotti dalla Brembo, da 17,3 pollici di diametro, con pinze anteriori a 10 pistoncini e posteriori a 6. Il che, in modalità Corsa e scatenando i 650 CV e 850 Nm di coppia del motore 4.0 V8 biturbo, dà davvero tanta fiducia nella staccate. Pure ad alta velocità, come quelle che bisogna “tirare” nella prima parte di un circuito come Vallelunga.
 
Il suono, poi, lo potete giudicare da soli ascoltando il video, così come farvi un’idea di come questo super SUV possa comunque essere maltrattato fuori dall’asfalto. A dispetto dei 305 km/h di velocità massima e degli altri numeri impressionanti che Lamborghini dichiara per la sua nuova nata: li potete leggere nell’articolo di novità dedicato alla Lamborghini Urus. 
 

Curiosità

 
Con questo modello, Lamborghini prevede di vendere tante auto quanto tutto il resto della produzione messo insieme, in uno stabilimento completamente nuovo costruito accanto alla sede storica di Sant’Agata Bolognese che ha permesso di aumentare i posti di lavoro, con l’obiettivo di far crescere l’azienda e poter investire nelle supercar che vedremo nei prossimi anni.
 
Ecco quindi come, al giorno d’oggi, pur essendo l’opposto di una supercar, un SUV come la Urus sia in realtà il miglior alleato di un costruttore di auto sportive come Lamborghini, come ci ha spiegato l’ad Stefano Domenicali nella chiacchierata con il nostro Alessandro Lago.
 

Quanto costa

Il prezzo di partenza è di 206.000 euro, con ovviamente una lunga lista di optional a cui mettere mano. A iniziare da accessori irrinunciabili e utili, come la telecamera posteriore per non impazzire in parcheggio, o la configurazione con 2 singoli sedili posteriori, visto che (di serie) la Urus è la prima Lamborghini della storia a 5 posti.
 
E che si presenta alla grande, a mio parere, con rivestimenti interni meno sportivi dell’Alcantara o della fibra di carbonio, abbinati a un colore esterno non per forza appariscente, in un contrasto con la cattiveria e la spettacolarità della carrozzeria che rende quest’auto ancora più speciale.
 

La scheda 

 
Motore: 3.996 cc, bi-turbo benzina, 8 cilindri a V
Potenza: 650 CV a 6.000 giri
Coppia: 850 Nm a 2.250 giri
Velocità massima: 305 km/h
Consumo medio: n.d 
Emissioni CO2: n.d

Fotogallery: Lamborghini Urus