I prezzi dei carburanti continuano a crescere a livelli sempre più preoccupanti, spinti dalla fiammata delle quotazioni del petrolio, seguita a sua volta dall’annuncio di Usa e Regno Unito di fermare le importazioni di greggio russo.

Una mossa che si riflette in un’ulteriore impennata del Brent, il riferimento del petrolio in Europa, che viaggia ormai stabilmente sui 125 dollari al barile, incidendo, a cascata, sui prezzi di benzina e diesel, ormai a livelli record. In questo contesto, il mondo continua a muoversi per provare a contenere il caro-carburanti. E spuntano nuove proposte in Italia sul tema delle accise. Ma andiamo con ordine.

Nuove scorte in arrivo

Dopo aver già disposto un primo rilascio delle scorte di petrolio per 60 milioni di barili, l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) è pronta a rimettere mano alle sue riserve strategiche per cercare di mettere un freno alla corsa dei prezzi. Lo ha annunciato il direttore esecutivo Fatih Birol in un’intervista al Financial Times.

Specificando che l’intervento di inizio mese ha rappresentato solo una “risposta iniziale”, e che le scorte liberate finora costituiscono il 4% degli accantonamenti totali, Birol ha aggiunto: “Siamo pronti a rilasciare tutto il petrolio necessario e stiamo monitorando i mercati”.

Ma c'è anche un altro fronte su cui sta lavorando l'agenzia. Il direttore esecutivo ha fatto sapere di aver discusso con gli Stati esportatori in Medio Oriente, America Latina e Asia per aumentare la produzione, sempre con l'intento di aumentare l'offerta sul mercato. “Siamo in stretto contatto con diversi Paesi produttori che si comportano in modo più responsabile di altri”.

petrolio

L'accisa mobile

Anche l’Italia si era allineata alla proposta dell’Agenzia, dando il via libera alle scorte oil di emergenza per 2,041 milioni di barili, pari a 277.000 tonnellate di greggio. Al tempo stesso, il viceministro allo Sviluppo economico ha messo nei giorni scorsi sul tavolo l’ipotesi di rivedere Iva e accise su benzina e diesel.

Oggi, invece, sono le organizzazioni dei gestori delle aree di servizio, Faib, Fegica, Figisc, a scrivere una nota per chiedere al Governo di intervenire “immediatamente" dando applicazione "a quanto previsto dalla L. 244/07, in tema di Accisa Mobile (o anticiclica) che consente, da una parte, di sterilizzare gli aumenti dell’Iva (già oggi maggiori di 3,00 €cent/lt. rispetto solo a due mesi fa) e, dall’altra, di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici”.

In attesa di un eventuale mossa dell’esecutivo, e ricordando che la sofferenza della categoria in questa fase delicata, le associazioni annunciano che, in segno di protesta, “a partire dalla giornata di lunedì 14 marzo terranno spenta l’illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne”.

“Altre iniziative, in caso contrario – concludono –, verranno valutate nei prossimi giorni per salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali degli oltre 22.000 distributori di carburanti e di un settore al servizio del Paese e dei cittadini che dà lavoro ad oltre 100.000 famiglie”. I gestori, sottolineano le tre sigle, percepiscono 3,5 centesimi lordi per litro di carburante venduto, "indipendentemente dall'andamento del prezzo".

La richiesta arriva dopo che oggi, in molte stazioni di servizio, si è registrato uno storico sorpasso del prezzo del diesel su quello della benzina. Fonti Fegica riferiscono che si tratterebbe della prima volta in Italia. Parliamo di casi isolati, perché la media vede il gasolio ancora sotto la benzina, ma rimane un campanello d’allarme sull'anomalo andamento dei prezzi.

Hand holding fuel pump and refilling car at petrol station

I prezzi alla pompa

Diamo quindi uno sguardo ai prezzi dei carburanti in Italia pubblicati oggi da Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico.

Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 2,048 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 2,039 e 2,076 euro/litro (media no logo a 2,013 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,966 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,932 e 2,040 euro/litro (no logo a 1,955 euro/litro).

Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 2,154 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 2,121 e 2,252 euro/litro (no logo 2,053). La media del diesel è arrivata invece a 2,074 euro/litro, con i singoli player tra 2,082 e 2,131 euro/litro (no logo 1,991).

Il Gpl si muove infine tra 0,863 e 0,883 euro/litro (no logo 0,861), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 1,901 e 2,077 euro/kg (no logo 2,062).

Tipo rifornimento Benzina (€/litro) Diesel (€/litro)
Self service 2,048 1,966
Servito 2,154 2,074