I risultati 2022 di Mercedes-Benz restano positivi, soprattutto a livello di utile netto che, nonostante un calo del 37% rispetto ai 23,4 miliardi del 2021, resta a quota 14,8 miliardi di euro.
Questo dato, così come il fatturato che scende a 150 miliardi di euro (-11% rispetto ai 167,9 miliardi dell'anno precedente), può essere però letto anche in un altro modo, includendo cioè nel confronto solo le attività "portate avanti".
Se infatti si escludono le "attività cessate" come quelle di Daimler Truck, la divisione veicoli commerciali pesanti scorporata proprio a fine 2021, tutti i dati precedenti tornano a indicare buoni livelli di crescita. L'utile netto arriva in questo modo a segnare un +34% e il fatturato un +12%.
"Mercedes-Benz ridisegnata per essere più redditizia"
Nel commentare i risultati il ceo di Mercedes-Benz Group AG, Ola Källenius, ha detto:
"Abbiamo ridisegnato Mercedes-Benz per essere un'azienda più redditizia grazie alla nostra attenzione per i prodotti desiderabili e alla gestione disciplinata dei margini e dei costi.

Ola Källenius, ceo Mercedes-Benz
Non possiamo controllare gli eventi macro o mondiali, ma il 2022 è un esempio di come ci stiamo muovendo nella giusta direzione."
Nel corso della stessa presentazione il manager svedese ha risposto anche ad alcune domande relative allo stop per auto benzina e diesel nel 2035 in Europa e all'Inflation Reduction Act (IRA) statunitense. Riguardo ai nuovi limiti europei sulle emissioni allo scarico, Kallenius si è concentrato sulla scadenza del 2025 (-15% di CO2) definendola "una data troppo vicina e impossibile da rispettare".
Riguardo all'IRA ha invece detto:
"Lo scopo dell'IRA è quello di spingere la decarbonizzazione del settore trasporti e questo è un giusto obiettivo, ma ha effetti protezionistici indesiderati.
Il protezionismo non è buono per il mercato e neppure per noi.
Comunque noi abbiamo deciso di produrre le batterie in America prima dell'arrivo dell'IRA."
2.040.719 Mercedes vendute nel 2022
Contando solo le auto ed escludendo i veicoli commerciali leggeri, Mercedes-Benz ha venduto 2.040.719 vetture nel 2022, con una crescita del 5% su 1.943.930 auto consegnate nel 2021.
Qui sotto trovate invece il dettaglio delle vendite globali per area geografica che mostra una tenuta in Europa, una forte crescita negli Usa e buoni risultati in Asia. Pesante (-25%) è invece il calo nel resto del mondo che include anche America Latina, Medio Oriente e Africa.
- Europa: 618.904 (+3%)
- Primo mercato: Germania 215.590 (-1%)
- Nord America: 344.193 (+18%)
- Primo mercato: Usa 300.751 (+20%)
- Asia: 988.210 (+6%)
- Primo mercato: Cina 753.851 (+3%), di cui 591.716 prodotti localmente
- Resto del mondo: 89.412 (-25%)
Un'analisi ancora più dettagliata delle vendite del Gruppo Mercedes-Benz mostra una notevole crescita per i modelli ricaricabili alla spina (+23%) che includono le elettriche (+67%) e le ibride plug-in (+1%). La quota di queste ricaricabili sul totale delle vendite Mercedes ha raggiunto nel 2022 il 16,3%, contro il 14% del 2021.

Mercedes EQS SUV
Prezzi cresciuti del 43% in tre anni
Tra gli "indicatori di cambiamento" segnalati dal gruppo tedesco è interessante notare anche la crescita del prezzo medio di vendita delle vetture marchiate Mercedes-Benz (smart escluse): dai 51.000 euro del 2019 si è passati ai 67.100 euro del 2021 e ai 72.900 euro del 2022.
In pratica in tre anni i prezzi delle Mercedes (ma anche di altri marchi) sono cresciuti di molto, esattamente del 43%. In un anno, complice la crisi dei chip, delle materie prime, l'aumento dei costi dell'energia e la guerra in Ucraina, gli stessi listini sono saliti del 9%.
Previsioni 2023
Per il 2023 Mercedes-Benz prevede di mantenere invariati i numeri di vendita e il fatturato, ai livelli del 2022, facendo però questa importante premessa:
"Le condizioni economiche globali continuano a essere caratterizzate da un eccezionale grado di incertezza. Oltre agli sviluppi macroeconomici non previsti, le incertezze per l'economia globale e lo sviluppo del business del Gruppo Mercedes-Benz possono derivare in particolare da eventi politici e politiche diverse. Oltre alla guerra di Russia contro l'Ucraina, esempi di questo tipo includono l'inasprimento delle tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina e il peggioramento delle relazioni politiche tra l'Unione Europea e la Cina.
Inoltre, come nell'anno precedente, l'ulteriore decorso della pandemia del Covid 19, in particolare in Cina, potrebbe portare a interruzioni delle catene di fornitura globali. La volatilità dei prezzi dell'energia e delle materie prime, i tassi d'inflazione persistentemente elevati e ripetuti, i tassi d'interesse in forte aumento e un rallentamento ancora più pronunciato della crescita economica possono avere un impatto anche su altri rischi e opportunità descritti nelle singole categorie."