Fuoco, acqua, aria e terra. Forse in nessun altro posto come in Islanda i quattro elementi della natura si intrecciano in una sequenza così primordiale. Ghiacciai, vulcani, geyser, venti, cascate, fiordi, aurore boreali rendono quest'isola davvero unica sul pianeta e parte integrante del nostro immaginario collettivo.

Un bebé geologico con meno di 20 milioni di anni, arroccato sulla linea di demarcazione tra le placche continentali eurasiatica e nordamericana, che su una superficie grande un terzo dell'Italia alterna in modo imprevedibile paesaggi, condizioni meteo e sussulti del terreno.

Scosse e magma

E di sussulti ce ne sono stati già migliaia a inizio mese, precedendo lo stato di emergenza  che ha portato all'evacuazione di Grindavík, una cittadina di 3.700 abitanti situata sulla penisola di Reykjanes, a circa 60 chilometri dalla capitale Reykjavík. Il rischio è che nelle prossime ore, visto il tunnel di magma individuato a 800 metri di profondità, possa verificarsi l'eruzione del vulcano Fagradalsfjall, uno dei 130 dell'isola, inattivo da 800 anni prima dell'eruzione del 2021.

Già all'arrivo dell'Epic Drive di Mazda, a cui ho partecipato, il 6 e 7 novembre, era chiaro che la situazione si stava complicando: visitando lo stabilimento di e-fuel del quale è partner la Casa nipponica (impegnata in una strategia multi-solutions sull'alimentazione delle proprie vetture), i responsabili di progetto avevano consigliato di "indossare i caschetti e fare attenzione. Nessun pericolo immediato", avevano aggiunto, "ma nelle ultime settimane si sono registrate almeno 13 mila di scosse di terremoto e il suolo si è alzato di 40 centimentri per la pressione sotterranea del magma".

Un Wankel quasi artico

Il viaggio organizzato da Mazda con la MX-30 E-Skyactiv R-EV è però andato nella direzione opposta rispetto alla zona vulcanica in sommovimento e si è svolto lungo un doppio anello di 550 chilometri a Nordovest di Reykjavík, con partenza e arrivo nella capitale.

Tra scenari naturali incredibili, lande desolate, distese di neve e ghiaccio, fiordi, rocce laviche e tunnel sottomarini, il crossover giappone, così come l'Islanda, si è dimostrato unico nel suo genere. È infatti un ibrido in serie plug-in a trazione 100% elettrica con un piccolo motore rotativo Wankel in funzione di range extender. Risultato: azzeramento dell'ansia da autonomia e un comportamento lineare in tutte le condizioni.

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Con Mazda in Islanda

Sì perchè nelle oltre 7 ore e mezza del test islandese si sono alternate temperature variabili tra 8 e -3 gradi centigradi, strade asfaltate e lunghi tratti di sterrato, carreggiate innevate e a volte ghiacciate. Premesso che la MX-30 in prova colore Soul Red Crystal - per me il più bello del mondo - montava i pneumatici chiodati (e che quindi non sono in grado di dare informazioni corrette sulla rumorosità percepita nell'abitacolo), le variazioni del fondo stradale sono filate via senza alcuno scossone. Al contrario dell'alternanza di panorami straordinari che qualche sobbalzo dell'animo deve pur dare a chiunque.

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Un panorama d'Islanda

Imbottigliati a Reykjavík?

La Mazda Wankel, chiamiamola così per comodità, ha mostrato le sue doti di manegevolezza e fluidità di marcia anche nel traffico. Infatti, l'ora di punta della mattina sulle strade di Reykjavík (sebbene sia in un Paese che conta anche meno di 400 mila abitanti) somiglia parecchio a quella di un lungotevere romano o di una tangenziale milanese.

Pare che la ragione sia nel fatto che la città è costruita su una grande superficie, per dare respiro e inclinazione del sole alle case, e che questo impedisca di avere una flotta di mezzi pubblici utilizzata in modo efficiente.

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Mazda MX-30

Un dato controcorrente in una nazione che punta a essere carbon free entro il 2030 e che ricava dall'energia geotermica il 25% circa del suo fabbisogno (complessivamente oltre l'85% arriva da fonti rinnovabili, la maggior parte dall'idroelettrico). Se la bolletta mensile dell'elettricità costa quindi l'equivalente di 2-3 euro, non è difficile capire come l'Islanda sia al secondo posto in Europa per diffusione delle auto elettriche, anche se il grosso del parco circolante è ancora con motori a combustione interna.

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Mazda MX-30 E-Skyactiv R-EV

Rotore e batteria al 66° parallelo

La MX 30 mette insieme le due cose, rotore e batteria, in modo del tutto innovativo. E, dato che è plug-in, con un'autonomia di ricarica elettrica pari a circa 85 chilometri, si potrebbe perfino fare a meno dell'endotermico rotativo (serbatoio da 50 litri). 

La trazione (anteriore) è assicurata da un motore a magneti permanenti in grado di erogare 170 CV e 260 Nm, supportato da un'unità Wankel da 830 cc, 75 CV, di ultima generazione che funziona come generatore di energia per il pacco batteria da 17,8 kWh montato in posizione centrale.

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Le strade islandesi

L'Epic Drive Mazda in Islanda è servito a ribadire i punti forti della filosofia della Casa di Hiroshima: ergonomia al top nella posizione di guida (il classico Jinba Ittai della fusione perfetta tra uomo e cavallo meccanico), risposta di grande feeling del freno-pedale e dello sterzo, con un carico volante adeguato alla bisogna, taratura della sospensioni ottimale, dinamica di guida per nulla impegnativa.

Trittico di guida

Ci sono poi tre modalità di guida:

  • Normal: si guida sfruttando la batteria che, una volta raggiunto il 45%, verrà ricaricata dal motore Wankel che manterrà lo stato di carica. Questo setting è quello che ho utilizzato per quattro quinti della prova.
  • EV: permette di guidare sfruttando solo la carica della batteria. Il motore Wankel interviene solo in caso di kick-down, di affondo pesante, o quando la batteria è a 0%. E in Islanda l'ho sfruttato nell'ultima parte del viaggio.
  • Charge: permette di selezionare la percentuale di stato di carica a step del 10%, che si desidera ottenere cosi da far lavorare il motore Wankel solo in corrispondenza dello stato di carica che vogliamo mantenere.

Il capitolo consumi, da trip computer, si è chiuso con una media di 8,2 litri di benzina e 17,5 kWh per 100 chilometri, utilizzando la modalità 'tutto elettrico' negli ultimi 100 chilometri.

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Le strade in Islanda vengono classificate in: S = Stofnvegur: strada principale; T = Tengivegur: strada secondaria; L = Landsvegur: strada rurale; H = Héraðsvegur: strada provinciale

Anche al 66° parallelo la MX-30 ha confermato, a mio giudizio, tutte le impressioni di Flavio Atzori nella prova estesa realizzata da Motor1.com Italia (se vi interessa un'analisi ancora più approfondita vi lascio qui il link, come anche quello relativo al Wankel nel caso in cui voleste approfondire la tecnica di questo motore a rotore centrale). 

Tutto perfetto quindi? Ovviamente no. La gestione entrate-uscite posteriori con le porte che si aprono a libretto è piuttosto farraginosa (non solo per le persone, ma per riporre oggetti, indumenti e altro materiale), il navigatore non è inappuntabile e la manovrabilità dei comandi delle funzioni sul risicato display è immediatamente poco intuitiva.

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Il percorso della prova, tra la capitale e località dai nomi impronunciabili

Stare tutto quel tempo al volante, con giusto poche pause per scattare foto e girare dei mini video per i social, e guidare senza quasi riferimenti (avrò incontrato neanche cinque auto che procedevano in senso inverso), in lande con solo qualche insediamento isolato e le immancabili chiesette, potrebbe risultare stancante. O pericoloso (il briefing tecnico di Mazda è stato certosino).

E invece no. La MX-30 trasmette comodità e sicurezza in ogni dove, con un'indole armonica e appagante. Come dire: Jinba Ittai a quasi 9 mila chilometri da Hiroshima.

Fotogallery: Con la Mazda MX-30 in Islanda