A chiudere la seconda stagione di “Storie di Motori” non poteva esserci che Enzo Ferrari. Una persona prima che un personaggio che caratterizza ancora oggi sia il mondo dell'auto che quello delle corse. In questo breve ritratto Luca Dal Monte ci racconta le sue abitudini e quale fosse la sua giornata tipo al timone della Ferrari.
Il Drake
Diventa il Grande Vecchio intorno alla metà degli anni Settanta quando, dopo un periodo di malattie varie che l’hanno tenuto distante dall’ufficio per la parte migliore dei precedenti tre anni, torna prepotentemente in sella.

Un Ferrari che, mentre le sue automobili sembrano non avere rivali sui campi di gara, sta per rimettere mano una volta ancora al proprio volume autobiografico e sta lavorando in gran segreto a un libro sui giornalisti dell’automobile.
La visione politica
A metà anni Settanta Enzo Ferrari è un uomo che si dichiara sorpreso dalla discesa in campo politico di Umberto Agnelli, il fratello di Gianni, dell’Avvocato, candidato dalla Democrazia Cristiana alle elezioni del giugno 1976.
Del proprio rapporto con la politica Ferrari allora dice: “Non ho mai pensato a impegnarmi nella cosa pubblica per due principali ragioni. Prima di tutto per mancanza di tempo. Secondariamente mi è capitato di leggere che la politica è l’arte di dire bugie al momento opportuno, il che contrasta fortemente con la mia brutale franchezza.”
Resta il fatto che in tre occasioni diverse gli è stato offerto un seggio sicuro, ma ogni volta ha rifiutato – meravigliato, che politici di lungo corso possano pensare a lui per racimolare voti.
Amante della lettura
A quasi ottant’anni è rimasto il lettore avido e disordinato di sempre. Il primo autore per il quale ha provato interesse è stato Stendhal, ma continua ad essere, dice, “un estimatore di Leopardi e di D’Annunzio, dei Pensieri e scritti di Einstein, di Kafka.” Seguita a prediligere l’anima ribelle e la prosa raffinata e semplice al tempo stesso del suo amico Giovannino Guareschi e confessa di avere “un debole per le biografie.”
Divide con una moglie sempre più debole e sempre più distante l’appartamento al primo piano del palazzo dei Cento caproni che si affaccia su largo Garibaldi. Ci vive con Laura dal 1960 anche se ognuno dorme in una camera separata e lui, la notte, chiude a chiave la propria.
Per l’ora di colazione ha letto i maggiori quotidiani nazionali, la stampa locale e quella sportiva. Legge La Stampa – il quotidiano di Torino e della Fiat – per sapere cosa aspettarsi dall’ingombrante socio azionario; e sfoglia regolarmente i quotidiani comunisti – Unità e Paese Sera – perché vuole sapere cosa pensa il nemico o, quantomeno, coloro che manovrano i sindacati e i sindacalisti con i quali è ciclicamente costretto a dialogare.

La quotidianità in Ferrari
A metà mattina è a Maranello. Il primo che incontra è Franco Gozzi, è con lui dall’inizio degli anni Sessanta ed è molto di più del suo capo ufficio stampa. Uscito Gozzi, che comunque non è mai distante e rientrerà nel suo ufficio più volte durante la giornata, inizia la trafila quotidiana fatta di riunioni – poche – di colloqui – tanti – e di telefonate – tantissime.

Una pausa per un pranzo poco più che frugale nella saletta privata al Cavallino, solitamente con Gozzi, sempre con Dino, l’autista, a volte con qualche ospite. Una seconda visita alla fabbrica; la prima la fa al mattino. Un salto a Fiorano se le monoposto quel giorno girano. E nel mezzo, urla, sbuffi, battibecchi, sfuriate, ma anche lunghi e lucidi soliloqui.
Quando a Maranello scende la sera e le ombre si fanno sempre più lunghe e il sole ormai scomparso illumina a occidente i profili sempre più lontani degli Appennini a meridione di Reggio, Ferrari sente stringere tutto attorno la morsa della solitudine.
Chi è Luca Dal Monte
Nato a Cremona, giornalista, ha ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione Ferrari negli Stati Uniti e, successivamente, direttore della comunicazione di Maserati dal 2005 al 2015. Luca Dal Monte è autore, tra le altre opere, di La Scuderia (2009), Ferrari Rex - Biografia di un grande uomo del Novecento (2016) e de La Congiura degli innocenti (2019).
Il nuovo racconto dello scrittore cremonese si intitola “Belli e Dannati. Vivere e morire nella Formula 1 degli anni 70” e fa parte della collana "Grandi corse su strada, pista e rallies" edita da Giunti e Giorgio Nada Editore. Il libro è già in vendita al prezzo di 24 euro.