All'edizione 2019 di Auto e Moto d’Epoca di Padova c'è spazio anche per raccontare la storia di due amici, Michael Liprandi e Giovanni Mandelli, che con la LMX Sirex 2300 HCS riescono, seppur per poco, a coronare il desiderio di mettere in strada una sportiva milanese costruita da loro.

La Sirex ha pochi fronzoli e tanta sostanza ma, come spesso accade in casi simili, si trovano costretti ad alzare bandiera bianca per problemi economici. Una storia, quella della LMX Sirex, che sembra come tante altre, ma è così curiosa e interessante da meritare qualche parola in più.

Un curriculum di spessore

Prima di lanciarsi in questa avventura Michael Liprandi, con la sua Limaplas, collabora con diverse case automobilistiche, come Abarth e De Tomaso costruendosi così una certa esperienza con la fibra di vetro.

LMX Sirex 2300 HCS

Lui e Giovanni Mandelli, per mostrare il loro orgoglio milanese, scelgono come logo della nuova società un dragone. Prende forma così la Linea Moderna Executive, meglio nota come LMX.

LMX Sirex 2300 HCS

Bella fuori e dentro

I due hanno in mente per il loro giocattolo un’impostazione che si potrebbe definire “stile Lotus”. L'ingegner Liprandi utilizza il telaio, messo a punto da Gioachino Colombo, modificato nella parte anteriore. Una struttura composta da una trave centrale, con sospensioni a ruote indipendenti, motore longitudinale, posizionato dietro l’asse anteriore, e trazione posteriore.

LMX Sirex 2300 HCS

Sopra ci piazzano la carrozzeria, elegante, pulita e squadrata, di tipo fastback, che i tanti che non la conoscono rischiano di scambiarla per una muscle car americana. Per il suo design si affidano a Franco Scaglione, vecchia conoscenza della carrozzeria Bertone presso cui, precedentemente, è stato autore di capolavori come le Alfa Romeo Giulietta SS e 33 Stradale.

Un V6 Ford sotto il cofano

Sotto il cofano i due ragazzi ci piazzano il sei cilindri a V High Compression, da 2.300 cc e 126 CV, della Ford Taunus RS. Un motore che, grazie al peso inferiore ai 1.000 kg della vettura, permette alla Sirex di toccare i 200 km/h, abbinato ad un cambio manuale a quattro marce. Alcuni esemplari sono muniti di sovralimentazione, prima un volumetrico Constantin e poi un sistema ideato dall'ex tecnico Ferrari Michael May, erogando beni 210 CV.

LMX Sirex 2300 HCS

L’assemblaggio finale della coupé (codice interno HCSC) spetta alla Eurostyle, altra azienda specializzata nella produzione di auto di nicchia. Fuori la Sirex si dimostra attraente e grintosa, dentro sfoggia un cruscotto curvato ed elegante, rivestito in pregiata pelle. Il tutto è amalgamato con diverse componenti, pescate qua e là da alcuni modelli italiani di grande serie di quel periodo, a partire dal posacenere della Fiat 500. Una cosa che spesso succede anche su exotic car di marchi più blasonati.

LMX Sirex 2300 HCS

Il debutto e l’oblio

La LMX Sirex ha il suo battesimo con il pubblico al Salone di Torino del 1968, nel piazzale all’esterno della fiera, una scelta dovuta forse alla già scarsa liquidità di Liprandi e Mandelli. Viene realizzata, immancabilmente, anche una versione scoperta, esistente solo in un paio di esemplari. Questa bestiolina costa oltre quattro milioni di lire, come una Dino 206 GT.

LMX Sirex 2300 HCS Spider

Quello della LMX sembra un copione tristemente noto: dopo circa 35 esemplari, e pure il prototipo di seconda serie già in cantiere, i due soci si arrendono alle difficoltà finanziarie e gettano la spugna. Le ultime Sirex vengono ultimate presso un altro allestitore, la Samas di Ricca di Diano d’Alba (CN), raggiungendo un totale di 50 unità.

Oggi vale anche 50.000 euro

Oggi questa intrigante fastback comincia, pian piano, ad essere riscoperta dal pubblico delle fiere di auto storiche, i quali spesso la scambiano per una Corvette ingannati dal suo aspetto. Fra coloro che ne tramandano la storia e conservano con cura le ultime Sirex c'è il Registro Storico LMX Sirex, presente anche al salone di Padova.

LMX Sirex 2300 HCS
Modello Anni di produzione Esemplari prodotti Quotazione
LMX Sirex 2300 HCS (HCSC) 1968-1973 50 40-50.000 euro
LMX Sirex 2300 HCS (HCSC) 1973 1-2 -

Restaurare una LMX Sirex è una impresa titanica, per via dei costi esorbitanti e della inesistenza di ricambi. Per un esemplare in buono stato, se si ha la fortuna di scovarlo, è facile spendere una cifra fra i 40.000 e i 50.000 euro. Praticamente introvabile invece è la Sirex spider (codice interno HCSS). Una storia che dimostra come una valigia piena di sogni e intuizioni geniali non sono mai sufficienti per entrare nell’olimpo delle auto sportive.

Fotogallery: LMX Sirex 2300 HCS Coupé e Spider