Partendo dal presupposto che oltre il 60% della motivazione dell'acquisto di un'auto nuova è data dall'estetica, possiamo ritenere che la scelta della motorizzazione pesi almeno per un altro 35% e di solito è quella che dà più grattacapi. Lasciando da parte ibride plug-in ed elettriche, il dilemma tra benzina e gasolio o i due carburanti alternativi, GPL e metano, per non dire dell'ibrido, ha tolto il sonno a più di un automobilista.
In realtà, ci sono una serie di parametri di base che prima di fare calcoli minuziosi sulla convenienza economica possono aiutare a orientarsi. Iniziando con quelli classici come la percorrenza media annua ad altri come le eventuali limitazioni al traffico nel comune di residenza. Ecco cosa considerare caso per caso e alla fine, un riepilogo con i consigli finali.
Benzina
Le vecchie regole valgono sempre: se si fanno meno dei canonici 15.000 km l'anno, i motori a benzina possono rimanere la scelta ideale: anche se il carburante resta il più costoso (siamo in media poco sotto 1,50 euro/litro), l'acquisto costa invece di meno a parità di modello. Inoltre hanno una manutenzione meno onerosa rispetto ai Diesel (15-20%) anche se oggi, con iniezione diretta, turbo e filtri per il particolato necessari anche ai benzina, questo vantaggio si va esaurendo.
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Per chi si muove prevalentemente in città e ha bisogno di una piccola auto, poi, la benzina è ormai quasi una scelta obbligata visto che il Diesel è praticamente scomparso dai segmenti A e B, sostituito dalle elettriche anche se al netto degli incentivi, salvo alcune città in cui ci sono contributi ulteriori, una EV resta più costosa di un modello con un benzina da un litro.
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Diesel
Il gasolio non attraversa un periodo positivo, specie per la "guerra" che gli è stata dichiarata da amministrazioni locali e gruppi politici. Come confermato nei giorni scorsi dal varo dei nuovi blocchi alla circolazione che colpiscono i motori a gasolio fino a Euro 3 e dal 2021 anche Euro 4. Il tutto anche se a livello di emissioni le unità più moderne sono addirittura più "pulite" dei benzina, grazie anche al minor consumo.
Tuttavia, mantenerli aggiornati alle sempre più stringenti norme anti-inquinamento richiede di implementare tecnologie costose come i filtri SCR, cosa che grava soprattutto sulle unità più piccole destinate a city car e utilitarie, le quali come conseguenza li hanno visti sparire dai listini. A causa di questo, e della paura per le già citate campagne anti-Diesel delle amministrazioni locali il gasolio ha visto ridursi la sua quota di mercato, scesa dal quasi 60% (57% per l'esattezza) registrato nel 2016 al 39,8% dell'intero 2019.
Malgrado questo, i motori Diesel restano la scelta prevalente su modelli medi e superiori per chi percorre molta strada, 20.000 o più km l'anno e si muove, dunque, prevalentemente intorno e fuori dalle grandi città, dove non rischia limitazioni arbitrarie.
Bifuel GPL
Come avere un motore a benzina con parte dei vantaggi di un Diesel: il GPL ha un costo medio inferiore ai 60 centesimi al litro, dunque anche se il consumo risulta leggermente superiore rispetto al funzionamento a benzina, il risparmio supera il 50%.
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Il costo di un impianto installato postvendita va da poco meno di 1.000 a 2.000 euro, in media i costruttori che lo propongono di primo equipaggiamento (estendendo quindi la garanzia che invece spesso decade in caso di trasformazioni) lo propongono con una differenza di meno di 1.500 euro rispetto al benzina, che spesso è inferiore al differenziale di prezzo tra benzina e Diesel. Va detto che è considerato un carburante ecologico, che quindi sfugge a determinate limitazioni, anche se essendo derivato dal petrolio la differenza non è abissale.
Bifuel metano
Il carburante più ecologico che ci sia: ha emissioni di NOx ridotte di circa il 75% rispetto al gasolio mentre quelle del particolato sono abbattute anche del 95%, e un costo ancora minore rispetto a quello del GPL anche se si calcola al kg e non al litro. Attualmente siamo sui 97 centesimi al kg.
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Molti costruttori come Volkswagen e il Gruppo FCA hanno sviluppato vetture con motori messi a punto apposta per ottimizzarlo, che garantiscono percorrenze di anche 400 km con un rifornimento, il quale ha costi inferiori di quasi il 60% rispetto al gasolio. Il difetto sta nella rete di rifornimento, che pur essendo cresciuta da poco più di 500 a circa 1.400 distributori negli ultimi 15-20 anni, resta concentrata in alcune regioni (soprattutto Emilia Romagna, Toscana, Marche e Veneto) e molto carente in altre (Val d'Aosta e Liguria, mentre in Sardegna è totalmente assente).
Inoltre, il costo di una trasformazione postvendita è maggiore, da poco più di 1.000 a 2.500 euro, e con le procedure attuali anche la revisione, che si fa ogni 24-48 mesi. Dunque è preferibile per chi percorre molta strada ma deve recarsi anche in centri che potrebbero essere sottoposti a limitazioni alla circolazione, ma al tempo stesso ha distributori a portata di mano.
Fotogallery: Hyundai Kona Hybrid
Full Hybrid
Come abbiamo detto in apertura, tralasciamo i modelli elettrificati di nuova generazione, ossia plug-in e 100% elettrici, e guardiamo all'ibrido classico, il "full" inaugurato da Toyota Prius, che fondamentalmente si alimenta a benzina e che gestisce l'energia internamente senza ricariche esterne. Anche questo tipo di propulsione è in ribasso, superato proprio da quella plug-in che avendo una maggior potenza elettrica abbatte in modo più deciso le emissioni, o almeno sulla carta, ma è ancora ben rappresentato con novità recenti (come Hyundai Kona Hybrid e Renault Clio E-Tec, giusto per citarne un paio).
L'ibrido è considerato un'altra alternativa al gasolio, in quanto riesce ad avvicinarsi ai consumi di un Diesel (dai 15 ad anche 20 km/litro) ma in più mette al riparo dal rischio di limitazioni alla circolazione proprio perché ibrido e quindi ecologico per definizione. Il tutto con un prezzo d'acquisto più o meno allineato, così come i costi di manutenzione che sono maggiori di un modello a sola benzina ma anche qui, non superiori a un Diesel.
Il difetto? L'ibrido full dà il meglio di sé in città e nelle strade extraurbane scorrevoli ma con velocità non elevate, mentre accusa è molto meno efficace del gasolio nella marcia autostradale: questo perché mantenere un'andatura costante a 100km/h o più, senza fasi di decelerazione e quindi recupero energetico, la costringe a sfruttare di più il motore a benzina con il rischio di alzare non di poco i consumi. Dunque, è indicato per l'uso misto città-fuori città ma sulle lunghe percorrenze non batte il gasolio in efficienza.
Allora, cosa comprare?
Dunque, come abbiamo visto, ogni tipologia di automobilista può trovare l'alimentazione perfetta per le sue esigenze. Riassumendo in modo sintetico, ecco qualche consiglio:
- Faccio poca strada, meno di 15.000 km/anno, e abito in una grande città - Benzina
- Faccio tra i 15.000 e i 20.000 km prevalentemente in città e pochi viaggi lunghi - Ibrido
- Faccio più di 20.000 km l'anno ma vivo e mi sposto lontano dai grandi centri - Diesel
- Faccio più di 20.000 km l'anno, in parte in città ma mi sposto anche su lunghe tratte - GPL
- Faccio più di 20.000 km l'anno, in città e fuori, vivo e mi sposto in zone con buona presenza di metano - Metano
Come scegliere l'auto nuova