Golf GTI, Golf GTI Clubsport o Golf R? Effettivamente chi desidera una hot hatch Volkswagen ha solo l’imbarazzo della scelta.
A complicare le cose è arrivato anche il tuner Manhart che ha realizzato una personalissima quarta versione sportiva della Golf: ecco la Manhart Golf GTI 290.
Tra sportività e un tocco di lusso
Un piccolo passo indietro: le tre varianti della Volkswagen si differenziano principalmente per estetica e, soprattutto, per la cavalleria. Si parte dai 245 CV della GTI e si arriva ai 320 della R, passando per i 300 della Clubsport.


Il tuning di Manhart è specifico per la GTI “base” con un kit estetico ancora più aggressivo e un’iniezione di potenza per il 2.0 TSI. Le prima cose che colpiscono della Volkswagen sono l’assetto ribassato e le nuove “scarpe”. Il nuovo set di molle H&R ha ridotto l’altezza di 40 mm, mentre i cerchi neri da 19” hanno reso il look decisamente cattivo.

In aggiunta, il tuner ha installato un nuovo diffusore posteriore e qualche decalcomania rossa sulla carrozzeria per rendere il tutto ancora più racing.
L’abitacolo ricorda quello degli ultimi modelli Rolls-Royce. Come le ammiraglie, il rivestimento superiore degli interni è decorato con numerose luci LED per creare un effetto scenografico durante la guida notturna.
Se la gioca con la Clubsport
Naturalmente, Manhart è intervenuta anche sul motore. Grazie alla centralina MHtronik il 2.0 turbo è passato da 245 CV e 370 Nm di coppia a 290 CV e 425 Nm, praticamente gli stessi valori della Clubsport.

Il tuner non parla delle migliorie in termini di prestazioni. È chiaro però che con 45 CV e 55 Nm in più la Golf GTI possa migliorare ulteriormente lo scatto 0-100 km/h di 6,3 secondi assicurato dalle versioni con cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti. Difficilmente, comunque, si dovrebbe arrivare ai 4,9 secondi dell’esagerata R.
Mettendo insieme tutte le modifiche estetiche e al propulsore il conto dell'officina arriva a circa 6.000 euro.
Fotogallery: Manhart Volkswagen Golf GTI 290
Fonte: Manhart