Facile dire SUV, ma qual è stato il primo sul mercato? A chi il merito (o il demerito, direbbe chi proprio non digerisce la carrozzeria rialzata) di aver inventato il genere? Difficile, se non impossibile, affermarlo con certezza. Sì perché non solo bisognerebbe allargare il campo agli Stati Uniti, ma anche a tutti i segmenti, con più di un pretendente in lizza.

Una cosa è certa però: nella stretta cerchia dei Costruttori che davvero possono dire di averci visto lungo non ci si può non mettere Kia con la Sportage; un’auto che, sebbene abbia telaio e trasmissione da fuoristrada vero, nella filosofia è molto più urbana che “selvaggia”. L’anno è addirittura il 1993, la Corea del Sud è “più lontana” dall’Europa di quanto non lo sia oggi.

Eppure, qualche genio del marketing ha l’intuizione giusta. Quella che può segnare il destino dell’azienda per cui lavori. E questo è la Sportage, che in questi 26 è quasi diventata un brand a sé stante, capace di entrare nei garage di oltre 5 milioni di persone in tutto il mondo. Ecco la sua storia e la sua evoluzione nel tempo.

“Vien via” a poco

Prima di parlare della Sportage che arriva in Italia nel 1994 è opportuno contestualizzare un minimo la situazione del marchio Kia nel Vecchio Continente in quel periodo: per semplificare, i coreani godono della stessa considerazione - leggi: pregiudizio - dei cinesi oggi, anche se i più attenti hanno già smesso di sottovalutare anche questi ultimi…

Kia Sportage, foto storiche

Torniamo a Kia: se qualcuno prende in considerazione questo marchio, 25 anni fa, è solo in virtù dei suoi listini stracciati, che in pratica danno accesso al nuovo allo stesso prezzo dell'usato delle Case più affermate. Ovviamente, la qualità, intesa come cura per gli interni, ma anche per il design e per la dinamica di guida, va di pari passo, o quasi…

Con la Sportage qualcosa cambia

Il quasi lo mette proprio la Sportage, che per la prima volta riesce a modificare la percezione attorno al marchio. Si badi bene: la strada per arrivare dove Kia (e Hyundai) si trova adesso è ancora lunghissima e in salita, ma qualcosa inizia a cambiare.

Se il prezzo resta la motivazione d’acquisto principale, il design guadagna molte posizioni e la robustezza della vettura - riscontrata dai clienti, mediamente più che soddisfatti - non fa che alimentare un favorevole passaparola.

Una gamma al “minimo sindacale”

Il successo della Sportage è superiore a ogni aspettativa. Anche il più inguaribile ottimista all’interno della stessa Kia non ha il coraggio di mettere nero su bianco quello che sarà il numero di auto vendute.

Kia Sportage, foto storiche

Il tutto, nonostante una gamma non certo appetibilissima: l’unico motore disponibile, nel 1994, è un 2.0 aspirato a benzina da 128 CV, affiancato da un pigro turbodiesel da 83 CV, lanciato nel 1995, ovvero quando la Sportage inizia a essere prodotta anche in Europa, precisamente negli stabilimenti della tedesca Karmann.

Persino Cabrio

Il primo restyling è del 1996, ma il colpo a sorpresa è del 1997: insieme al restyling arriva anche la versione Cabrio a passo corto (che in Italia debutta però nel 2000).

Kia Sportage, foto storiche

Sì, avete letto bene. I coreani, evidentemente su di giri per il successo della loro creatura anche al di fuori dei patri confini, osano con una variante più corta e con capote in tela del proprio SUV. Chi pensava che la Range Rover Evoque cabrio fosse un esperimento coraggioso deve ricredersi.

Nel 2001 si torna nei ranghi con la station wagon: più lunga di 11 cm, offre un bagagliaio più ampio, oltre al portellone che non è più incernierato lateralmente ma in alto; la ruota di scorta, infine, viene accolta al di sotto del piano di carico e non è più appesa esternamente nella parte posteriore dell’auto.

Seconda generazione, SUV “vero”

Nel 1997, in seguito alle ripercussioni della profonda crisi finanziaria asiatica, Kia deve dichiarare bancarotta. Nel 1998, Hyundai ne rileva le quote di controllo e dà inizio alla riscossa di quello che oggi è uno dei più importanti gruppi automobilistici al mondo.

Kia Sportage, foto storiche

Venendo alla Sportage di seconda generazione, gemella diversa non a caso della Tucson, diventa un SUV al 100%, nel senso che le sospensioni sono a 4 ruote indipendenti e viene abbandonato il cambio con le marce ridotte.

Kia Sportage, foto storiche

Decisamente più moderni e al passo coi tempi i motori: due i benzina - un 2.0 da 141 CV e meno “probabile”, in Italia, 2.7 V6 da 175 CV e un 2.0 turbodiesel da 112 CV; nel 2006 quest’ultimo viene portato a 140 CV.

Kia Sportage, foto storiche

Nel 2007, un’altra intuizione importante: con l’arrivo del restyling debutta la variante a 2 ruote motrici: si è ormai capito che il cliente di questo genere di macchina non sa che farsene, spesso, del 4x4; anzi, se può risparmiare qualcosa all’acquisto e nei costi di gestione lo fa volentieri.

La Sportage di terza e quarta generazione

In Kia - e più in generale nel Gruppo coreano guidato da Hyundai - fanno dannatamente sul serio e mirano a un ruolo sempre più da protagonisti in Europa. Ecco perché, tra le altre cose, nel 2006 strappano al Gruppo Volkswagen (il papà, tra le altre, di quel pezzo di stile che è l’Audi TT del 1998) il designer Peter Schreyer, dandogli le chiavi della trasformazione stilistica delle auto coreane.

Kia Sportage, foto storiche

Una metamorfosi che probabilmente trova una delle sue migliori espressioni proprio nella Sportage del 2010, attualissima ancora oggi e che, quando viene lanciata sul mercato, sembra un concept da Salone prestato alla strada.

Kia Sportage, foto storiche

Lunga 4,44 m, larga 1,85 e alta 1,64, ha un bagagliaio da 465 litri di capacità. I motori? Si evolvono ancora: a benzina ce n’è uno solo, l’1.6 GDI da 135 CV; a gasolio ci sono invece il 1.7 CRDI da 116 cavalli o il 2.0 da 136 e 184 cavalli. Non mancano propulsori bifuel benzina/Gpl,1.6 con trazione anteriore e 135 cavalli. Quanto al resto… E’ storia attuale, quella della Sportage attualmente in vendita.

Fotogallery: Kia Sportage restyling 2019

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