La produzione della Citroen C4 SpaceTourer giunge al termine. Il modello lascerà il mercato da luglio 2022 chiudendo così un’epoca di 30 anni in cui la Casa francese ha avuto in listino almeno una monovolume. L’addio della C4 SpaceTourer segna un altro passo verso l’estinzione di uno dei segmenti più popolari tra gli anni ’80 e inizio 2000.
Fu soprattutto grazie ai francesi che le monovolume divennero un fenomeno europeo. Col tempo, però, il mercato ha cambiato gusti e necessità e si è evoluto passando a crossover e SUV. Vale la pena comunque celebrare la storia delle famigliari d’Oltralpe, dall’ascesa al declino.
L’ascesa delle monovolume
Cosa definisce una monovolume? Una posizione di guida rialzata, un’elevata spaziosità per tutti i passeggeri (da 5 a 7) e un’importante capacità di carico, assieme a un "muso" integrato nelle forme della carrozzeria. Senza dimenticare decine di vani portaoggetti e tutti quei dettagli pratici (come i tavolini integrati nei sedili anteriori o le portiere posteriori a scorrimento) che facilitano l’esperienza di bordo.
Un veicolo multiuso, insomma, in grado di trasformarsi da auto da tutti i giorni ad ammiraglia di famiglia per i lunghi viaggi.
Con queste caratteristiche, in un mercato molto meno complesso rispetto a quello attuale, negli anni ’80 la Renault Espace provò a conquistare i favori del pubblico. Dopo un inizio a rilento, le monovolume divennero sempre più popolari anche grazie ad un’ondata di nuovi modelli negli anni ’90.
Le alleanze e le joint venture tra varie Case portarono alla nascita di modelli ancora più grandi come la Citroen Evasion/Synergie e la Peugeot 806 (oltre a Fiat Ulysse e Lancia K). Inoltre, nel 1996 fu la volta della Renault Scenic, la prima monovolume compatta, a cui seguì poco tempo dopo la Citroen Xsara Picasso.
Gli anni del boom
Nel pieno boom delle monovolume, nel 2002 i francesi preparano le seconde generazioni dei loro modelli di maggior successo. In questi anni vengono lanciate le Citroen C8, la Peugeot 807 e la nuova Renault Espace, tutte cresciute ulteriormente di dimensioni.
Sempre in questo periodo, i costruttori transalpini sperimentano nuove forme come la Renault Avantime e la Vel Satis, due modelli più compatti rispetto alle “sorelle maggiori” e con linee decisamente originali.
Proprio il design fuori dal coro, però, decretò il flop di entrambi i modelli, assieme a motorizzazioni a volte "esagerate) (l’Avantime aveva anche una versione 3.2 V6) e nessuna delle due riuscì a ripetere il successo dei modelli più popolari.
Verso la metà degli anni 2000, le monovolume iniziarono a soffrire il debutto sul mercato dei primi crossover. La clientela europea cominciò a preferire modelli con un aspetto più ruvido, più alti da terra e caratterizzati da protezioni sulla carrozzeria capaci di farli sembrare dei piccoli fuoristrada. Ecco perché dal 2010 in poi si passò a monovolume sempre più vicini nelle forme agli “acerrimi rivali”.
Se non puoi batterle…
…alleati con loro. O meglio, in questo caso cerca di essere come loro. Tra i primi modelli a diventare crossover ricordiamo la Citroen C3 Picasso e la Renault Scenic, quest’ultima venduta anche nella variante Cross con assetto rialzato. Peugeot, invece, si è evoluta con la 5008, caratterizzata da un aspetto più muscoloso rispetto alla 807.
Chi è rimasta fedele al segmento di partenza, invece, è stata la C4 Picasso, vera erede dell’originaria Xsara Picasso. Sia nel modello lanciato nel 2006 che nella generazione successiva del 2013, la Citroen ha mantenuto gli stilemi tipici della monovolume e ha conservato questo stile fino ai giorni nostri.
Nonostante il cambio di stile, il destino del segmento sembrava già segnato. A fine 2011 le monovolume compatte (la C4 Picasso e la Scenic, per intenderci) occupavano solo il 4,9% del mercato, contro il 7,3% e il 9,4% di crossover e SUV. E la situazione è peggiorata progressivamente: nel 2021 le quote sono scese rispettivamente allo 0,4 e allo 0,3%.
Il presente
Al di là di pochissime eccezioni ancora a listino come la Renault Espace (anche lei, però, col passare degli anni si è “crossoverizzata” nelle forme) o la Ford S-Max o la Volkswagen Touran (se si abbandona il contesto francese), l’eredità delle monovolume è stata ormai raccolta da multispazio e da minivan derivati da veicoli commerciali.


Nel primo caso, troviamo ad esempio la Peugeot Rifter e la Renault Kangoo. Salendo di categoria, invece, ci sono la Citroen SpaceTourer e la Peugeot Traveller (oltre alle “cugine” Fiat Ulysse e Opel Zafira Life, derivate dalla stessa piattaforma) che offrono fino a 9 posti. Tra l'altro buona parte di questi ultimi modelli sono proposti esclusivamente nelle versioni elettriche.
In ogni caso, comunque, si tratta di modelli di estrema nicchia e l’impressione è che in futuro il segmento delle monovolume verrà progressivamente inglobato del tutto da crossover e SUV.