Da accessorio quasi indispensabile, nel giro di pochissimi decenni l'hard top, il tettuccio rigido smontabile offerto per molte cabriolet e roadster, è diventato obsoleto e uscito dai cataloghi accessori. E non soltanto perché molti modelli sono passati alla copertura metallica ripiegabile, ma perché anche quelli rimasti (o tornati) alla capote in tela oggi possono tranquillamente farne a meno.

Così, se in passato il tettuccio faceva parte integrante della dotazione dei modelli più lussuosi, contribuendo in qualche caso a caratterizzarli malgrado fosse un accessorio stagionale (celebre l'esempio delle Mercedes SL dal '63 all'89, chiamate "Pagoda" proprio per la forma dell'hard top) oggi interessano soltanto più chi si rivolge ad una convertibile o spider con almeno 10 anni di età.

Brutta stagione o assenza di parcheggio

L'uso del'hard top ha una finalità abbastanza ovvia: proteggere meglio l'auto nella brutta stagione, soprattutto se non è ricoverata in garage, o se tocca lasciarla in strada perché non si dispone di un box  o un posto coperto e si teme che la capote in tela possa venir danneggiata dalle intemperie o da atti di vandalismo.

Lo scopo principale del tettuccio metallico era però in origine un altro, ossia consentire di utilizzare l'auto anche nella brutta stagione garantendo agli occupanti un comfort un po' migliore rispetto a quello dato dalla sola capote, sempre considerata dai costruttori stessi una copertura di fortuna per auto che si acquistavano per essere utilizzate aperte e quindi con isolamento e, appunto, comfort, limitati.

Fotogallery: Hard top, un accessorio in via di estinzione

Perché oggi non ci sono più

Negli anni, come accennato all'inizio, l'approccio è cambiato: oltre ai già citati tetti metallici automatizzati, che per un po' sembravano dover mandare in pensione quelli in tela (con qualche ripensamento recente tra cui quello di BMW per la nuova Z4), anche le capote hanno avuto un'evoluzione, adottando tessuti più robusti e meglio isolati (spesso a tre o più strati, come sull'ultima Golf Cabrio, la VI, che adottava lo stesso della cugina Audi A3 Cabrio) sia grazie alla climatizzazione più potente ed efficace.

Con il risultato che le cabrio di ultima generazione possono essere utilizzate anche d'inverno con molta più serenità di prima, rendendo inutile il "guscio" supplementare.

Hard top quando servono e quanto sono pratici

Hard top: costi e accorgimenti

Chi compra una cabrio di seconda mano, specie se "di rango", dovrebbe ricevere l'accessorio dal proprietario precedente perché in molti casi, come ad esempio quello delle Porsche 911 fino alla generazione 997, questo era fornito di serie.

Hard top quando servono e quanto sono pratici

Se così non fosse, il prezzo del ricambio, a volte un po' raro non è leggero, perché un Hard top può costare dai 1.500 ai 4.000 euro a seconda del modello e delle caratteristiche, che in alcuni casi (non solamente Porsche e Mercedes ma anche insospettabili come l'ultima Toyota MR2 del 2004), sono dotati di lunotto termico. E solo alcuni modelli, come la popolarissima Mazda X-5, dispongono in una panoramica di accessori aftermarket anche artigianali per tutte le esigenze.

Una cosa a cui prestare attenzione e di cui occorre sincerarsi bene è poi la procedura di montaggio, che non sempre è relativamente semplice e veloce. Un caso su tutti, la Audi TT Roadster prima generazione, sulla quale occorreva smontare la capote per poter ancorare l'hard top, cosa che rendeva impossibile o quantomeno molto complesso l'utilizzo improvvisato.

Hard top quando servono e quanto sono pratici

Tenetelo con cura

Attenzione, infine, a come lo si conserva: se viene lasciato a lungo in luoghi troppo caldi o umidi potrebbero rovinarsi le guarnizioni e ossidarsi gli eventuali contatti elettrici del lunotto termico, se presente.

Con il rischio di avere brutte sorprese al momento di montarlo. Non a caso, generalmente ogni hard top era fornito di custodia impermeabile, un acquisto da considerare se l'accessorio comprato di seconda mano o "ereditato" non ne è provvisto.