La maggior parte di coloro che si stanno muovendo verso le vacanze probabilmente non pensano di trascorrerle nelle grandi città, che malgrado gli esodi estivi non sono mai davvero vuote. Tuttavia, c'è anche una parte di turisti che approfitta volentieri dei mesi caldi per godere meglio delle bellezze e delle opportunità culturali dei centri più importanti, magari un po' più accessibili che nel resto dell'anno.
In effetti, questo è anche il periodo in cui le amministrazioni allentano un po' la presa su alcune delle limitazioni che negli ultimi anni hanno reso complicato muoversi nel cuore delle città, iniziando banalmente con la sospensione del pagamento del posteggio nelle (sempre più estese) zone blu nelle settimane centrali di agosto, ai benefici diretti del minore affollamento.
A questo tema abbiamo dedicato nel corso dell'anno una serie di guide, che trovate nell'elenco in fondo all'articolo, con i dettagli su costi e procedure per muoversi nelle 10 città italiane più trafficate.
Accessibilità e costi
A parte i posteggi, infatti, l'accesso ad un centro storico è sempre più complesso per la presenza di zone a traffico limitato in cui si può entrare soltanto con vetture autorizzate o dietro pagamento di un ticket giornaliero (che può costare anche 6 euro al giorno) o di un abbonamento annuale con costi variabili tra residenti e non residenti. A questo si sommano le limitazioni che colpiscono invece i veicoli più vecchi e inquinanti impedendo loro l'ingresso in città pena salatissime multe.
In alcune città come Bologna, le due cose coincidono: la Z.T.L. è ambientale e quindi non è sufficiente pagare l'ingresso. Se la vettura in questione non rientra in determinate categorie euro, non può entrare e basta.
Milano ha invece istituito negli anni ben due zone circoscritte, l'Area B e l'Area C, con regole specifiche e diverse modalità di accesso per le quali vi rimandiamo alla guida in fondo alla pagina.

Ibride ed elettriche
All'opposto, nei grandi centri le auto elettriche e in molti casi anche quelle ibride godono di vantaggi e agevolazioni, come l'esenzione dal pagamento dell'ingresso in città e talvolta anche del posteggio.
L'accesso alle zone a traffico limitato, infatti, spesso è libero, anche se vincolato alla registrazione in un elenco e in qualche caso al pagamento di una abbonamento super-agevolato (a Napoli appena 10 euro l'anno).
Lo sharing, per tutti ma non dappertutto
Una delle soluzioni che hanno preso maggior piede negli ultimi anni è quella del car sharing, il noleggio giornaliero o addirittura orario, che nelle principali città come Roma, Milano o Napoli vanta addirittura più di una società attiva mentre nelle altre è affidata quasi sempre ad una società spesso partecipata dal comune stesso.
Quasi, perché in alcune città l'esperimento non ha preso piede, come nel caso di Bari, dove il servizio inaugurato nel 2016 ha chiuso i battenti ben prima della pandemia, nel 2018.
Noleggiare un'auto in sharing costa spesso poche decine di centesimi o pochissimi euro con tariffe orarie o miste orarie/chilometriche, a volte da aggiungere però a un costo di iscrizione annuale, con crescenti flotte di auto elettriche. Anche di questo trovate un resoconto nella guida di ciascuna delle città incluse nell'elenco qui sotto.
Le nostre guide agli spostamenti in città
- Quanto costa muoversi in auto a Bari
- Quanto costa muoversi in auto a Bologna
- Quanto costa muoversi in auto a Catania
- Quanto costa muoversi in auto a Firenze
- Quanto costa muoversi in auto a Genova
- Quanto costa muoversi in auto a Milano
- Quanto costa muoversi in auto a Napoli
- Quanto costa muoversi in auto a Palermo
- Quanto costa muoversi in auto a Roma
- Quanto costa muoversi in auto a Torino