La Land Rover Defender è un punto fermo nel mondo degli off-road duri e puri. Essenziale, squadrata e inarrestabile, tutti elementi che hanno contribuito ad alimentarne il mito per tutta la sua vita, dal 1948 al 2016, anno in cui la vecchia generazione è uscita di scena.
Dopo 4 anni di pausa ecco arrivare nel 2020 e con lui l’arrivo della nuova Land Rover Defender, che promette di superare di slancio il classico animo mite dei SUV. Perché, vista la base meccanica non più a longheroni, di questo si tratta. Ma, nonostante questa rivoluzione, possiamo ancora appiccicare la targhetta da offroad sulla Defender? In parole povere: la nuova generazione è all’altezza della sua antenata quando si tratta di affrontare terreni proibitivi?
I nostri colleghi americani sono volati (prima del lockdown generale imposto dall'emergenza Coronavirus) in Namibia, Africa del sud, per esplorare i suoi remoti confini alla ricerca di risposte.
Com’è fuori
Dal primo secondo in cui sono state pubblicate le foto della nuova generazione della Land Rover Defender il mondo ha iniziato a discutere sul suo stile. Per alcuni le sue linee sono troppo morbide, con un aspetto generale fin troppo ingentilito e distante da quello della Defender originale. Altri invece se ne sono innamorati al primo sguardo, con particolari più ricercati e moderni uniti a un sapore quasi vintage, specialmente se il tutto poggia sugli affascinanti cerchi in acciaio bianchi. È diversa dal passato e potremmo stare ore a parlare dei pro e contro.




Lunga 4,76 metri, alta 1,97 e larga 2 metri (senza contare gli specchietti retrovisori) per un passo di 3,02 la nuova Defender 110 (numero in passato indicava – in pollici – la distanza tra i 2 assi) ha una gran presenza su strada e si fa notare, ma senza sembrare rude. Mantiene le classiche proporzioni del passato, con muso, fianchate e posteriore verticali per meglio percepire gli ingombri sui percorsi offroad (e naturalmente in città). Per gli amanti della personalizzazione si possono scegliere numerosi accessori estetici o tecnici, come verricello, snorke, cover per la ruota di scorta esterna, stivaggi esterni e tanto altro. Come si suol dire: il limite è rappresentato dalla fantasia del compratore.
Com’è dentro
Se fuori la nuova Defender mantiene punti di contatto con la generazione precedente, all’interno è tutta un’altra musica. Tempi che cambiano e tecnologie ormai irrinunciabili dettano lo stile e nonostante i progettisti abbiano cercato di mantenere un aspetto minimal beh, qui è tutta un’altra cosa rispetto al passato. E non è certo un male.
I pulsanti fisici sono ridotti al minimo e gran parte delle funzionalità vengono gestite attraverso il monitor touch da 10” al centro della plancia. Peccato solo che un po’ troppi comandi siano stati demandati all’aspetto virtuale: incorporare le impostazioni del Terrain Response nel monitor è bello da vedere, ma meno pratico nell’utilizzo di tutti i giorni. Una soluzione simile a quella della Mercedes Classe G, con i grossi pulsanti per gestire i vari blocchi dei differenziali, ci sarebbe piaciuta di più. E non si parla solo di estetica.
Un altro monitor, da 12,3”, è sistemato davanti al guidatore (sormontato dall’head up display a richiesta) e come tutte le moderne strumentazioni digital offre numerose tipologie di schermate, per avere sott’occhio differenti informazioni come i classici tachimetro e contagiri o le mappe del navigatore. La lista delle tecnologie comprende anche aggiornamenti over the air, Android Auto ed Apple CarPlay, il piano di ricarica wireless per lo smartphone. Smartphone che può essere utilizzato anche per gestire a distanza alcuni parametri dell’auto e specchietto retrovisore digitale.
Intorno c’è una qualità ben più alta rispetto al passato, con la possibilità di avere inserti in legno grezzo, il bracciolo refrigerato, il doccino per sciacquare i tappetini o altri accessori, il sedile centrale anteriore e tanto altro ancora. Anche a livello di assistenti alla guida la lista è ricca (quasi sconfinata): telecamere in ogni dove, sensori di parcheggio, frenata d’emergenza, cruise control adattivo e Terrain Response, per adattare vari parametri della Defender ai terreni che si stanno affrontando.





Piacere di guida
Ed eccoci al punto cruciale: come va la Defender basata su una nuova piattaforma di alluminio (chiamata D7x) al posto dei classici longheroni? Prima di tutto bisogna specificare come, a differenza delle sorelle la nuova Defender utilizzi anche elementi in acciaio forgiato, per garantire una maggior rigidità e robustezza. Un cambio radicale di filosofia mosso, nel nostro caso, dal 3.0 6 cilindri mild hybrid da 400 CV e 550 Nm di coppia. I dati ufficiali dicono che si possono toccare i 208 km/h e passare da 0 a 100 km/h in 6,1”. Ma quando si parla di fuoristrada non è questo ciò che conta.
Quello che davvero ha importanza è come ci si muove quando l’asfalto rappresenta solo un miraggio lontano. La risposta? C'è davvero poco in grado di ostacolare l’avanzata della Defender 110. Dotata di pneumatici (optional) Goodyear Wrangler DuraTrac, sospensioni pneumatiche e vari sistemi elettronici i quasi 800 km in mezzo alla Namibia sono passati via tranquilli. Anche quando sabbia e piano lasciavano spazio a passaggi più simili a prove da trial.





La Land Rover Defender ha digerito praticamente tutto ciò che le abbiamo messo davanti, come il complicato Passo Zan Zyl's Pass, anche se forse con meno disinvolture di quanto avrebbe fatto una versione a longheroni. Ma è il risultato che conta. No? Anche con i guadi se l’è cavata egregiamente, tranne che iin un frangente, quando un passaggio ci ha ingannati e anche la capacità di guado di 900 mm non è stata sufficiente. Nessuno è perfetto, anche se la Defender fa di tutto per avvicinarsi, con ad esempio il pacchetto guado che alza al massimo l’assetto, chiude le bocchette dell’areazione per far ricircolare l'aria e inserisce una leggera frenata per asciugare i dischi.
Detto questo, l'elettronica fa meraviglie quando si tratta di fuoristrada puro. La modalità sabbia, per esempio, vi farà uscire dalla maggior parte delle situazioni con motricità limitata, modificando l’azione dei differenziali, il controllo di trazione e l'erogazione della potenza nel modo giusto. tutto quello che dovete fare è puntare premere sul pedale e lasciare che la Defender faccia il resto. la ruota e seppellire il pedale.
C’è poi un optional come il ClearSight Ground View, già visto anche su – ad esempio – la Range Rover Evoque ce di fatto ricostruisce le immagini davanti all’auto dandoci una vista di ciò che si trova sotto di noi.



Nei 3 giorni di guida in mezzo alla Namibia la nuova Defender ci è sembrata sempre più cattiva, miglio dopo miglio, discostandosi dalle sensazioni della vecchia generazione, con un comportamento più equilibrato e – anche – stradale. Forse potrebbe non soddisfare gli appassionati dell’originale, ma è in grado di soddisfare un gran numero di requisiti richiesti da coloro che desiderano funzionalità e comfort. Certo, non può distinguersi tra la folla come avrebbe fatto un Defender degli anni '80, ma in compenso regala un tipico del modello assieme a un comfort mai provati prima.
Comfort
Ed eccoci: come forse avrete intuito leggendo qui sopra, con la nuova generazione la Land Rover Defender è diventata anche comoda. Molto comoda, con un assetto ben tarato e a volte tenuto a bada dall’elettronica per non eccedere nel rollio. Ma non è solo come filtra le asperità del terreno a colpire: sono tutti gli accessori disponibili, i sedili ben più comodi e lo spazio a disposizione. Ecco, in questo si che la Defender è diventata un SUV. Per fortuna, aggiungeremmo.
A proposito di Defender
Curiosità
Ne avevamo già parlato in occasione della sua presentazione e torniamo sull’argomento: gli accessori. La nuova Land Rover Defender infatti è l’auto con il listino optional più ricco del mondo: 170 tra piccoli e grandi accessori, suddivisi in 4 differenti pacchetti, che ne mutano l’aspetto e il comportamento su strada.
Quanto costa
Il listino della nuova Land Rover Defender 90 parte da 51.400 euro mentre la 110 a 4 porte parte da 57.400. L’edizione lancio First Edition, particolarmente ricca, tocca i 77.000 euro, mentre la top di gamma X supera i 100.000 euro fermandosi a 101.400.
Di serie la versione base offre luci LED, cerchi da 18”, telecamera esterna 3D, sensori di parcheggio a 360° e cruise control con limitatore di velocità. La Defender S aggiunge cerchi da 19”, sedili anteriori a regolazioni parzialmente elettriche e monitor touch da 10”. La SE monta in aggiunta impianto audio Meridian a 10 vie e fari LED premium mentre la HSE poggia su cerchi da 20” e offre sedili in pelle, Driver Assist Pack e luci Matrix Led.
Fotogallery: Land Rover Defender, il test drive in Namibia
2020 Land Rover Defender 110 First Edition P400