Atomica o Bismark, o ancora meglio, Diavola o Marinara? Se partiamo così, potrebbe sembrare che in questa prova vi porteremo in pizzeria... e invece no!

L’obiettivo del nostro Andrea in questo Perché Comprarla Classic è quello di trascinarvi in quello che si è rivelato un progetto di successo, la Fiat barchetta (scritto con la “b” volutamente minuscola), un'auto dal design e dalla storia avvincente, oggi più che mai! 

Storia 

“Zapatinas, quando torna dalle ferie facciamo uno spider” ed è così che nel Natale del 1990, il direttore dell’allora centro stile Fiat, l’architetto Mario Maioli, ingolosisce la creatività del designer Andreas Zapatinas che di lì a breve convince la dirigenza della Casa torinese con la sua Concept Marinara, preferita sia alla Bismark di Marco Taffetani e che alla Diavola firmata da Chris Bangle, a cui comunque si deve la Fiat Coupè.

L’obiettivo, inizialmente imposto dall’Ing. Paolo Cantarella è chiaro: tornare a emozionarsi dinnanzi a una Fiat convertibile col progetto che, prima noto come “176 spyder” e poi come “183” diventa la Fiat barchetta che tutti conosciamo a partire dal Salone di Ginevra del 1995, con la commercializzazione che inizia nel weekend dell’8 e 9 aprile.

Fondamentale è il contributo della Carrozzeria Maggiora, guidata all’epoca da Bruno Maggiora, che si occupava dell’assemblaggio e dell’accoppiamento del motore, mentre la verniciatura delle scocche avviene in Bertone.

Fiat Barchetta
Fiat Barchetta
[Copertina] - Fiat Barchetta, un successo oltre le aspettative

Il successo è quasi immediato e se il motore rimarrà sempre lo stesso 1.8 da 130 CV, lo stile subirà dei lievissimi aggiornamenti nel corso degli anni: nell'aprile 2000, in occasione del Salone dell'Automobile di Torino, viene infatti introdotta l'unica modifica estetica sulla prima serie della barchetta, dotando il cofano posteriore del terzo stop, mentre nel dicembre 2002 al "Motor Show" di Bologna viene presentato il restyling della barchetta, prodotta negli stabilimenti MIRAFIORI di Torino a partire dal 2003 e sino al giugno 2005, dopo 57.791 barchetta prodotte dal gennaio del 1995 soltanto con guida a sinistra, nonostante le richieste del mercato britannico.

Pro & Contro 

Lo stile retrò non deve ingannarvi infatti, a parte la posizione di guida allungata in odor di passato, dinamicamente parlando qui ci si può divertire e il merito va in buona parte alla prontezza dello sterzo, alla leggerezza del corpo vettura (1.060 kg di peso) e pure al motore, un vero punto fermo durante i 10 anni di produzione della barchetta.  
 
Si tratta del 4 cilindri (anteriore trasversale) da 1.747 cc. prodotto a Pratola Serra; è il celebre bialbero Fiat, 16 valvole con variatore di fase che consente di ottenere un buon compromesso tra potenza, coppia ed emissioni.  
L’elasticità rimane comunque la caratteristica più apprezzabile di questo motore che verrà aggiornato lievemente nel 1999 con la modifica della centralina Hitachi posiziona ora nel vano motore, col collettore di aspirazione che diventa a geometria variabile in materiale plastico e non più in alluminio, senza considerare la quinta marcia più lunga.

Fiat Barchetta, le foto storiche

 

Passando ai punti deboli, a chi è in cerca di una barchetta, si segnala la “delicatezza” del già citato variatore di fase, se invece testando l’esemplare che volete acquistare sentite un sibilo proveniente dal vano capote, significa che c’è un problema alla pompa della benzina, senza considerare che risulta cagionevole anche il radiatore del riscaldamento.

Prezzo

Dai circa 35 milioni di lire di una barchetta base di metà anni 90, si potevano superare serenamente i 40 milioni per un esemplare ben accessoriato. E oggi? Tra pre-restyling o restyling in quanto a quotazioni cambia poco e la decisione diventa soggettiva: per i restyling generalmente le richieste sono lievemente più alte, grazie all’omologazione Euro3 che fa gola.

Le richieste partono da circa 4/5 mila euro per un esemplare senza clima e bisognoso di qualche attenzione, mentre per una barchetta ben accessoriata ormai si viaggia tra gli 8 e i 9 mila euro, circa la stessa cifra per un esemplare restyling, mentre per delle edizioni limitate come le Limited Edition - magari verdi, la Palinuro la Riviera o la Naxos solo per citarne alcune - la media supera di slancio i 10.000 euro a cui, volendo si somma l’hard top. Inizialmente offerto solo di colore nero e poi in tinta con la carrozzeria, oggi è un accessorio che può far salire il prezzo di almeno 1000 euro.

Versione provata Fiat barchetta 1.8
Motore 4 cilindri in linea di 1.747 cc
Potenza 130 CV a 6.300 giri/min
Coppia 164 Nm a 4.300 giri/min 
Cambio Manuale a 5 rapporti 

Fotogallery: Fiat Barchetta, un successo oltre le aspettative