Volkswagen viaggia sempre più spedita verso l'auto elettrica, con la famiglia emissioni zero ID destinata a crescere sempre più. Una transizione fondamentale per il colosso tedesco, guidato dal piano Togheter 2025+ (poi cresciuto con la strategia New Auto), secondo il quale nel 2030 le auto elettriche rappresenteranno il 50% delle immatricolazioni dell'intero Gruppo, per poi diventare l'unica scelta possibile nel 2040.

Piano ambizioso che se da una parte non potrà che giovare all'ambiente, dall'altro potrebbe avere forti ripercussioni sull'occupazione: secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Handelsblatt infatti Herbert Diess, numero uno del Gruppo, avrebbe dichiarato che se la transizione verso l'elettrico dovesse essere troppo lenta si dovrebbe ricorrere al licenziamento di 30.000 lavoratori.

Una perdita immensa di posti di lavoro. Che però non avverrà mai, ha sottolineato un portavoce VW smentendo i rumors riportati dalla testata tedesca. Ma cos'è successo davvero?

Si dice che

Per capirlo bisogna fare un passo indietro di un mese circa, arrivando a una riunione del consiglio di vigilanza Volkswagen tenutasi lo scorso settembre. In quell'occasione, secondo quanto riportato, Herbert Diess avrebbe per la prima volta parlato del rischio di perdere 30.000 posti di lavoro.

Colpa della transizione elettrica e della presenza di Tesla, che dagli Stati Uniti ha solcato l'Atlantico per accasarsi in Germania con la fabbrica che sorgerà nei pressi di Berlino, dove la Casa di Elon Musk prevede di produrre, una volta a regime, tra le 5.000 e le 10.000 auto alla settimana. Più del doppio dell'intera produzione di auto elettriche registrata in Germania nel 2020, il tutto con 12.000 dipendenti, meno della metà rispetto ai 25.000 impiegati nello stabilimento di Wolfsburg, dal quale escono 700.000 unità all'anno.

Volkswagen ID.4, le foto prima del debutto
Volkswagen ID.4
2021 Tesla Model Y
Tesla Model Y

Una presenza ingombrante che ha portato a un'ulteriore accelerazione verso l'elettrico da parte di molti costruttori, Volkswagen in testa.

"Non c'è dubbio che dobbiamo affrontare la competitività del nostro stabilimento di Wolfsburg in vista di nuovi ingressi sul mercato", ha detto il portavoce di Volkswagen Michael Manske, aggiungendo "Tesla sta stabilendo nuovi standard di produzione ed economie di scala".

Nessun esubero

Una sfida da vincere che, tuttavia, ha visto Volkswagen smentire le voci riportate da Handelsblatt, aggiungendo però che "Attualmente è in corso un dibattitto e ci sono già molte buone idee. Non ci però sono scenari concreti". A questa smentita si è aggiunta la dichiarazione di un portavoce del consiglio dei lavoratori della Volkswagen, il quale ha sostenuto che una riduzione di 30.000 posti di lavoro è assurda e senza fondamento.

Ma perché si parla di tagli della forza lavoro con l'arrivo delle auto elettriche? Semplicemente perché i componenti sono minori rispetto a quelli di modelli a combustione e richiedono dunque una minor forza lavoro per assemblarle. Secondo una recente stima sono circa 100.000 i posti di lavoro a rischio nell'industria automobilistica da qui al 2025 a causa della mobilità elettrica. 

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