Renault e Nissan stanno discutendo il futuro dell’Alleanza. Le due Case, che insieme a Mitsubishi avevano presentato lo scorso febbraio il piano per porre le basi di una collaborazione che procedesse spedita fino almeno al 2030, stanno trovando qualche difficoltà nello stabilire i nuovi rapporti tra i brand coinvolti e le mosse da mettere concretamente in campo per andare avanti con soddisfazione di tutti.
Le voci su alcuni problemi da superare si rincorrevano da giorni e oggi Renault e Nissan escono allo scoperto con una nota congiunta che prova a spiegare la situazione. Però, a leggere la comunicazione, non si va molto oltre le frasi di circostanza, mentre invece sembra che le frizioni non mancano.
Luca De Meo, ceo della Casa francese avvistato ai box Alpine durante il GP di F1 di Suzuka, non è andato insomma in Giappone solo per seguire le gesta di Fernando Alonso ed Esteban Ocon, ma ha approfittato della trasferta per parlare con Makoto Uchida, suo pari grado per la controparte nipponica.
La ridistribuzione delle azioni
Il vero nodo da sciogliere è quello sulle compartecipazioni azionarie. Il legame tra Renault e Nissan, infatti, si basa anche sulla proprietà di reciproci pacchetti di azioni che legano i destini dei due brand l’uno all’altro. In questo senso Renault potrebbe ridurre la sua partecipazione di 6,1 miliardi di euro.

La mossa, fortemente voluta da Nissan, porterebbe Renault, che attualmente possiede il 43,4% della Casa nipponica, a scendere fino al 15%, arrivando a una situazione di sostanziale parità (Nissan possiede il 15% di Renault). Affinché questa ridistribuzione possa essere messa in pratica, però, serve il benestare dello stato francese, che in Renault ha una partecipazione del 15%. Ma perché la necessità di allentare il legame si sta facendo largo?

I motivi delle trattative
La richiesta dei vertici di Tokyo sarebbe una conseguenza del fatto che la Casa francese sta lavorando per scorporare la società in due unità distinte: quella dedicata alle auto con motore termico e quella dedicata alle auto elettriche (Renault EV). E lo split apre a scenari che Nissan vuole analizzare in dettaglio.
Prima di tutto, Renault sta chiedendo a Nissan di sostenere la nascita di Renault EV con forti investimenti. La Casa francese vorrebbe far entrare quella giapponese nella nuova società pur mantenendo il 51% di quota. Ma a Nissan conviene o ci sono alternative migliori?
Poi, Renault sembra più propensa di Nissan ad accettare capitali provenienti da Geely. Con il gruppo cinese l’Alleanza darà vita a una joint venture che si interesserà di vetture a benzina, ma una volta stabilito un legame, la condivisione con Geely potrebbe allargarsi anche alle auto elettriche. Nissan non è favorevole. Anzi, crede che la condivisione di conoscenze e tecnologie con Geely possa dare a quest'ultima, che resta una Casa concorrente almeno in certi mercati e per certi tipi di veicoli, un eccessivo vantaggio.

Una Geely Atlas Pro
Non c’è tempo da perdere
A ben vedere, tra riorganizzazioni aziendali, ridistribuzione delle partecipazioni, richiesta di finanziamenti e apertura a nuove collaborazioni, le cose da definire sono molte e di enorme rilevanza. Il problema è che il tempo stringe: Renault vuole scorporare la divisione elettrica già il prossimo anno per rilanciare il brand in Europa dopo i recenti anni di crisi e per farlo ha bisogno che tutti i tasselli di cui sopra vadano al posto giusto.
Di fronte a tutte queste incognite, la comunicazione ufficiale si limita a un laconico: “Le due società continuano a promuovere miglioramenti strutturali per garantire operazioni e governance sostenibili all’Alleanza. Qualsiasi ulteriore comunicazione sarà effettuata a tempo debito dai membri dell’Alleanza”. Un po' vago, anche se quel "tempo debito", di sicuro, non tarderà ad arrivare.