Il Governo stringe le maglie sui prezzi e sulla loro formazione per contrastare i fenomeni speculativi. Il nuovo decreto 'Ucraina' approvato ieri in tarda serata dal consiglio dei Ministri prevede infatti il rafforzamento dei poteri di alcune authority di controllo.

In particolare, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi sotto il capitolo 'Misure in tema di prezzi dell'energia e dei carburanti', vengono "potenziati l’attività e gli strumenti a disposizionei del Garante per la sorveglianza dei prezzi già istituito presso il ministero dello Sviluppo economico".

Arriva l'Unità di missione sui prezzi

Lo Sceriffo dei prezzi, o Mister Prezzi, come viene chiamato anche nella nota, potrà disporre di "una apposita 'Unità di missione', con relativa dotazione di personale, per le attività istruttorie, di analisi, valutazione ed elaborazione dei dati".

Inoltre, il Garante – che a legislazione vigente può convocare le imprese e le associazioni di categoria al fine di verificare i livelli di prezzo dei beni e dei servizi di largo consumo corrispondenti al corretto e normale andamento del mercato – potrà richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo". 

Insomma, una sorta di pubblico ministero con poteri ispettivi per verificare le corrette dinamiche di formazione dei prezzi. 

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Arera banca dati per i contratti del gas

Parallelamente, il decreto rafforza i poteri dell'Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), a cui le imprese dovranno trasmettere i contratti sottoscritti per l'approvvigionamento nel mercato del gas naturale

Nel comunicato si legge che "i titolari dei contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano saranno tenuti a trasmettere al ministero della Transizione ecologica e all’Autorità di regolazione per ernergia reti e ambiente (Arera) i contratti già sottoscritti o da sottoscrivere. Le informazioni tramesse saranno trattate nel rispetto delle esigenze di riservatezza dei dati commercialmente sensibili". 

Il provvedimento serve a definire una sorta di banca dati sui contratti perché, come ha spiegato in conferenza stampa il premier Mario Draghi, nel predisporre il decreto, finanziato dagli extra profitti, non è stato possibile ricostruire la dinamica dei contratti (spot sul mercato oppure frutti di accordi di lungo termine, con evidente differenza dei prezzi rispetto ai livelli attuali).