La Bentley Bentayga rappresenta una serie di prime volte per la Casa inglese. È il primo modello della B alata con assetto rialzato – e già questo ha fatto storcere il naso ai puristi – e lo scorso anno ha portato una ancora più dirompente novità: l’elettrificazione.
Niente più V8 o l’ancor più nobile W12, ma un motore condiviso con un altro SUV del Gruppo Volkswagen (di cui Bentley fa parte), vale a dire la Porsche Cayenne E-Hybrid. Cambiamenti che fanno sorgere una domanda: cosa resta delle classiche Bentley? E soprattutto, le sue ambizioni green sono all'altezza delle aspettative? A rispondere ci hanno provato i nostri colleghi di Motor1 Francia con questa prova su strada.
Com’è fuori
Esteticamente la Bentley Bentayga Hybrid si differenzia da una Bentayga classica praticamente solo per i badge "Hybrid" sistemati sul portellone posteriore o sulla parte inferiore delle portiere anteriori. C’è poi il portellino per la ricarica delle batterie e nulla più. Distinguerla da una classica V8 (dalla quale eredita anche i terminali di scarico "doppi") è davvero difficile.


Per il resto dunque la Bentayga elettrificata rimane un SUV imponente, certamente meno elegante rispetto alle ben più classiche Flying Spur e Mulsanne, con una lunghezza XXL di 5,14 metri e larghezza che sfiora i 2 metri (1,99). Il look all’inizio ha fatto discutere ma, ora che è passato del tempo, risulta ben più elegante di quanto si possa pensare ed esprime la classica personalità Bentley, grazie soprattutto alle 4 luci anteriori circolari e all'enorme griglia.
Se poi si aggiungono la carrozzeria in nero Onyx (abbinata al pacchetto "Blackline Specification" da 5330 euro, che fa sparire tutte le cromature in favore di particolari neri) e le ruote da 21”, il SUV inglese riesce ad esprimere eleganza in abbondanza con il giusto tocco di sportività.
Le ultime novità plug-in
Com’è dentro
Salire a bordo di una Bentley è sempre un’esperienza appagante e quasi mistica e la Bentayga (che sia ibrida o meno) non fa eccezione. Qualcuno potrà protestare facendo notare come alcuni pulsanti siano ereditati in toto dalle Audi (che, quanto a qualità, se ne intente) ma si dimenticano in fretta. Perché l'interno di una Bentley è un mondo a parte. Ci sono cromature, ma senza esagerare, la pelle è praticamente ovunque la si possa mettere e c’è un aroma di materiali nobili che solletica le narici.


Tatto e vista sono pienamente appagati e l’unica pecca forse riguarda la plancia centrale, che fa a meno dello scenografico sistema delle più recenti Continental GT e Flying Spur, con l’elemento che ruota su se stesso mostrando indicatori circolari, semplice (ed elegante) legno o il monitor touch dell’infotainment. Infotainment che sulla Bentayga Hybrid conta su un navigatore satellitare che, nel calcolare il percorso, indica quello ideale per consumare il meno possibile e la posizione delle colonnine di ricarica. Modificata è anche la strumentazione, con grafica che indica lo stato di carica delle batterie.
La mancanza dello scenografico Rotating Display è sopperita dallo spazio in abbondanza dietro, con la possibilità di avere anche 2 sedili singoli per un’esperienza da prima classe. Da prima della classe non è invece la capacità del bagagliaio: 480 litri non sono pochi in assoluto, ma per un SUV lungo più di 5 metri sono forse il minimo indispensabile.
Piacere di guida
Appena accesa la Bentley Bentayha Hybrid non emette il minimo rumore. E non perché, come da trazione di Crewe, l’insonorizzazione è curata a livelli maniacali, ma perché il motore endotermico rimane fermo. A muovere il SUV inglese infatti ci pensa un piccolo motore elettrico da 128 CV e 350 Nm di coppia, alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio da 17,4 kWh. Accumulatori capaci ma che non fanno miracoli su un bestione da circa 2,6 tonnellate di bestiame, con circa 50 km di autonomia a emissioni zero ma che poi, all’atto pratico, calano vistosamente sciogliendosi come neve al sole. Per ricaricarle ci vogliono invece 2,5 ore.
La modalità 100% elettrica è naturalmente la più adatta per la città, ma quando si esce dai confini cittadini bisogna fare affidamento sul già citato 3.0 V6 turbo benzina preso in prestito dalla Porsche Cayenne E-Hybrid. I suoi numeri dicono 340 CV e 450 Nm di coppia che, uniti all’elettrico di cui sopra, danno un totale di 449 CV con 700 Nm di coppia. E se vi sembrano pochi pensate che ci vogliono appena 5,5” per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo.


Ma non di auto sportiva stiamo parlando e la Bentayga Hybrid non vuole andare di fretta. Per premere il pedale destro bisogna fare come sotto ci fossero delle uova: calma e delicatezza. Così ce lo si gode maggiormente e non si consumano in un “amen” le batterie. C’è poi il discorso freni: i dischi possono essere sì enormi, ma più di 2 tonnellate e mezzo sono tante da fermare ed è meglio anticipare leggermente la frenata.
Se guidato in maniera tranquilla, ricordandosi che si tratta di un SUV ibrido, la Bentayga relaga soddisfazioni e coccole in abbondanza, beneficiando dell’accoppiata V6 – che da solo non sarebbe sufficiente a dare il giusto brio – ed elettrico, alimentato però da un pacco batterie sottodimensionato che non può fare miracoli, anche se permettono di consumare in media 10 litri ogni 100 km, non male per un SUV del genere.
Comfort
Bentley fa rima con comfort e per raccontare tutte le coccole che la Bentayga può regalare non basterebbe un giorno. Un comfort che si vive in pieno da dietro, dove si sta come in salotto e si ha a disposizione un monitor touch centrale, sistemato sul bracciolo, per gestire climatizzatore, alzare o abbassare le tendine parasole e tanto altro ancora.
Curiosità
La Bentley Bentayga Hybrid non rimarrà sola a lungi: la Casa inglese ha infatti comunicato già da tempo l’intenzione di buttarsi a capofitto nell’elettrificazione ed entro il 2023 tutti i modelli della B alata saranno (anche) ibridi.
Quanto costa
Parlare di prezzo di partenza quando si prova una Bentley è forse quasi superfluo, perché da lì si parte poi a razzo in un universo fatto di personalizzazioni al limite dell’immaginabile. Così i 176.000 di base si impennano, tra diversi tipi di tinte per la carrozzeria, pellami di tutti i tipi, assistenti alla guida e così via. E se poi si passa per il reparto di personalizzazioni Mulliner beh, il listino si gonfia a dismisura.


Giusto per farsi un’idea la Bentayga Hybrid in prova aveva circa 50.000 euro di optional. Il prezzo di una berlina media mediamente accessoriata. A tenerci compagnia c’erano cuciture rosse (1600 euro), impianto audio Naim da 1920 Watt con 21 altoparlanti (6785 euro), pacchetto Touring con cruise control adattivo e altri sistemi di assistenza (6355 euro) e pacchetto Mulliner con, tra le altre cose, cerchi da 21” (12'030 euro).
Fotogallery: Bentley Bentayga Hybrid, la prova
Bentley Bentayga Hybrid (2020)