Bertone Freeclimber
Disegnati, costruiti e anche commercializzati con il proprio marchio dal centro stile torinese Bertone, i Freeclimber sono stati una piccola famiglia di 4x4 realizzati sulla base di altrettanti modelli Daihatsu, rispettivamente Feroza per la prima serie e Rocky per la seconda, battezzata Freeclimber II e con linee reinterpretate e rese più sportive.
In listino tra il 1989 e il 1993, i Freeclimber si distinguevano dai modelli da cui derivavano anche per i motori: adottavano infatti unità a benzina (e anche turbodiesel sulla prima serie) di derivazione BMW. Complessivamente la produzione ha superato i 5.000 esemplari, alcuni dei quali utilizzati in Italia anche dai Carabinieri.
Glenfrome Facet
Attiva tra il '75 e l'86, la Glenfrome Engineering di Bristol era un'azienda inglese specializzata nella trasformazione di Range Rover della prima generazione, di cui ha realizzato anche interessanti varianti a 6 ruote motrici.
Con Facet ha invece esplorato l'aspetto più squisitamente ricreativo della lussuosa 4x4, disegnando una carrozzeria interamente nuova, sportiva e con tettuccio asportabile tipo Targa. Ne sono stati costruiti poco più di 20 esemplari quasi tutti finiti in Medio Oriente.
Heuliez Contender/Intruder
Soltanto salendo a bordo - opportunità non facilissima visti i pochissimi esemplari costruiti - e notando gli inconfondibili tre pulsanti per bloccare i differenziali, ci si potrebbe rendere conto di trovarsi su una Mercedes Classe G.
Questa elaborazione della carrozzeria francese Heuliez risale infatti agli anni '90 e prende spunto da uno dei modelli all'epoca considerati più lussuosi, anche se con taglio decisamente "offroad", per realizzare qualcosa di ancor più esclusivo.
Per la cronaca, il modello "di serie" è il Contender XG, costruito nel '97 in appena tre esemplari con carrozzeria Coupé su telaio e meccanica del G 320 a passo corto e proposto con il marchio Status&Class. La cosa interessante è che la carrozzeria è stata materialmente costruita in Italia, da una divisione della Opac di Rivalta (TO), presso cui uno degli esemplari - quello verniciato in arancio - è rimasto per alcuni anni.
Gli altri due, uno blu e uno dipinto con una scenografica vernice cangiante, dovrebbero tuttora trovarsi in Svizzera. Heuliez ha proposto anche la variante Intruder (nella foto), che adottava un tetto retrattile molto simile a quello della Mercedes SLK. Ma si tratta di un tentativo che è rimasto un prototipo.
Suzuki X-90
Cosa sarà mai questa strana vettura, così alta e al tempo stesso carrozzata come una sportiva, con tetto rimovibile tipo targa e i fari posteriori della Suzuki Baleno? Presto detto: con la X-90, Suzuki intorno al '95 ha voluto proporre un modello che prendesse il posto del piccolo fuoristrada Samurai sul mercato nordamericano, ma senza accontentarsi delle comuni carrozzerie soft top, apribili nella parte posteriore.
Ne è nata questa interessante variazione sul telaio del primo Vitara a passo corto, proposta per un paio d'anni anche in Australia e in alcuni paesi europei con motore 1.6 a benzina. Per quanto fosse accattivante, però, il mercato forse non era ancora pronto a un modello 4x4 con due posti secchi e praticità da sportiva: il suo successo, quindi, è stato scarso.
Toyota FJ Cruiser
Qui parliamo di un'operazione nostalgia piuttosto riuscita: la FJ Cruiser è, come suggerisce il nome, un omaggio alle prime generazioni della fortunata dinastia Land Cruiser, per l'esattezza la serie FJ degli Anni '70, a cui si ispira la carrozzeria - moderna ma con elementi retrò reinterpretati a dovere - completata da porte con apertura ad armadio, senza montanti centrali.
La FJ Cruiser nasce per il mercato americano e in Europa è arrivata soltanto per iniziativa di alcuni importatori paralleli, con motore a benzina V6 di 4 litri e trazione integrale o soltanto posteriore.
La sua carriera è stata piuttosto lunga: presentata nel 2003 come concept car e messa in produzione dal 2005 a seguito del grande interesse riscosso, è uscita di scena soltanto nel 2018.
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