"I tragici eventi in Ucraina colpiscono tutti i costruttori. E in due modi: uno è la pressione inflazionistica, situazione molto molto complicata per lo sviluppo dell’economia e della quale non si intravede la fine. L’altro riguarda i problemi relativi alla supply chain". Dmitry Kolchanov è il capo di Jaguar Land Rover in Europa, vive da anni in occidente, risiede a Londra. E' nato in Russia.

In questa conversazione con Motor1.com affronta i temi dell'industria, analizzando la guerra in Ucraina dal lato delle conseguenze economiche. Ed è corretto che sia così.

“Credo gli effetti di tutto ciò non si siano ancora manifestati completamente. Ma ritengo che noi ne verremo colpiti probabilmente meno di altri costruttori, anche se è chiaro che le loro conseguenze si riverbereranno su tutto il mondo dell’automotive. Io spero vivamente che i politici trovino una soluzione in tempi rapidi, perché difficoltà prolungate come queste possono davvero produrre effetti negativi anche nel lungo periodo. Penso poi che i brand con maggior appeal, con un forte posizionamento sul mercato possano avere più successo in questo contesto. L’importante è la flessibilità, in particolare nei processi produttivi, unita a una bassa struttura dei costi fissi e a una grande agilità di manovra”.

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Dmitry Kolchanov

Pandemia, crisi dei chip, rincaro delle materie prime e ora la guerra in Ucraina, tutto questo mentre l'industria dell'auto in Europa è impegnata nella transizione verso l'elettrico, con costi molto alti anche per garantire un processo coerente verso la sosternibilità. Kolchanov, a questo proposito ricorda le linee strategiche del gruppo.

“Reimagine strategy, significa per noi reimmaginare l’esperienza del lusso moderno attraverso il design. E la sostenibilità è una parte molto molto importante di questa agenda. L’elettrificazione si estenderà a tutto il portafoglio di Jaguar e, a seguire, di Land Rover. E abbiamo un target molto ambizioso per noi stessi: arrivare alle zero emissioni entro il 2039. Un obiettivo molto importante che deve essere però accompagnato da molte altre cose. Se lei pensa a come disegnamo le auto, a come reperiamo i materiali, alla gestione della catena di approvvigionamento... ecco, tutto questo richiede un chiaro impegno verso la sostenibilità proprio per raggiungere quello che siamo prefissati per il 2039. Ma la cosa più rilevante è il lavoro da fare per instillare all’interno delle operations una mentalità rivolta alla sostenibilità. Perché spesso si ritiene che la sostenibilità sia un pilastro separato. Invece, dobbiamo pensare che ognuno di noi, in ogni funzione, attraverso i team di interfaccia tra le varie aree di business, deve guardare alla sostenibilità come parte integrante del suo lavoro quotidiano. Tutto ciò deve rigiuardare non solo la nostra attività, a cominciare dalle fabbriche, ma anche i nostri fornitori. E, alla fine, anche i nostri clienti. Perciò dobbiamo fare informazione, supportando i clienti nelle scelte che si apprestano a fare o nel modo in cui usano i nostri prodotti. Le nuove tecnologie possono aiutare molto, parlo dell’elettrificazione e della connettività, per esempio indicando loro dove, come e quando ricaricare l’auto oppure dove trovare fonti energetiche che rispettano l’ambiente”.

Nuova Range Rover 2022
Nuova Range Rover 2022

Anche il rapporto con clienti e dealer è cruciale per il futuro dell'automotive. E per Kolchanov, in questo caso:

“La strategia deve essere duale, cioè digitale e fisica. Il cliente si informa online, ma poi è nella parte fisica dei nostri dealer e franchising che entra realmente in contatto con i nostri prodotti. Dobbiamo implementare sia l’aspetto digitale che quello fisico, perché la relazione con il cliente è un aspetto chiave della nostra attività”.

La strategia del gruppo è chiara, ma lo è meno per quanto riguarda il rilancio di un brand storico come Jaguar che, perlomeno in Italia, ha perso un po' del suo appeal originario. A questa domanda l'Head of Jaguar Land Rover Bisuness in Europa risponde che:

“L’elettrificazione non è più una scelta. È un must. Muoversi in questa direzione è funzionale al concetto di modern luxury ed è un punto centrale della Reimagin strategy. Se guardiamo al brand Jaguar, in questi ultimi anni abbiamo realizzato grandi prodotti e siamo orgogliosi del nostro portafoglio, ma la nostra strategia punta a riposizionare Jaguar in un’area ancora un po’ più di lusso. Pensiamo che il nuovo stile di design stia andando avanti positivamente, così come le nuove architetture tecnologiche che saranno parte integrante di questo viaggio. Con Jaguar dobbiamo tornare indietro alle radici, farne un marchio di lusso, non premium. La nuova Range Rover ci dà un assaggio di dove stiamo andando: line forti ma semplici, superfici abbaglianti, esecuzione in chiave moderna. La nostra forza è nel carattere emozionale delle auto e nella loro unicità. Anche questo è parte del viaggio che stiamo intraprendendo”.