Anche nel mondo dell'auto ci sono dei giorni storici, delle date destinate a rimanere per sempre nell'evoluzione della mobilità. Uno di questi appuntamenti con la storia (per Renault e non solo) è fissato per domani, 14 gennaio 2021, quando il nuovo ad Luca de Meo presenterà il piano strategico denominato "Renaulution".

Una sorta di rivoluzione quindi per il gruppo Renault che deve affrontare una complessa fase di trasformazione e tagli drastici annunciati a maggio 2020. Con l'esperienza ultra ventennale maturata prima in Renault, poi in Toyota, Fiat, Audi e Seat, De Meo non dovrà solo dettagliare le nuove strategie industriali e il piano prodotti di Renault, Dacia e Alpine, ma delineare anche una nuova visione della mobilità (in particolare quella elettrica) destinata a riflettersi sui mercati globali e su tutti gli altri Costruttori. 

Una cura contro pandemia e un passato da cancellare 

De Meo, diventato ufficialmente CEO del Gruppo Renault il 1° luglio 2020 e in piena crisi da Coronavirus, è chiamato quindi ad un lavoro delicato, enorme, difficile e stimolante al tempo stesso, soprattutto dopo il ciclone Ghosn che ha travolto tutta l'alleanza Renault Nissan Mitsubishi.

Luca De Meo, ad Renault
Luca de Meo, ad Renault

In questo impegno c'è la necessità di organizzare e definire chiaramente quali saranno i tagli dei costi produttivi, già anticipati nell'ordine dei due miliardi di euro in due anni, ma anche il numero dei lavoratori in esubero e gli stabilimenti da chiudere o vendere. 

Perdite miliardarie da sanare 

Nel suo difficile e sfidante compito De Meo sarà affiancato dalla CEO ad interim Clotilde Delbos che l'ha preceduto e dal presidente Jean-Dominique Senard, entrambi impegnati nei mesi scorsi a preparare la strada ad un cambiamento di rotta per il gruppo francese. 

Basti ricordare che nella prima metà del 2020, come sottolinea Automotive News Europe, il Gruppo Renault ha registrato perdite per 7,29 miliardi di euro e che ha già utilizzato 3 miliardi di euro dei 5 miliardi di prestito garantito dallo Stato francese. 

Più valore e meno auto, uguale redditività 

Come ha già anticipato il manager italiano, il piano presentato lo scorso anno per la riduzione dei costi può essere considerato come una base di partenza, non quello definitivo che verrà meglio delineato dal piano "Renaulution". 

Carlos Ghosn introducing Trezor concept at Paris motor show 2016
Carlos Ghosn

Ancora mancano i dettagli sul piano di Luca de Meo, ma di certo dovrà puntare ad ottenere una maggiore redditività (sul modello PSA di Carlos Tavares) con scelte difficili e coraggiose che puntino sul valore delle singole auto più che sul numero sempre crescente, obiettivo perseguito invece da Ghosn. 

Le grandi sfide di De Meo 

In questa sfida i capisaldi del rilancio del gruppo dovranno per forza di cose passare attraverso una riduzione del numero dei modelli a marchio Renault, una sempre più ampia offerta di SUV, un'ulteriore accelerazione sulle auto elettriche e una gamma ampliata per il marchio Dacia. 

Dacia Spring Electric (2021)
Dacia Spring Electric
Renault Megane eVision
Renault Megane eVision

Forse già domani conosceremo le date di arrivo della compatta elettrica derivata dalla concept Renault Megane eVision, ma anche il possibile debutto di modelli a batteria in stile retrò, tipo Renault 4 e Renault 5. 

Tra nuove elettriche e modelli che se ne vanno 

A questo si aggiunge l'atteso annuncio sul futuro di Alpine, che oltre a costruire sportive di alto livello si occuperà di tutto il reparto corse e di prestare il suo marchio alle Renault più sportive. Si parla anche di un nuovo SUV Dacia in arrivo e di un marchio inedito dedicato ai servizi di mobilità. 

Renault Scenic
Renault Scenic

Molto probabile è invece l'addio a modelli non elettrificati come Scenic, Espace e Talisman, solo per iniziare con i tagli alla gamma.