Digitalizzazione. E’ questa la parola chiave attorno alla quale hanno lavorato in Audi per rinnovare la A1 Sportback, che abbandona la carrozzeria a 3 porte (marginale sul mercato) e adotta - come Seat Ibiza, VW Polo e, in futuro, la Skoda Fabia - la piattaforma MQB A0. Proprio questa condivisione di materiali e tecnologie, nota e per nulla nascosta, è l’argomento forte di chi non ama il marchio Audi, che però continua a macinare record su record (di vendite) e con la nuova A1 punta a non smentirsi, con buone probabilità di riuscita.
Com’è
La migliore tecnologia e il marchio più prestigioso non bastano, però, per vendere un’auto: ci vuole un’estetica che piaccia al maggior numero possibile di persone. L’argomento l’ha già trattato molto bene Andrea, nel video e nell’articolo di qualche mese fa. Che altro aggiungere quindi? Che vista su strada non posso che confermare quanto detto da lui: anche al di fuori di uno spazio chiuso (dove hanno svelato l’auto in anteprima) e in mezzo alle altre auto, la A1 Sportback sembra più compatta dei suoi 4 metri e 3 centimetri di lunghezza, grazie soprattutto al montante posteriore spesso e inclinato. Non si può rimanere indifferenti, inoltre, di fronte alle tre feritoie posizionate poco sopra il single frame, vero omaggio all’Audi Sport quattro del 1984.
Tecnicamente, grazie al nuovo pianale il passo aumenta di ben 9,5 centimetri, a tutto vantaggio dell’abitabilità e della capacità di carico. Il bagagliaio passa infatti dai 270 litri della vecchia generazione a 335 litri.
Capitolo tecnologia: se si parla di assistenza alla guida c’è di tutto. Dal mantenimento della corsia con correzione automatica della traiettoria alla frenata automatica con riconoscimento di pedoni e ciclisti anche quando la visibilità è scarsa, entrambi di serie, passando per il cruise control adattivo e il parcheggio semiautomatico, fare errori diventa sempre più difficile.

Come va
Una volta in movimento, si ritrovano le piacevoli risposte di Ibiza e Polo in termini di solidità e comfort acustico; i rumori, insomma, restano fuori di qui e la macchina sembra davvero ben costruita. Certo direte voi, la meccanica è quella… Eppure delle differenze ci sono. Delle tre che ho provato, la A1 Sportback è per certi versi la via di mezzo. Non è sportiva come la Seat, ma nemmeno morbida come la Polo. Il tutto, supportato dalle buone risposte a tutti i regimi del motore 1.0 turbo a benzina da 116 CV, che ben si sposa con il cambio automatico DSG a 7 rapporti.
Per tornare a quello che dicevo prima, al fatto cioè che la macchina non è sempre un acquisto razionale, per descrivere un’Audi non ci si può fermare ai numeri. Perché sono le sensazioni che la rendono tale. La percezione di qualità, la cura per il dettaglio, l’attenzione per l’accostamento dei colori e dei materiali. Bene, qui dentro c’è un elemento che spicca, ma tutto concorre a fare di questo abitacolo un ambiente piacevolissimo in cui stare e viaggiare.
Il merito è anche dell’insonorizzazione, davvero ottima: i 3 cilindri fanno sentire il loro timbro metallico, però il rumore meccanico è sempre molto ovattato, al pari di quello aerodinamico e di rotolamento.

Curiosità
Sulla nuova A1 Sportback ci sono 3 possibilità di scelta per quello che riguarda l’assetto: standard, sportivo e adattivo, dotato cioè di ammortizzatori a controllo elettronico.
Quanto costa
Insomma, la qualità c’è, tecnologia e prestigio del marchio anche… Non deve stupire che questi siano i 4 metri circa tra i più cari del segmento, insieme ovviamente a quelli della Mini 5 porte. Con il motore 1.0 turbo benzina da 116 CV, e la A1 in versione base è proposta a 22.500 euro. Più avanti arriveranno anche la 1.5 turbo benzina e la sportiva S1; non è previsto invece il diesel.
Fotogallery: Nuova Audi A1 Sportback
Audi A1 Sportback 30 TFSI S tronic