Nella primavera del 1963 Ford fece quasi il "colpaccio" acquistando la Ferrari, anche se poi sarà Fiat nell'estate del 1969 a rilevare il 50% della Ferrari. Una cosa che non tutti sanno sono i passaggi intermedi dal tentativo della Casa americana a quella torinese.
Tra gli altri protagonisti infatti non sono mancati Alfa Romeo e General Motors, che in modi diversi hanno cercato di portarsi a casa il gioiello italiano che in quegli anni stava dominando le corse in tutti gli angoli del mondo.
Ritorno alle origini
Nella primavera del 1964, quando Enzo ha la necessità di provare i prototipi che sta per mandare a Le Mans, il circuito di Monza è chiuso per lavori e quindi il Drake si ritrova senza una pista per i test. La situazione è delicata perché già in quell'anno ad aspettare il Cavallino sul circuito del la Sarthe c'è Ford con la GT40.
La soluzione arriva da Giusappe Luraghi, presidente di Alfa Romeo, che offre a Ferrari la possibilità di provare le auto a Balocco. Dopo la vittoria di giugno, Enzo decide di andare a Milano per ringraziare Luraghi. Sono 25 anni che il fondatore della Casa di Maranello non valica i confini di quella realtà automobilistica e lo stesso racconterà che le bellissime sensazioni gli fanno venire in mente l'idea di chiedere a Luraghi se avesse voglia di collaborare con lui.

Nel 1967 Ferrari entra di nuovo nel mirino di un'azienda americana: la General Motors. Il mondo dell'auto italiana, preoccupato dalla possibilità di perdere questo marchio, si coalizza. Luraghi e Agnelli cominciano a considerare la possibilità di acquistare congiuntamente il Cavallino.
Nel dicembre di quell'anno Alfa e Fiat formulano una proposta di acquisto per 4 miliardi di lire. Ferrari, però, ne vuole 6 di miliardi, ma per i due terzi. il boss di Maranello, così, rifiuta, visti anche i 18 milioni di dollari offerti da Ford qualche anno prima.

Poco prima del Natale 1968, Ferrari si incontra con Agnelli e da lì inizia la trattativa che vedrà l'acquisto al 50% da parte di Fiat nell'estate dell'anno successivo. Enzo chiede solo una cosa: autonomia nel campo sportivo, il reparto corse deve rimanere inviolato e sotto la sua egida.
Tra le curiosità è giusto sottolineare che lo stesso ufficio affari speciali di Fiat sconsiglia ad Agnelli l'acquisto, visto il poco ritorno sui vari fronti. L'avvocato, però, non si lascia abbindolare, vede oltre e conclude l'accordo. Il tempo gli darà poi ragione, ma questa è un'altra storia...
Chi è Luca Dal Monte
Nato a Cremona, giornalista, ha ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione Ferrari negli Stati Uniti e, successivamente, direttore della comunicazione di Maserati dal 2005 al 2015. Luca Dal Monte è autore, tra le altre opere, di La Scuderia (2009), Ferrari Rex - Biografia di un grande uomo del Novecento (2016) e de La Congiura degli innocenti (2019).