In Europa le auto cinesi rappresentano da anni una realtà fluida, altalenante e abbastanza oscura. Se qualche anno fa si temeva una possibile invasione in massa di vetture provenienti dalla Cina a costi bassissimi - pericolo poi scongiurato dall’esplosione della domanda interna - oggi si assiste a un fiorire di marchi, prototipi e dichiarazioni roboanti, ma solo a volte seguiti da timidi tentativi di debutto sui mercati europei.

Le cinesi che si comprano oggi in Italia

Ad oggi in Italia le uniche auto cinesi che si possono acquistare sono solo il pick-up Steed 6 di Great Wall e il SUV Haval H2.

Great Wall Steed 6
Haval H2

A queste si aggiungono le DR, che però sono solo prodotte in Cina, ma la loro omologazione e commercializzazione avviene sotto l’egida del brand italiano. I modelli presenti nel listino della Casa molisana sono addirittura cinque: un"utilitaria e quattro SUV/crossover. Si chiamano DR Zero, DR3, DR4, DR e DR6.

DR6

Quanto costano

Marca/Modello Motore Prezzo base
Haval H2 1.5 Turbo Benzina - Benzina/GPL 17.900 euro
Grat Wall Steed 6 (autocarro) 2.4 Benzina/GPL 15.650 euro
DR Zero 1.1 Benzina - Benzina/GPL 7.890 euro
DR3 1.5 Benzina - Benzina/GPL 14.900 euro
DR4 1.6 Benzina - Benzina/GPL - Benzina/Metano 17.000 euro
DR EVO5 1.6 Benzina - Benzina/GPL - Benzina/Metano 12.900 euro
DR6 1.5 Turbo Benzina - Benzina/GPL - Benzina/Metano 20.000 euro

Le auto in arrivo nel 2020

Un debutto importante sarà quello di Lynk & Co, neonato marchio della cinese Geely (proprietaria anche di Volvo e Lotus) che arriverà in Europa a partire dal 2020. Le vetture più attese sono i SUV crossover compatti Lynk & Co 01 e 02, oltre alla berlina 03.

Lynk & Co 02

Le novità viste a Francoforte

La scelta, dunque, è piuttosto limitata e il futuro appare quanto mai incerto, anche se al Salone di Francoforte c’è stato un discreto show dei marchi cinesi - Faw-Hongqi, Byton e Wey - che hanno “occupato” una vasta area della Halle 8, vicino a Ford e Honda.

Byton ha presentato in terra tedesca un SUV elettrico chiamato M-Byte, indicando il 2021 come data per l’inizio della commercializzazione in Europa, a un prezzo d’attacco inferiore ai 30.000 euro. Trazione posteriore o integrale, 200 o 300 kW di potenza (cioè 268 o 408 CV), autonomia da 360 a 435 km, posizionamento premium e soluzioni spettacolari, come l’incredibile display curvo da 48 pollici posizionato al centro della plancia.

Byton Feature Image
Wey-GT, il SUV plug-in che fa il verso alla Urus

Per produrlo è stato costruito uno stabilimento con un investimento di 1,5 miliardi di dollari, sostenuto dal fondo di investimento della provincia di Jiangsu e dal Governo di Nanchino. Trattandosi di soggetti pubblici, i risultati dovrebbero essere garantiti.

Great Wall, invece, ha portato a Francoforte tutta la gamma, inclusa quella di Wey (il brand dedicato ai SUV). La prima auto di serie dovrebbe arrivare in Europa entro due anni e dopo aver raggiunto le 50.000 unità vendute all’anno inizierà anche la produzione locale.

E le supercar?

Hongqi, che è il costruttore cinese a cui storicamente è affidata la costruzione delle auto governative, ha mostrato il concept di un SUV di grandi dimensioni, ovviamente 100% elettrico, con 600 km di autonomia e anche capacità di guida autonoma, anche se non è ben chiaro di quale livello. Al suo fianco c’è la S9, una supercar ibrida spinta da un 4.0 L V8 e da un motore elettrico, per un totale di 1.400 CV. Staremo a vedere se rimarranno sogni o se diventeranno “solide realtà”.

Hongqi

Lo scetticismo in questi casi è d’obbligo, visto che di marchi cinesi nati e subito defunti ne abbiamo visti tanti: BYD, Martin Motors Bubble, Katay, GAC Gonow, Shuanghuan Ceo, Lifan Solano, Brilliance BS6, Qoros e Borgward, solo per citarne alcuni.