Gli incentivi auto tornano di attualità in Italia. No, non per via di nuovi fondi in arrivo. Il perché è presto detto: combattere l'invasione di modelli elettrici cinesi. Come? Guardando al di là delle Alpi per copiare lo schema allo studio in Francia, ricalibrando la tabella delle emissioni guardando non solo allo scarico, ma all'intero ciclo di produzione.

L'indiscrezione arriva dalla Reuters che cita "due fonti vicine al governo". Anche il Bel Paese quindi si appresterebbe a varare misure protezionistiche. Vediamo come.

À la guerre comme à la guerre 

Come detto l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni sarebbe intenzionato a copiare quanto proposto Oltralpe, penalizzando di fatto le auto elettriche (ma non solo) prodotte in Cina, le cui importazioni in Europa sono in costante aumento e cresceranno ulteriormente in futuro, con prezzi di listino decisamente concorrenziali (anche se non sempre).

BYD Dolphin (Europa)

BYD Dolphin

Se attualmente per accedere agli incentivi auto un modello viene valutato unicamente per la CO2 emessa durante l'uso, in futuro la verrebbero prese in considerazione anche le fasi di produzione e trasporto, guardando anche al tipo di batteria utilizzato. Calcolo che lascerebbe fuori le auto cinesi in quanto nel colosso orientale ancora oggi il carbone è fondamentale per la produzione energetica. E no, non è amico dell'ambiente. In più il viaggio dalla Cina all'Europa avviene via nave. E no, anche in questo caso il trasporto non è propriamente a basso impatto ambientale.

MG4 XPower (2023)

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Seres 5

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Regole rispettate

Come ricordato dalla Reuters le regole della concorrenza dell'Unione Europea non consentono ai Paesi di favorire i produttori locali. Nel caso in cui il nuovo schema degli incentivi auto dovesse diventare realtà le direttive europee (e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio) sarebbero rispettate, anche perché sono concesse esenzioni per motivi sanitari e ambientali. 

Non essendoci ancora conferme ufficiali è difficile dire se davvero il Governo ripenserà in toto gli incentivi. Di certo l'inizio delle discussioni per la legge di bilancio aiuterà a fare chiarezza, per capire come a Roma vorranno provare a risollevare un mercato che, pur in rialzo rispetto al terribile 2023, non vola di certo.

Nei piani c'è anche il riportare la produzione auto in Italia, con i continui colloqui con Stellantis che mira a produrre 1 milione di unità nel Bel Paese