“Si ok, ma quanto costa?”. Questa domanda me la sono fatta diverse volte mentre toccavo con mano la BYD Atto 3. E posso continuare a chiedermelo insieme a voi visto che la risposta non c’è: “È troppo presto per parlare di prezzi, in Italia la vedremo nel 2023”.

Perché tanta curiosità? Semplice: questo SUV elettrico formato famiglia è fatto molto bene e la variabile prezzo in un momento storico in cui tutto sta diventando più caro (a maggior ragione se elettrico), oltre ad essere dirimente potrebbe trasformarsi nel più grande asso nella manica dei cinesi di BYD, che rispetto alle case automobilistiche tradizionali fanno tutto in casa. Batterie comprese.

Effetti speciali + design

Delle caratteristiche generali della BYD Atto 3 vi abbiamo già parlato in questo articolo, ma torniamo sul tema per farvi vedere più da vicino com’è fatta la macchina.

Le immagini del video che trovate in questa pagina le ho girate a margine della presentazione che si è svolta in Olanda dove ho avuto la possibilità di guidare l’auto per una manciata di chilometri. E uno degli aspetti che mi ha colpito di più è il livello di qualità percepita, condito con una rara dose di ricercatezza stilistica, in particolare per l’abitacolo.

A parte lo schermo rotante che risolve una volta per tutte il dilemma amletico su quale sia l'orientamento ideale per i display in auto, la differenza la fa lo stile dei particolari di ispirazione areonautica, gli assemblaggi, lo sfruttamento degli spazi e l'ergonomia generale. C’è apparenza, ma c'è anche tanta consistenza.

La BYD Atto 3 vista dal vivo
Un dettaglio della plancia di ispirazione aeronautica
La BYD Atto 3 vista dal vivo
La strumentazione della Atto 3
La BYD Atto 3 vista dal vivo
La leva del cambio a forma di cloche

Una curiosità: il Centro Stile BYD è capitanato dal tedesco Wolfgang Egger, ex Audi, Lamborghini e Alfa Romeo.

Un sistema operativo in house

Fra gli elementi degni di nota c’è anche il sistema di infotelematica il cui software ha una reattività comparabile (se non superiore) a quello delle Tesla che è attualmente un benchmark, non solo fra le auto elettriche.

Il sistema operativo è proprietario (BYD OS) ed servito da un unico domain controller che governa tutti i dispositivi elettronici del veicoli (l'architettura delle auto tradizionali prevede una moltitudine di centraline).

La BYD Atto 3 vista dal vivo
Lo schermo (rotante) e la schermata principale del BYD OS

Inutile specificare che la piattaforma software è connessa a un cloud e si aggiorna “over the air”. A sorpresa è prevista anche la connettività Apple CarPlay e Android Auto.

Aspettando la prova completa

Nel video trovate le prime (e parziali) impressioni di guida che ho dovuto incentrare sul sistema di rigenerazione. Inoltre mancano ancora all'appello una serie di informazioni tecniche di dettaglio che BYD non ancora voluto rilasciare in attesa della presentazione ufficiale fissata in occasione del Salone di Parigi.

Una delle variabili più interessanti da testare sarà l'efficienza effettiva dell'auto in virtù delle caratteristiche tecniche fra cui la cosiddetta blade battery (con chimica litio-ferro-fosfato), la climatizzazione con pompa di calore di serie e più in generale il powertrain made in BYD (motore + inverter + trasmissione) di nuova concezione, che secondo gli ingegneri cinesi è particolarmente avanzato in termini di efficienza.

Ne riparleremo prossimamente per i dovuti approfondimenti, ma la sensazione è che sarà BYD a far parlare di lei...

Fotogallery: La BYD Atto 3 vista dal vivo