Tre lettere che rappresentano ancora oggi un segmento di auto che, dalla metà degli anni ‘90, ha reso più godibili e diffuse le vetture convertibili. La SLK è infatti la roadster compatta che ha riportato in auge una soluzione tecnica assai datata, attualizzandola a tal punto da ripopolare una nuova nicchia di auto dedicate al piacere di guidare, quella delle coupé-cabriolet.
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Storia
È il 1996 quando la SLK (Sportlich, Leicht, Kompak) esordisce al Salone di Torino dove il suo tetto rigido ripiegabile spopola tra i presenti e non.
Sotto il cofano, la SLK offre un quattro cilindri 2.0 aspirato da 136 CV e un 2.3 in configurazione Kompressor (con compressore volumetrico), e 193 CV di potenza, mentre “in mezzo” c’è il 2.0 Kompressor da 192 CV, più diffuso nei mercati sensibili alle alte cilindrate come Italia, Grecia e Portogallo.

Il successo è immediato: nel solo primo anno di commercializzazione vengono venduti oltre 50.000 esemplari a fronte dei 35.000 previsti dalla Casa madre, quindi non c’è da stupirsi se l’integrità di questo progetto non viene toccato per quasi 4 anni, fino al primo lieve restyling del 2000.
Nel post millenium bug, la SLK EVO guadagna alcuni aggiornamenti, dentro e fuori, con la gamma motori che si arricchisce di nuove varianti Kompressor a 4 cilindri, ma anche di versioni più spinte con le potenze che arrivano fino ai 354 CV della 32 AMG, mentre agli amanti dei V6 aspirati sono concessi i 218 CV della SLK 320, protagonista di questa prova, una EVO in grado di valorizzare il fascino della prima serie della SLK che, solo nel 2004, cede il passo alla successiva generazione, la R171.

Pro & Contro
Chiariamo subito un punto: le SLK 4 cilindri Kompressor, grazie alla loro erogazione morbida e vigorosa, risultano ancora molto piacevoli da guidare (e aizzare), ma un V6 da 3,2 litri, per quanto raro sulla SLK, è di una categoria superiore per sonorità, possenza (218 CV) e costanza, essendo capace di emozionare in qualunque zona del contagiri.

Il comfort della SLK rimane poi di altissimo livello in entrambe le configurazioni, una caratteristica che rende ancora più godibile l’utilizzo quotidiano di questa convertibile col tetto rigido dal carattere sportiveggiante, ma mai sgarbato.

Se state pensando di mettervene una in garage, sui motori potete quindi stare tranquilli, sia che si tratti del V6 che dei Kompressor: se trattati decentemente i 4 cilindri sono infatti considerati affidabili, e lo stesso vale per il compressore Roots che però, quando è da sostituire, richiede più di 2.000 euro.
In generale però, occhio che tutte le spie all’accensione si accendano correttamente (compresa quella del motore) all’avviamento dell’auto, ma soprattutto attenzione alle anomalie del meccanismo relativo alla capote: se non è funzionante o se ci sono perdite per cui l’apertura o la chiusura avvengono in più di 25 secondi, valutate attentamente come proseguire la trattativa.

Prezzo
Il punto più basso delle quotazioni l’SLK lo ha raggiunto qualche anno fa, proprio quando le prime R170 sono diventate di interesse storico.
Attualmente gli esemplari più belli sono in continua crescita, con le valutazioni che possono essere comprese tra 5.000 - 6.000 euro fino a 10.000 euro a seconda di accessori, colore della carrozzeria e, naturalmente, condizioni, questioni che valgono quasi di più rispetto al tipo di Kompressor che si sta valutando.
Se invece si parla di 320 V6, arrivare a 15.000 euro è diventato abbastanza frequente, mentre per la 32 AMG si orbita anche oltre i 20.000 euro.