Al giorno d’oggi, quando si parla di evoluzione dei sistemi e dei componenti nelle nostre amate automobili, vengono subito in mente i powertrain elettrificati, i dispositivi che offrono connettività a bordo e tutti i sistemi di infotainment sempre più all’avanguardia, che permettono di gestire nuove funzioni anche con comandi vocali e gestuali.
C’è però un'altra tecnologia che, nonostante sia stata introdotta sulle nostre automobili circa 100 anni fa, viene lasciata un po’ in ombra dalla "critica". Ma non dalle case automobilistiche. Stiamo parlando dei fari - o impianti di illuminazione - che negli ultimi 30 anni hanno fatto passi da gigante, evolvendo la sorgente per avere fasci luminosi sempre più profondi, ma anche nuove funzioni per aumentare la sicurezza sulle strade.
Come abbiamo detto, una delle evoluzioni più importanti dei gruppi ottici riguarda il tipo di sorgente utilizzato per creare il fascio luminoso. Facciamo una classificazione.
1 - Lampade alogene
Fino agli Anni '60, ad essere utilizzato è stato il proiettore elettrico con tecnologia a filamento, inventato da Hella nel 1962. Ed è la stessa società tedesca, leader nel settore dell’illuminotecnica, ad aver introdotto le prime lampadine alogene, che potevano vantare caratteristiche decisamente migliori, tra cui la maggiore efficienza luminosa, la durata raddoppiata, la diminuzione del calore emesso e dimensioni più compatte. Questa tecnologia viene ancora utilizzata nelle versioni base di alcuni modelli.

2 - Fari allo xeno
Nel 1991 BMW introduce sull’ammiraglia Serie 7 i fari allo xeno, sviluppati dall’azienda italiana Magneti Marelli. Anche chiamati proiettori ad alta intensità di scarica, i fari allo xeno non hanno alcun filamento ma formano un arco tra due elettrodi, in un’atmosfera di gas inerte. Tra i principali vantaggi di questa tecnologia troviamo un fascio più luminoso e più uniforme anche agli estremi del campo d’azione.
Sebbene queste lampade consumino meno energia di una normale lampada, tra gli svantaggi troviamo valori più alti di tensione e corrente necessari per l’accensione, che non essendo istantanea ci mette un po’ a far raggiungere la massima potenza a questi fari. Ecco perché molte auto venivano - e vengono tutt’ora - proposte con i soli anabbaglianti xeno e gli abbaglianti alogeni.

3 - Fari a LED
I fari a LED (Light Emitting Diode) sono una delle tecnologie più importanti per gli sviluppi che ha consentito. Introdotti per la prima volta da Audi nel 2008 sulla R8, i full LED (anabbaglianti+abbaglianti) hanno la caratteristica di emettere al passaggio di corrente un fascio luminoso che si avvicina molto, come tonalità di colorazione, a quella della luce solare. Rispetto ai meno recenti gruppi alogeni e xeno, i fari a LED consumano meno energia, durano più a lungo, non perdono tonalità di colore nel tempo e, vista la loro compattezza, permettono ai designer di sbizzarrirsi nelle forme dei gruppi ottici anteriori.

4 - Fari Laser
Una delle ultime sorgenti proposte nel campo dell'illuminazione automotive è quella dei fari Laser, lanciata da BMW sulla i8 con il nome di BMW LaserLight e ora disponibile come optional sui modelli dalla Serie 3 "in su", con un prezzo a partire da circa 2.000 euro. Formati da 3 diodi laser, questi fari emettono un fascio luminoso verso un luminoforo al fosforo che, ha la capacità di diffondere luce a temperatura ambiente di colore bianco. Questa tecnologia consente di avere una portata del fascio luminoso di 600 metri, circa il doppio rispetto a quella dei fari tradizionali.

5 - L’evoluzione delle funzioni
L'introduzione dei fari aveva lo scopo principale di illuminare la strada, garantendo una buona visibilità al guidatore e allo stesso tempo segnalando la presenza della propria auto agli altri veicoli e pedoni. Con il passare degli anni, i gruppi ottici si sono trasformati in un vero e proprio sistema in grado di aumentare il livello di sicurezza.
All'inizio degli anni '2000, ad esempio, molti modelli sono stati equipaggiati con sistemi di illuminazione dinamici che, seguendo lo sterzo della vettura, indirizzano un fascio luminoso verso la traiettoria interna della vettura.
Con l'introduzione dei fari Full LED, i gruppi ottici si sono dotati di una tecnologia che - sfruttando le immagini di una telecamera frontale e i sensori di luminosità - va ad accendere e spegnere gli abbaglianti automaticamente.

6 - Fari a Matrice di LED
Lo sviluppo dei fari a LED ha portato come evoluzione i gruppi ottici a matrice di LED (o matrix LED). Il faro in questo caso è infatti formato da tante piccole porzioni di diodi, che sono gestite da una centralina computerizzata. Questa è in grado, in base alle diverse situazioni, di spegnere e riaccendere singole sezioni di faro, in modo da creare una zona buia in corrispondenza del veicolo che procede in direzione opposta - o che precede - e mantenere così sempre un ottimo grado di illuminazione complessiva.

Questa tecnologia viene ormai proposta sotto diversi nomi come optional anche sui modelli più accessibili di vari marchi, come la DS3 Crossback (DS Matrix Led Vision) e l’Opel Corsa (IntelliLux LED). La prima tecnologia è disponibile a richiesta ad un prezzo di 1.600 euro, mentre la seconda viene offerta a partire da 600 euro.
7 - Digital Light
L’ultima e più recente innovazione è quella introdotta da Mercedes sulla nuova Classe S, che è stata dotata della tecnologia Digital Light. Questa utilizza 3 LED e 1,3 milioni di microspecchi per creare il fascio luminoso. La novità è che questo sistema è in grado di proiettare sulla carreggiata diversi simboli utili, in base a quello che succede intorno alla vettura.