Quando in Ferrari si parla di “Icona”, oltre al significato di uso comune di questa parola, ci si riferisce a un Concept nato per celebrare la storia del Cavallino attraverso una linea di vetture speciali di cui, la SP3, rappresenta il secondo capitolo, che segue il lancio delle meravigliose barchette Monza SP1 ed SP2.

Il trionfo a Daytona nel ‘67

Per questa Daytona quindi, la Casa di Maranello non poteva che prevedere una presentazione che facesse riferimento alle sue muse ispiratrici, ovvero le Ferrari Sport Prototipo che negli anni ‘60, attraverso i Circuiti più famosi, hanno conquistato il mondo delle corse, con uno dei momenti più evocativi in quella magica 24 di DAYTONA, un nome a caso, del 1967 in cui 3 Ferrari tagliarono il traguardo in parata, assicurandosi le prime tre posizione del podio. Un momento semplicemente epico.

SPA: indimenticabile!

Quelle meraviglie da corsa, una 330 P3/P4, una 330 P4 e una 412 P sono state un riferimento per designer ed ingeneri Ferrari nel concepire la Daytona SP3 che, proprio per le sue origini corsaiole, è stata fatta provare alla stampa in differenti circuiti internazionali e per Motor1.com è stato scelto Spa Francorchamps, il più antico circuito del Belgio che, coi suoi 7 km di curve, ripide salite e discese ardite ha fatto sognare qualsiasi pilota al mondo: non a caso è il tracciato preferito da Max Verstappen e anche di Kimi Räikkönen che alle mitiche Raidillon-Eau Rouge... tiene giù tutto!

Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA

Come sapete però, la Daytona SP3 è nata già leggendaria, e questo lo sanno bene i 599 fortunati e selezionati clienti Ferrari che hanno avuto la possibilità di acquistarne una, ne consegue che anche gli esemplari che vedete in questo video sono già stati opzionati. Per ragioni di sicurezza e di serietà nei loro confronti, anche se SPA avrebbe meritato molto di più, la velocità massima consentita durante la prova è stata deliberata in 70 km/h per pochi giri, solo un assaggio quindi, ma incredibilmente intenso.

Questa Ferrari infatti ha la capacità di essere immersiva a qualsiasi andatura: sarà per l’abitacolo molto raccolto, per la visibilità, o per il V12 che è tanto presente anche quando gira al minimo... così la passeggiata veloce che mi è stata concessa su questa pista insieme alla Daytona, beh, definirla indimenticabile forse la sminuisce un po’. Guardare le immagini, per credere!

Abitacolo: un tuffo nel passato

Sulle Sport Prototipo dell’epoca, in pratica, venivano appoggiati dei materassini sul telaio, accorgimento che poi si trasformava nei “sedili”, e il bello è che sulla SP3 la parentela sembra molto stretta.

Sedendosi si ha davvero la sensazione di trovarsi dentro una Ferrari proveniente da un’altra epoca, soprattutto analizzando la zona centrale, dove la continuità del materiale dei rivestimenti tra le due sedute impreziosisce l’abitacolo in maniera pazzesca, col blu opzionato su questo esemplare che fornisce un ulteriore aiuto.

Sedili e poggiatesta sono fissi, avvolgenti e la pedaliera è regolabile manualmente: se non fosse per l’interfaccia full-digital e per il carbonio che migliora l’ergonomia e armonizza le forme, salendo a bordo “bendati”, la moderna anagrafica della SP3 non sarebbe così scontata.

Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA
Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA
Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA

Aerodinamica? Raffinatissima

L’esemplare della seconda giornata di test, in colore Rosso Magma, è ancora più indicato per valorizzare quel capolavoro di stile che Flavio Manzoni e il suo Team hanno creato e che, sempre sul nostro canale YouTube, potrete conoscere nel dettaglio in un video dedicato grazie alla spiegazione dello stesso Manzoni. Questa è una Ferrari che sarà citata, limitata, invidiata in futuro da chiunque si siederà a un tavolo con l’intento di ideare una nuova hypercar.

Osservandola la Dayotna SP3 infatti si ha l’impressione di trovarsi proprio davanti a una scultura, mossa, tesa, slanciata anche nel posteriore, grazie alla coda lunga di cui V12 necessita. Ma oltre alla bellezza, qui i complimenti vanno anche al team di ingegneri che ha curato l’aerodinamica della Daytona, efficacissima e allo stesso tempo perfettamente bilanciata con le sue linee. Il carico aerodinamico verticale è infatti paragonabile a quello di altre hypercar di Maranello, ma qui a supporto non c’è nessun dispositivo attivo.

Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA
Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA

Volendo entrare più nello specifico, gli ingressi e le uscite per il soffiaggio laterale sono curatissimi, col flusso che lambisce le ruote posteriori tramite alette create appositamente, senza dimenticarsi della dorsale posizionata sul cofano che ha lo scopo di catturare aria fresca per il raffreddamento del motore, una soluzione che ha permesso lo sviluppo di un pulitissimo spoiler a tutta larghezza che lavora in sinergia col diffusore posto sotto allo scarico.

L’aria pertanto è considerata un alleato in qualsiasi punto della SP3, persino intorno alle ruote per ottimizzare la resistenza all’avanzamento, ma anche nel sottoscocca: in altre parole, quella fluidità che sembra provenire dal “metaverso” e che accompagna la Daytona in movimento... non è per nulla casuale!

Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA

Vibrazioni, quelle giuste

Aprendo il cofango trovate degli eroi, ben 12, ormai d’altri tempi, ciascuno con cubatura di 6,5 litri, un team che contribuisce a formare un powertrain indiscutibilmente protagonista e magnificamente termico, una scelta obbligatoria per una Icona così. Numerosi sono i componenti in titanio che sono stati aggiunti per migliorare la fluidodinamica, inoltre è stato riprogettato il coperchio di distribuzione e ottimizzato il funzionamento della pompa dell’olio. I cavalli erogati sono 840 a quasi 9.500 giri, mentre la coppia è di 697 Nm a 7.250 giri, ed è così che la SP3 si può vantare di possedere il motore aspirato più potente mai realizzato in Ferrari.

Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA

Come vi ho anticipato direttamente dal circuito di SPA, questa non è una prova per mettere alla frusta la dinamica della SP3 e nemmeno l’aerodinamica, ma delle sensazioni nitide e sincere, quelle sì, mi sono arrivate. Di solito chiacchierando con amici di meccanica, quando si citano le “vibrazioni”, spesso l’accezione è negativa, ma non qui: nel caso della SP3 è tutto il contrario. Le vibrazioni propagata dal V12 sono di quelle buone, di cui non puoi fare a meno e, rispetto alla leggendaria LaFerrari, se possibile con la Daytona siamo saliti ancora più in alto in quanto a perfezione, almeno secondo la mia personalissima libido, considerando anche la possibilità di godersi una hypercar così, su strada.

Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA
Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA
Ferrari Daytona SP3, la prova a SPA

Qualche traccia di digitalizzazione c’è, ma rimane ai margini: la ruvidità e la sincerità di alcuni componenti si insinua nella meccanica con estrema precisione, a partire dal cambio F1 doppia frizione a 7 rapporti, l’alleato giusto sempre e comunque, ma graditissimi sono anche i freni e lo sterzo idraulici, quel tocco di vecchia scuola che, potendo, io continuerei a inserire come optional nei moderni configuratori quando si tratta di crearsi la propria hypercar su misura.

Sono questi i dettagli che hanno fatto impazzire i collezionisti che, gira voce, stavolta le abbiano provate davvero tutte per accaparrarsi una delle 599 Daytona SP3, coi primi esemplari arriveranno nel 2023 con un valore (iniziale) ben oltre i 2 milioni di euro.

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