Volkswagen Passat B1 - prima serie (1973)
La prima Volkswagen Passat, il cui nome originariamente sarebbe dovuto essere 511, in quanto erede della sfortunata 411a, nacque nel 1973, era lunga circa 4,20 metri e altro non era se non una Audi 80, rimodellata da Giugiaro con carrozzeria a tre o cinque porte. Ciò permise di risparmiare tempo e denaro nello sviluppo, mantenendo il livello di qualità della "cugina" dei 4 Anelli. Nel gennaio 1974 fu il turno della Passat Variant.
Volkswagen Passat B1 - prima serie (1973)
Ecco come si presentava l'abitacolo della prima Volkswagen Passat. Gli intenditori riconoscono la somiglianza del cruscotto della media di Wolfsburg con quello dell'Audi 80. Negli Stati Uniti la prima VW Passat venne commercializzata dal 1974 sotto il nome di Volkswagen Dasher, mentre la station wagon fu venduta anche come Audi Fox.
Volkswagen Passat B1 - prima serie restyling (1977)
Nella seconda metà degli anni '70 le cromature erano sempre più diffuse, come sanno bene i fan della Porsche 911. Dall'estate del 1977 la VW Passat adottò un aspetto spigoloso, con paraurti in plastica nera. Allo stesso tempo la produzione venne trasferita a Emden, dove si trova ancora oggi.
Volkswagen Passat B2 - seconda serie (1981)
Negli gli anni '80 la Volkswagen Passat divenne significativamente più lunga rispetto alla generazione precedente. Il motore base di cui era dotata era un benzina da 55 cavalli. Con questa generazione venne introdotta per la prima volta la versione a quattro ruote motrici (autunno 1984) con il nome Syncro, basato sul sistema Audi Quattro.
Volkswagen Passat B2 - seconda serie restyling (1986)
A causa della delle due crisi petrolifere le motorizzazioni diesel divennero sempre più popolari negli anni '80, e la Passat ampliò la propria gamma con al top il 1.6 turbo da 70 CV, mentre per le versioni benzina in cima all'offerta c'era il 5 cilindri benzina da 136 CV. Nel 1985 ci fu un leggero restyling della linea, riscontrabile nei paraurti più grandi, nella griglia modificata e nelle luci posteriori.
Volkswagen Passat B3 - terza serie (1988)
Il 1988 è l'anno della terza generazione per la Passat (quella azzurra in primo piano nella foto sopra), almeno per l'Europa considerando l'arrivo sul mercato nordamericano nel 1990 e in quello sudamericano solo nel 1995.
Guardando questa edizione della Passat ci si chiede dove sia finita la griglia del radiatore. A favore di un aspetto moderno, questa versione rinunciò alla griglia frontale, sistemata sotto il paraurti.
I motori vennero montati trasversali, per poter offrire una quantità di spazio più generosa all'interno dell'abitacolo.
Volkswagen Passat B4 - quarta serie (1993)
Il restyling della terza generazione nel 1993 fu così profondo che venne interpretata direttamente come nuova serie, portando anche i tecnici del progetto a chiamarla "Serie B4".
Eliminando il solco lungo la fiancata, Volkswagen ottenne un aspetto completamente nuovo senza dover sostenere alcuna modifica strutturale sostanziale. Il frontale fu ridisegnato, con nuovi gruppi ottici lunghi e stretti, e soprattutto con la reintroduzione della griglia anteriore.
Anche i gruppi ottici posteriori furono ridisegnati, senza però cambiarne la sagoma esterna. Il taglio stilistico col passato era notevole, e introduceva il nuovo corso stilistico di Volkswagen.
Volkswagen Passat B5 - quinta serie (1996)
Nel 1996 la Volkswagen Passat fece un altro passo avanti molto significativo, elevando nuovi standard di qualità per questo modello. Dal punto di vista estetico e meccanico, la "quinta" Passat era completamente diversa dalle versioni precedenti, e il suo stile sarà poi ripreso della Golf IV e dalla Bora.
Rispetto a ciò che si trovava in commercio in quegli anni nel segmento D, la Passat fissava un nuovo punto di riferimento, sia dal punto di vista tecnico sia nella qualità globale del progetto. Un esempio era la plancia, non solo dal punto di vista del design, ma sotto l'aspetto dei materiali utilizzati e degli accoppiamenti impeccabili.
Volkswagen Passat B5.5 - quinta serie restyling (2001)
Ad inizio 2001, con il restyling della quinta generazione della Passat, le migliorie furono estese a ogni aspetto dell'auto. La sigla corretta è 3BG, ma in realtà il progetto venne noto come B5,5.
Telaio e pianale restarono immutati, ma la lunghezza aumentò di 28 mm per la berlina e di 7 mm per la Variant. Vennero cambiati i fari anteriori e posteriori, i paraurti, il cofano e la griglia del radiatore, vennero aggiunti alcuni pezzi cromati e fu introdotto l'ESP di serie su tutta la gamma.
Senza dimenticare l'aggiunta di accessori quali il navigatore satellitare dinamico, il sintonizzatore TV, i fari Bi-Xenon con regolazione automatica della profondità, i sensori di parcheggio posteriori e il tetto a celle solari integrate per alimentare il raffreddamento abitacolo ad auto spenta.
E dulcis in fundo, nel 2002 arrivò la versione di punta prodotta in poche migliaia di esemplari, dotata di un motore 4.0L W8 da 270 CV.
Volkswagen Passat 3C - sesta serie (2005)
Nel 2005, la Passat raggiunse la sesta generazione, ancora più elegante rispetto al passato. La sicurezza giunse ai massimi livelli: nei crash test dell'Euro NCAP, a cui venne sottoposta nell'anno del debutto, ottenne infatti 5 stelle.
I motori erano sia a benzina sia a gasolio. Questi ultimi videro l'uscita di scena del 2.5L V6 e l'introduzione del 2.0L da 140 e 170 CV (contro i 136 CV della generazione precedente). La versione top di gamma arrivò però solo nel 2008: la R36 da 300 CV. Dalla parte opposta del listino era presente invece la Passat con motorizzazione BlueMotion, da 105 CV.
Volkswagen Passat B7 - settima serie (2010)
Col 2010 ecco arrivare il lancio della Passat di settima generazione. Ufficialmente il telaio non venne modificato rispetto alla serie precedente (3C), mentre il design risultava completamente rivisto nei gruppi ottici e nella calandra, anticipando le linee che esordiranno pochi anni dopo nella ottava generazione.
Rimasero in listino solo le motorizzazioni con tecnologia BlueMotion, sia benzina - 1.4, 1.6 e 1.8 TSI, 1.4 TSI Ecofuel e il nuovo 3.6 FSI già in dotazione alla Passat CC - sia Diesel common-rail 1.6 TDI e 2.0 TDI, molte delle quali introdotte a novembre 2008 già sulla B6 facelift.
Volkswagen Passat NMS - serie nordamericana (2011)
Le Volkswagen Passat commercializzate in nord America erano tutte prodotte in Europa, ma nel 2008 venne deciso di aprire una fabbrica a Chattanooga (Tennesee - USA) dedicata esclusivamente alla Passat, prodotta a partire dal 2011 con differenze rispetto alla controparte del Vecchi Continente: la tecnologia era meno evoluta, la lunghezza aumentata e la qualità inferiore.
Denominata NMS era di fatto una versione allungata della Passat B6/B7.
Volkswagen Passat "B8" - ottava serie (2014)
Presentata per la prima volta a fine 2014 al Salone di Parigi, la Volkswagen Passat di ottava generazione venne realizzata sul nuovo pianale modulare MQB, condiviso con la Golf e altri modelli del Gruppo.
Oltre alle differenze estetiche la Passat B8 aggiungeva una lunga lista di nuove tecnologie di sicurezza e di assistenza alla guida, oltre che nuovi motori rivisitati e maggiore spazio interno.
Nel 2015 arrivò l'inedita Passat GTE, con powertrain ibrido plug-in.
Volkswagen Passat US - seconda serie nordamericana (2019)
Per la Passat americana il salto generazionale avviene nel 2019 col debutto al Salone di Detroit della nuova generazione. Come in passato la media tedesca destinata al mercato d'oltre Atlantico non era tecnicamente all'altezza della sua controparte europea, a partire dal pianale. Per motivi di contenimento dei costi produttivi infatti, non venne utilizzata la piattaforma modulare MQB.
Passat B8.5 - ottava serie restyling (2019)
Il canto del cigno della Volkswagen Passat arriva col restyling di metà carriera mostrato a febbraio 2019. C'è un piccolo cambiamento nel look, ma anche tecnicamente ci sono alcune novità. Ad esempio è innovativo l'arresto di emergenza, in cui l'auto guida da sola in caso di attacco cardiaco o malessere del conducente, per poi fermare in sicurezza l'auto. Tutto questo nel 1973 nella primissima Passat non si poteva nemmeno immaginare.
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