Già costretti a mettere pesantemente mano al portafoglio per fare benzina o diesel, gli automobilisti dovranno affrontare anche altri piccoli problemi "logistici" innescati dal caro carburanti. Parliamo prima di tutto del rischio di dover fare il pieno al buio la notte. Ma non solo.

Sono state le associazioni dei gestori degli impianti, Faib, Fegica e Figisc, ad annunciare che, da lunedì 14 marzo, alcuni benzinai “terranno spenta l’illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne” se il Governo non farà qualcosa per abbassare i prezzi di benzina e diesel intervenendo sulla tassazione. 

Meno tasse

Ma cosa chiedono di preciso i gestori della rete carburanti? Preoccupati da un prevedibile calo dei consumi, figlio di prezzi sempre più alti che spingeranno le famiglie a limitare al massimo i consumi, i benzinai vorrebbero che l’esecutivo attivi la cosiddetta “Accisa Mobilie (o anticiclica)”, che consente in sostanza di “sterilizzare gli aumenti dell’Iva” su benzina e diesel derivanti dall'aumento del costo della materia prima.

Indipendentemente dall’andamento del prezzo, le tre federazioni ricordano che i gestori percepiscono 3,5 centesimi (lordi) su ogni litro di prodotto immesso nel serbatoio degli automobilisti. Il che significa che con una contrazione della domanda la crisi in cui già versa la categoria non potrà che aggravarsi.

Car refueling at petrol station

La soluzione indicata sarebbe quindi un intervento dello Stato contro le tasse su benzina e diesel. Una possibilità che il Governo avrebbe già in parte iniziato a valutare, con Gilberto Pichetto Fratin, viceministro allo Sviluppo economico, che già nei giorni scorsi aveva messo sul tavolo l’ipotesi di sterilizzare l’Iva o, addirittura, di rimettere mano alle accise.

Sono le due voci di spesa che insieme compongono la parte maggioritaria del prezzo alla pompa, sfiorando il 60% di quello che si paga quando si fa rifornimento.

Le tre associazioni non escludono in questa fase anche altre forme di protesta dopo aver spento le luci. Nel frattempo, il mondo si muove per rilasciare sempre più scorte strategiche di petrolio, con l’Italia che fa la sua parte.

Occhio ai 100 euro

Intanto, mentre anche il costo del diesel al self-service supera la media di 2 euro/litro, si segnala che non c’è solo il rischio di un pieno al buio, ma anche di un piccolo problema tecnico. Ci riferiamo al limite di 100 euro per fare rifornimento al self usando la carta di credito.

Considerati i prezzi stabilmente sopra i 2 euro/litro, chiunque abbia un’auto con un serbatoio da oltre 50 litri di benzina o diesel non potrà fare il pieno alla vettura con una sola transazione. Una seccatura in più in un momento in cui fare il pieno a questi prezzi crea già non poco disappunto.