Presentata nel 2010 la DS 4 è uscita dal listino da ormai più di un anno e si appresta a tornare, completamente rinnovata nella carrozzeria e nella meccanica, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Un modello che si posizionerà tra DS 3 Crossback e DS 7 Crossback con una doppia identità: classica compatta 5 porte e crossover – sempre compatto – con assetto rialzato e anche la trazione integrale (ibrida).

La nuova generazione, in versione compatta 5 porte, è stata spiata per la prima volta dai fotografi durante test nel freddo del nord Europa, con le camuffature a ricoprirne ogni centimetro della carrozzeria, ma da quale spuntano alcuni particolari interessanti.

I finestrini si aprono

Prima di tutto i gruppi ottici anteriori e posteriori, con uno stile che ricorda di molto quello della sorella maggiore DS 7 Crossback. Probabile che i proiettori anteriori, come avviene sul SUV medio, integrino la tecnologia che li fa ruotare fino a 180° mentre la presenza delle luci diurne verticali, firma stilistica tipica di DS, è praticamente scontata.

Fotogallery: Nuova DS 4, le prime foto spia

Dalle foto sembra poi che – finalmente – anche i cristalli posteriori potranno abbassarsi, lasciando per strada l’apertura a compasso della generazione precedente. Si nota poi il lunotto molto piccolo e particolarmente inclinato, a dare alla DS 4 un aspetto da coupé.

Quale piattaforma?

La nuova DS 4 (sia berlina sia Crossback) abbandonerà anche la vecchia piattaforma PF2 per adottare una base più moderna, ma quale? In PSA infatti ci sono 2 basi che potrebbero andar bene per lei: la collaudata EMP2, utilizzata da Peugeot 308 e modelli superiori, Citroen C5 Aircross e la già citata DS 7 Crossback. Una piattaforma pronta per ospitare sistemi ibridi plug-in ma non versioni 100% elettriche.

Ciò che invece può fare la nuova CMP, utilizzata per ora solo dalle piccole Peugeot 208 e 2008, Opel Corsa e DS 3 Crossback ma adatta anche a modelli compatti, propri come la nuova DS 4, la cui lunghezza dovrebbe aggirarsi intorno ai 4,4 metri, come la Mercedes Classe A.

Difficile dire per ora quale sarà la scelta della Casa francese, se limitare l’elettrificazione della nuova arrivata a un sistema plug-in o ampliarne gli orizzonti (con benefici per quanto riguarda le emissioni di gamma) con una versione a emissioni zero.