La politica si muove per risolvere le storture "tecniche" degli attuali incentivi auto, che hanno contribuito al nuovo esaurimento in meno di 24 ore delle risorse per le vetture elettriche e plug-in.

Sul tema, a cui abbiamo dedicato un approfondimento la scorsa settimana, intervengono infatti oggi i deputati del M5S, Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, dicendosi in una nota “pronti a intervenire con il primo provvedimento utile per modificare il meccanismo della prenotazione dell’ecobonus per garantire la piena efficacia di questo strumento”.

Nuovi fondi in arrivo?

Il nodo, come abbiamo avuto modo di ricostruire, riguarda le modalità con cui le risorse possono essere materialmente richieste, che in un contesto di bonus a singhiozzo hanno finito per alimentare una corsa alla prenotazione svincolata dal mercato.

I due pentastellati, però, vanno anche oltre, e di fronte a una Legge di Bilancio (per ora) a secco di fondi per la mobilità sostenibile rimarcano che “dobbiamo continuare a spingere la diffusione delle auto elettriche” e che servono quindi “nuove risorse per l’ecobonus con incentivi che dovranno essere concentrati sulle auto full electric”. Del resto, aggiungono, “la mobilità a zero emissioni è un fattore decisivo per decarbonizzare il settore dei trasporti e per portare a compimento la transizione ecologica”.

Un piano organico per il settore

“Come abbiamo già ribadito”, insistono poi Chiazzese e Sut, “va pianificato un disegno complessivo a favore della mobilità elettrica basato sulla realizzazione di un capillare sistema di infrastrutture di ricarica e su una serie di interventi per accompagnare la riconversione del settore automotive, valorizzando competenze e know how del comparto”.

Accanto agli incentivi, infine, gli esponenti del M5S propongono “un piano organico e ‘circolare’ per contrastare la carenza di materie prime per i microchip, che rischia di compromettere l’operatività della filiera automotive”.