Avviata in occasione della visita di Carlos Tavares, CEO del nuovo gruppo Stellantis, la produzione dei nuovi motori turbo T3 e T4 (montati attualmente sulle Fiat e sulle Jeep) nello stabilimento brasiliano di Betim ha un duplice obiettivo: incrementare i volumi di questi motori globali (destinati a numerosi modelli per i vari mercati) e aprire il processo di ampliamento della fabbrica che diventerà la più grande dell'America Latina.
Il primo step già quest'anno vedrà l'installazione di nuove linee di produzione del motore 1.3 a 4 cilindri MultiAir III Turbo da 180 CV, con la prima parte del nuovo investimento da 400 milioni di real brasiliani (circa 60 milioni di euro) destinata allo sviluppo dell'attività che entro la fine dell'anno - con un ulteriore investimento di 100 milioni di real - si completerà con la linea dei motori a 3 cilindri T3.
Efficienti e... anche flex
La famiglia dei motori Fiat Firefly (nome in codice interno: GSE) Turbo è composta dai T3 da 1 litro e T4 da 1,3 litri di nuova generazione, dotati di tecnologia MultiAir per il controllo idraulico delle valvole di aspirazione nella sua terza evoluzione dal lancio, avvenuto nell'autunno del 2009. I Firefly, che hanno mandato in pensione i "vecchi" FIRE della Fiat, sono stati fatti debuttare su Jeep Renegade e, nella versione 4 cilindri, sono il cuore al sistema di propulsione ibrida 4Xe.

Entrambi i nuovi motori saranno disponibili in versioni a benzina oppure Flex Fuel, in grado di funzionare anche a etanolo, che in Sudamerica è piuttosto diffuso. Nella versione a benzina, il 4 cilindri 1.3 ha un rapporto di compressione di 10,5:1, arriva a erogare una potenza di 180 CV e una coppia di 270 Nm.
Tra i loro punti di forza, il radiatore per l'olio con raffreddamento ad acqua, che aiuta a mantenere sotto controllo la temperatura del motore. In questo modo, il basamento di alluminio, scelto per la maggior leggerezza, deve dissipare meno calore e può così assicurare una miglior durata grazie allo stress termico ridotto.

Una fabbrica "studiata" in 3D
La fabbrica ha una capacità di produzione iniziale di 100 milioni di unità all'anno e sarà potenziata anche nelle attività di ricerca e sviluppo. Il progetto è stato avviato nel 2019, seguendo le tendenze dell'Industria 4.0 ed esaminata anche sotto l'aspetto del layout produttivo con simulazioni 3D in realtà virtuale per creare e testare i nuovi processi produttivi prima dell'installazione fisica degli impianti.
La realtà virtuale è stata utilizzata anche per simulare il funzionamento di attrezzature e macchine, lavorando a contatto con i fornitori e i partner tecnici (oltre 90 le aziende coinvolte per la realizzazione di questi motori) per garantire qualità ed efficienza nonché la corretta ergonomia degli operatori.
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