Da qualche anno a questa parte, le protagoniste della 1000 Miglia sono le stesse e questo 2021 non fa eccezione.

Ad aggiudicarsela è di nuovo il veterano Andra Vesco, che dopo la vittoria dell’anno scorso (in un’edizione rimaneggiata nel numero delle auto e rinviata a ottobre causa Covid) riporta la sua Alfa Romeo 1750 GS Zagato al primo posto, proseguendo una striscia positiva che da be 6 anni vede una vettura del Biscione salire sul gradino più alto del podio.

La 1750 e la famiglia Vesco sono, del resto, tra i protagonisti della Brescia-Roma-Brescia da almeno 10 anni, anche se i successi sono iniziati soltanto nel 2016, quando Andrea, in coppia con Andrea Guerini, ha vinto per la prima volta, bissando nel 2017, mentre il terzo successo, stavolta conquistato insieme al padre Roberto, è arrivato lo scorso anno.

Nel frattempo, un secondo e un terzo posto nel 2018 e 2019 lo hanno confermato come uno dei passisti più forti dell’ultimo decennio. Con questa vittoria sorpassa infatti l’argentino Juan Tonconogy, vincitore di tre edizioni tra il 2012 e il 2018, e si lancia all'inseguimento del recordman Cané, capace di aggiudicarsi la gara la bellezza di 10 volte tra il ’92 e il 2010.

Le Alfa romeo in gara

Delle ben 39 vetture del Biscione iscritte a questa edizione, quelle appartenenti alla famiglia 6C sono state 22. Tra queste, ben 15 sono 1750: 5 versioni Super Sport e 8 Gran Sport, della quali complessivamente 10 carrozzate Zagato, più due GT. Si tratta di uno degli schieramenti più maestosi, che rivaleggia soltanto con quello delle Fiat 508 Balilla e 1100 in particolare, delle Mercedes 300 SL, delle Jaguar XK e delle Porsche 356.

La 1750

Evoluzione della 1500, con motore a 6 cilindri in linea molto avanzato per l'epoca, le 1750 sono state presentate al Salone di Roma nella primavera del 1929. La versione Super Sport differiva dal modello base o "Turismo" per la testata con doppio albero a camme che le regalava una potenza di 64 CV (contro i 55 del modello monoalbero) portati a 85 sulla Gran Sport dotata di compressore Roots.

Le 1750 ereditavano dalle 1500 una serie di raffinatezze tecniche davvero notevoli per il periodo. il motore, con basamento in allumino e blocco e teste smontabili in ghisa, aveva la sua arma segreta proprio nel frazionamento, con cilindrata individuale molto contenuta che permetteva di ottenere un rendimento termodinamico sopra la media delle vetture contemporanee e un elevato regime di rotazione, sempre per i canoni del periodo, che sulla Super Sport toccava i 4.800 giri.

Le SS e le GS presentavano anche diverse evoluzioni del telaio e ai freni, anche se sui primi esemplari costruiti è stata conservata in in realtà la base della 1500 limitandosi a montare il nuovo propulsore.

Si trattava di modelli erano concepiti per le competizioni e i gentlemen driver, ragion per cui utilizzavano i telai più corti rivestiti con carrozzerie leggere, da qui il domino del carrozziere milanese Zagato e della sua formula "superleggera" con panelli in alluminio. La SS Spider Zagato con telaio da 2,75 metri aveva una massa complessiva che non arrivava a 850 kg.

Fotogallery: 1000 Miglia 2021