Il fatto che Opel abbia scelto di lanciarsi nel segmento delle utilitarie all'inizio degli Anni '80 non fu casuale: in quegli anni, il mercato si preparava ad un vero e proprio boom di utilitarie, che sarebbe culminato a metà decennio con l'arrivo di modelli come Peugeot 205, Autobianchi Y10 e Fiat Uno.

Le avversarie da battere davvero, però, erano modelli come Volkswagen Polo e Ford Fiesta, arrivate circa cinque anni prima e che avevano già stabilito il loro dominio, oltre alla Renault 5, che a breve sarebbe evoluta in Supercinque. Fu a queste, in particolare, che Opel guardò nel definire il progetto della prima Corsa, oggi ricordata come Corsa A, la prima di ben sei generazioni.

Piccola ma moderna

Il bisogno di produrre una vettura di nuova concezione nacque per effetto dell'evoluzione del mercato: prima di allora l'entry-level di Opel era stato rappresentato dalla Kadett, modello decisamente popolare che però negli anni era cresciuto così come le ambizioni del suo pubblico, diventando una compatta e lasciando sotto di sé lo spazio per un nuovo modello di accesso.

Un po' quello che era accaduto a Ford con la Escort, mentre Volkswagen anticipando di poco il fenomeno aveva presentato tra il '73 e il '75 tre modelli (Passat, Golf e appunto Polo) che anticipavano proprio quell'evoluzione, gettando le basi dei moderni segmenti di medie, compatte e utilitarie. La piccola Opel doveva quindi interpretare il momento, cercando, oltre al posizionamento, anche l'immagine giusta per attrarre un pubblico non formato soltanto da giovani desiderosi di un'auto alla loro portata.

Opel Corsa TR 1982

Per questo, la Corsa A nacque con misure molto contenute, appena 3,62 metri di lunghezza nella versione hatchback con portellone posteriore, ma prevedendo già una variante tre volumi, battezzata TR, che andava incontro alle esigenze di chi cercava una piccola familiare.

Opel Corsa, design
Opel Corsa, design

Un tono sportivo

Disegnata da Erhard Schnell, uno dei personaggi-chiave dell'evoluzione di Opel e creatore del centro stile interno, aveva passaruota molto marcati e svasati, come quelli di un’auto da rally, e un coefficiente aerodinamico di appena 0,36, molto ricercato per un'auto di questa categoria in cui simili tecnicismi non sembravano necessari.

La struttura era a scocca portante, con trazione anteriore, sospensioni anteriori MacPherson e posteriori a ruote interconnesse e freni "misti", a disco sulle ruote anteriori e a tamburo sulle posteriori. Schemi e soluzioni che ritroviamo praticamente invariati sulle sue discendenti odierne.

Il suo pubblico era prevalentemente maschile e, sebbene non puntasse da subito a una clientela con ambizioni sportive, il più potente dei tre motori al lancio, ossia il 1.3 da 70 CV (poi 75 sulla versione 1.3 S), proposto con un allestimento SR che si rifaceva ai modelli superiori come la Manta, aveva già prestazioni interessanti. Oltre a questo, la gamma si componeva del 1.0 da 45 CV e del 1.2 da 55 CV, dotati di cambio manuale a 4 marce o, a richiesta, del 5 marce che era invece standard sul 1.3.

Opel Corsa 1989
Opel Corsa 1989

Le porte posteriori

Circa cinque anni dopo il lancio, ossia nel 1987, Opel decise di offrire delle varianti più pratiche e fruibili di entrambe le carrozzerie e lanciò i modelli a 4 e 5 porte, senza modificare telaio e interasse. Nello stesso anno, la gamma ebbe una prima evoluzione con nuovi allestimenti, tra cui il GT che sostituì l'SR portando una maggiore caratterizzazione (cerchi a tre razze, fascioni a contrasto) e la versione 1.3i, dotata del primo motore a iniezione.

Opel Corsa GSi 1988
Opel Corsa GSi 1988

Il restyling e la GSi

Il primo aggiornamento completo del modello arrivò soltanto nel 1987 e non fu radicale: si concentrò infatti sulla mascherina e su una serie di dettagli specifici delle varie carrozzerie, mentre sul piano motoristico portò due novità per certi versi opposte. La prima fu il super-economico 1.5 Diesel da 50 CV a cui l'anno dopo si sarebbe aggiunto il 1.5 TD, turbocompresso, da 67 CV.

Con quest'ultimo, nel 1988 fece la sua comparsa anche la prima vera versione prestazionale, la 1.6 GSi dotata di un motore a iniezione da 100 CV (98 con il catalizzatore di serie dall'89) e di una profonda rivisitazione del telaio accompagnata da un abbigliamento curato, con dettagli come specchi e paraurti in tinta e spoiler posteriore a cui si aggiunsero un nuovo volante a tre razze, sedili sportivi e strumentazione ampliata. 

Opel Corsa 1982
Opel Corsa 1982

Si è allungata la vita

Sembrava l'ultimo atto della carriera di quella prima generazione, che tuttavia rimase invece in produzione per ulteriori cinque anni durante i quali visse un altro restyling, nel '90, un po' più vistoso soprattutto nel frontale e nelle fanalerie, e un aggiornamento dei motori, con i 1.3 sostituiti da un nuovo 1.4 da 72 CV.

La produzione totale, che aveva toccato i due milioni di unità nel 1989 contando anche la cugina inglese venduta come Vauxhall Nova, si chiuse a circa 3.100.000 esemplari quando, nel '93, la Corsa A passò il testimone alla Corsa B.

Fotogallery: Opel Corsa A 1982-1993