Tra i SUV premium sui 4 metri e 70 di lunghezza, l’Audi Q5 è sempre stata un punto di riferimento. Nel corso del 2021 non solo si è aggiornata con un pesante restyling di metà carriera ma ha anche debuttato la Q5 Sportback, il terzo SUV coupé della gamma dopo Q3 e Q8.
Va ad inserirsi in una nicchia di mercato molto interessante, dominato sempre dalle tedesche: la protagonista di questo Perché Comprarla è l"ibrida plug-in da 367 CV. Scopriamola nel dettaglio.
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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi
Pregi e difetti
Ci piace | Non ci piace |
Comfort di marcia | Visibilità posteriore e retrocamera non di serie |
Qualità costruttiva | Leva attivazione ACC |
Tecnologia e infotainment | Alcune plastiche dure |
La Q5 Sportback parte già da un’ottima base, quella della Q5 restyling, che rispetto al passato ha fatto enormi passi avanti sotto tutti i punti di vista: tecnologico in primis, considerando che tutti i motori disponibili sono elettrificati, e nel design, accattivante ed elegante al tempo stesso. È bella, a guardarla si girano tutti, a maggior ragione se scelta in un colore che riesce a valorizzarla come il Blu Ultra.

La linea da coupé, poi, le permette di fare breccia in un segmento per cui i numeri di vendita parlano chiaro: i SUV con il tetto discendente piacciono, ai più come ai meno giovani, e la Q5 Sportback rappresenta quell’ultimo tassello attraverso cui Audi punta a rafforzare la propria leadership sul mercato.
Dimensioni, bagagliaio e spazio
Nonostante sia la variante coupé, quindi più sportiva, di un SUV già sul mercato, a livello di ingombri la Sportback è equivalente alla Q5: è lunga 4 metri e 69, larga 1 e 89 e alta 1 metro e 66. Giusto il bagagliaio è leggermente più piccolo, da 510 litri, ma sulla versione ibrida plug-in (quella di questa prova) la capacità scende a 455 litri.
Qui, il piano che è leggermente rialzato e non ha un doppiofondo in cui, per esempio, avrebbe potuto trovare posto la cappelliera una volta tolta. Lo spazio però è regolare nelle forme e comunque ben sfruttabile: sulla soglia non c’è alcun gradino e se si devono caricare oggetti pesanti è possibile, con un tasto, abbassare le sospensioni pneumatiche. Ci sono poi quattro anelli fermacarico, due ganci, due vasche con retine e una fascetta elastica. Se si devono caricare oggetti lunghi, il sedile posteriore centrale può essere reclinato, mentre per abbattere gli altri basta tirare una leva.

L’accesso al divano posteriore è agevole. Dentro c’è spazio a sufficienza in tutte le direzioni anche per i più alti, ma un eventuale quinto passeggero potrebbe viaggiare scomodo perché il tunnel centrale è alto e piuttosto ingombrante. In due dietro è possibile sfruttare il bracciolo centrale - che ha anche due portabicchieri - mentre sul tunnel centrale, oltre alle bocchette dell’aria, c’è la plancia per regolare la temperatura posteriore. Più in basso, due prese USB e una 12V. In più, la panca posteriore può essere scorrevole: possibilità però che si paga a parte.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 4,69 metri |
Larghezza | 1,89 metri |
Altezza | 1,66 metri |
Passo | 2,82 metri |
Dentro | |
Bagagliaio | 455 - 510 / 1.365 - 1.520 litri |
Plancia e comandi
Rispetto alle ultime Audi, si percepisce come la Q5 Sportback, condividendo gli interni con la Q5 standard, abbia ormai qualche anno sulle spalle. Come da tradizione Audi, però, l’ambiente è molto curato, gli assemblaggi sono solidissimi e la tecnologia ne fa da padrona con il grande schermo dell’infontainment e la strumentazione digitale dietro il volante.
Nonostante qua e là i materiali utilizzati non siano sempre all’altezza, il livello di qualità percepita è alto perché basta accomodarsi sul sedile perché l’occhio sia subito appagato dall’eleganza e dal minimalismo date dall’alternanza di materiali plastici sì ma dalle diverse fatture. Sul tunnel centrale si fa largo uso del piano black, mentre la consolle centrale è tagliata in due da una fascia più chiara in simil alluminio. I sedili sia davanti che dietro sono avvolgenti e comodi, e poi, se si volesse personalizzare l’abitacolo, scegliendo dal listino si avrebbe l’imbarazzo della scelta tra finiture e rivestimenti.

Il fatto che la Q5 non sia più un progetto nuovissimo lo si vede dall’organizzazione dei vani portaoggetti: quelli sul tunnel centrale sono tutti piuttosto piccoli e difficilmente compatibili con le dimensioni degli smartphone attuali. Il telefono può essere però riposto sulla piastra vicino al bracciolo che, a richiesta, può garantire anche la ricarica ad induzione. Di dimensioni generose anche il vano ricavato a sinistra del piantone dello sterzo, mentre sono nella media le tasche nelle portiere e il cassetto davanti al sedile del passeggero dotato anche di serratura.
Come va e quanto consuma
La Q5 si conferma, anche in questa variante Sportback, una di quelle auto che, dove la metti, sta, nel senso che si trova a suo agio ovunque, anche in città dove, a prima vista, quasi 4 metri e 70 di lunghezza potrebbero spaventare. La difficoltà però sta nel trovare un parcheggio di queste dimensioni piuttosto che parcheggiare, perché per le manovre ci sono i sensori perimetrali e la retrocamera, che però è sempre optional.
La visibilità, complice anche la posizione di guida rialzata, è buona a 180° perché le superfici vetrate sono ampie, mentre dietro si fa un po’ più di fatica sopratutto nelle immissioni perché il montante è massiccio e la linea del tetto scende.
Tornando al discorso iniziale, cos’è che permette alla Q5 di essere così sfruttabile? In primis l’assetto: in questo caso ci sono le sospensioni a controllo elettronico che sono sempre optional a circa 2.400 euro che, però, permettono alla macchina, anche con i cerchi da 21”, di essere sempre confortevole riuscendo ad assorbire la maggior parte delle asperità. Sono sempre consigliate, a maggior ragione in questo caso perché, di base, l’assetto dell’allestimento S-Line è più sportivo rispetto a quello standard.

Scorrendo tra le varie modalità di guida si possono regolare a piacimento tutti i parametri della macchina tra cui il motore che, in questo caso, è un ibrido plug-in con un 2.0 turbobenzina abbinato ad un elettrico per una potenza complessiva di 367 CV. A batteria carica quindi le prestazioni sono veramente eccezionali dato che bastano 5,3 secondi per toccare i 100 km/h da fermo, e poi si può scegliere se viaggiare in modalità 100% elettrica, sfruttare il termico per ricaricare la batteria o muoversi in ibrido.
Quando si affonda il piede sull’acceleratore e magari si intravedono le curve però esce fuori qualche limite: la massa si sente sopratutto in frenata perché siamo ad oltre 2.100 kg in ordine di marcia, il che non invoglia a correre troppo, e poi il cambio S tronic a sette rapporti ha qualche incertezza sopratutto in scalata. Lo sterzo poi è sempre un po’ distaccato da ciò che passa sotto le ruote davanti e ha qualche vuoto al centro.
È una macchina, quindi, che predilige una guida morbida e rilassata, senza movimenti bruschi, e per questo l’autostrada è il suo terreno di caccia. L’isolamento acustico è ottimo sia per quanto riguarda il motore che per i fruscii aerodinamici e il rotolamento delle gomme.

Tornando al comfort, è inutile dire che questa sensazione di rilassatezza generale dipende molto dall’assetto che è veramente morbido. Il bello è che, in città, si passa con naturalezza su tutte le buche, giusto su quelle più secche si sente il contraccolpo con gli ammortizzatori che arrivano a fondo corsa. Quando si alza il ritmo invece bisogna tener conto che una taratura così rilassata fa percepire di più il trasferimento dei carichi e in curva il rollio e il beccheggio in frenata si sentono parecchio.
Capitolo consumi: a batteria carica in modalità 100% elettrica si possono fare tranquillamente 60 km con un consumo medio nel casa-lavoro di circa 22 kWh/100 km. A batteria scarica e guidando in maniera fluida e oculata si percorrono poco meno di 12 km con un litro in città, più di 17 in extraubano e circa 12 in autostrada a velocità di codice, il tutto per una media di 13 km e mezzo al litro che corrispondono a 7,3 litri di benzina ogni 100 km.
Versione provata | |
Motore | 2.0 turbo benzina + elettrico |
Potenza | 367 CV |
Coppia | 370 Nm |
Cambio | Automatico a 7 marce |
Trazione | Integrale |
Prezzi e concorrenti
Il listino parte dai 54.250 euro della Q5 Sportback a trazione anteriore con motore diesel mild hybrid da 204 CV in allestimento base. I diesel, sempre micro ibridi, da 286 e da 341 CV partono da 72.750 e da 86.100 euro, mentre chi cerca un benzina, il 2.0 da 265 CV sempre mild hybrid da 62.500 euro è, al momento, l’unica soluzione.
Gli altri due benzina a listino, infatti, sono plug-in hybrid: uno da 299 CV a partire da 62.750 euro e il più potente da 367 da 74.100. Per quanto riguarda gli allestimenti, ce ne sono quattro, con una differenza di 8.200 euro tra il primo e il top di gamma. Il cambio automatico è di serie così come la trazione integrale quattro, ad eccezione che sul diesel meno potente dove costa 2.700 euro.

BMW X4 e Mercedes GLC Coupé sono le rivali dirette della Q5 Sportback, hanno un prezzo simile e motori e dotazioni sullo stesso livello. Ci sono poi altri SUV che, magari, non hanno la variante coupé, ma già dalle linee fanno trasparire il proprio carattere sportivo come la Jaguar F-Pace, l’Alfa Romeo Stelvio e, per chi ha un budget più alto, la Porsche Macan.