Cuneo - 1971
Nel 1971, 6 carrozzieri hanno proposto altrettante "dream car" sul telaio dell'affascinate 33 Stradale. Pininfarina ha scelto di partire dal modello spider vestendola con una carrozzeria tesa e appuntita che in Alfa Romeo è stata ribattezzata "Cuneo".
Il motore restava posteriore e alcuni elementi come il roll-bar e l'abitacolo risentivano dell'origine corsaiola.
Alfetta Spider - 1972
Presentata da Pininfarina al Salone dell'auto di Torino del 1972, come suggerisce il nome era basata sul telaio della nuova Alfetta uscita proprio in quell'anno e aveva una carrozzeria tipo Targa.
Lo scopo era proprio quello di studiare una scoperta più moderna e comoda da proporre principalmente sul mercato USA per rimpiazzare il "Duetto", ma il successo di quest'ultimo ha convinto la Casa a prolungarne la carriera. Molto a lungo...
Eagle - 1975
Possiamo considerarla l'evoluzione della precedente concept Alfetta Spider, era però basata sulla Alfetta GT e con uno stile ispirato alle vetture Sport da competizione.
Il motore da 122 CV, il peso ridotto e l'aerodinamica la rendevano molto veloce, ma anche in questa occasione la Casa ha preferito non cogliere lo spunto e continuare ad aggiornare il più classico "Duetto".
Vivace Spider - 1986
Siamo proprio sicuri che questa concept non sia diventata davvero una Spider di serie?
In effetti, faceva parte di un progetto di Pininfarina che esplorava due modelli, una coupé e una spider appunto, e a parte i fari ispirati allo stile dei modelli contemporanei, forme generali, coda e taglio sulla fiancata erano molto simili a quelli che avremmo visto su GTV e Spider ben 8 anni più tardi.
Progetto Cinque - 1995
Il tuner tedesco Zender, che negli Anni '90 collaborava direttamente con Alfa Romeo, ha proposto nel '96 questa elaborazione della Spider uscita l'anno prima per mostrare le sue capacità di realizzazione e sviluppo.
In realtà utilizzava soltanto il motore del modello originale, montato su una struttura tubolare di propria costruzione e rivestita con un design che omaggiava lo stile italiano mischiando un frontale Alfa con un posteriore a fari tondi con bagagliaio bombato.
Issima - 1996
Realizzata dall'estroso carrozziere svizzero Sbarro, ma una volta tanto non per una sua propria iniziativa quanto per una precisa richiesta dell'Alfa Romeo che aveva chiesto una spider spinta al massimo.
Il nome "issima" infatti deriva dal suffisso che si usa per i superlativi assoluti e di superlativo quest'auto aveva senz'altro il motore, un V12 da 500 CV realizzato unendo due V6 da 3 litri, mentre il cambio restava manuale.
Dardo - 1998
Come accadrà 12 anni dopo per la 2uettottanta, questa concept car è stata costruita da Pininfarina per celebrare decenni di collaborazione con Alfa Romeo.
In questo caso però, l'ipotesi suggestiva che esplorava era quella di una due posti aperta direttamente derivata dalla 156 uscita un paio di anni prima.
Utilizzava infatti il pianale, la meccanica con motore 2.5 V6 e alcuni componenti interni della berlina, rispetto alla quale aveva però il passo accorciato.
Centauri - 1999
Porta la firma del centro Stile Alfa Romeo ma è opera di un gruppo di giovani designer in forze al dipartimento per lo sviluppo del design del Gruppo Fiat.
Esplora più forma sperimentale che sostanza, ma anche questa come la Vola si basa sulla Spider del '96 con motore 3.0 V6.
Vola - 2001
Disegnata da Leonardo Fioravanti nel 2000, è stata esposta l'anno dopo a Ginevra e riproposta 5 anni dopo, sempre al Salone elvetico, con carrozzeria riverniciata in marrone scuro.
Oltre alle originali fanalerie, si distingueva per il tettuccio in cristallo ribaltabile, soluzione poi adottata dalla Ferrari 575 Superamerica. La base era la Spider del '95 con motore 3.0 V6.
2uettottanta - 2010
A vederla si sarebbe quasi detto che fosse un modello fatto e finito pronto per andare in produzione, invece rappresentava l'omaggio di Pininfarina agli 80 anni del centro stile e ai 100 anni della Casa.
E se a questo aggiungiamo che nel 2010, quando è stata presentata, è anche l'anno in cui l'ultima Spider a trazione anteriore è uscita di scena, il rammarico per la mancata continuazione della specie non può che aumentare.
Specie apprendendo che montava il motore turbo 1.750 in posizione longitudinale, facendo sognare un ritorno alla trazione posteriore. Che oggi sarebbe di nuovo possibile...
Gli ultimi slideshow
12 / 12