La parola "downsizing" è entrata prepotentemente nel linguaggio comune con i primi anni del nuovo millennio e con la lotta i consumi e all'inquinamento che improvvisamente sembrava dover ridurre la taglia dei veicoli stessi. Ma se sulle automobili non ha avuto davvero questo effetto dimagrante, favorendo soltanto la riduzione del peso ma non quella delle misure, sui motori le cose sono andate diversamente.

La necessità di sviluppare propulsori che potessero migliorare l'efficienza generale mantenendo prestazioni adeguate ha infatti spesso spinto le case a ridurre la cilindrata e spingere sulla tecnologia, introducendo in blocco iniezione diretta e sovralimentazione anche tra i benzina e avviando il passaggio a una generazione di motori più snelli, vivaci ed efficienti.

Ad essere onesti, nella maggior parte dei casi si è trattato, e si tratta tuttora, di veri avvicendamenti, ovvero di motori sostanzialmente nuovi e spesso nemmeno derivati direttamente dai precedenti ma progettati da zero per meglio integrare le nuove tecnologie. A livello di immagine però, l'effetto è comunque quello di un "taglio". Ecco alcuni casi in cui una riduzione evidente ha migliorato altrettanto vistosamente anche le prestazioni.

Fiat Panda, dal 1.2 al 1.0 Hybrid

Il downsizing non passa soltanto attraverso il turbo ma sfrutta anche altri "aiutini" per consentire a un motore più piccolo di rendere lo stesso servizio anche ad una semplice city car. Fiat Panda, così come 500 e Lancia Ypsilon, lo scorso anno ha aperto le porte all'elettrificazione con il nuovo 1.0 N3 della famiglia FireFly , un 3 cilindri con sistema ibrido leggero che ha rimpiazzato il glorioso 1.2, ultimo esponente della gloriosa stirpe dei FIRE.

Ha prestazioni simili, 70 CV contro 69 e una coppia addirittura inferiore (92 Nm contro 102) compensata però dal lieve spunto del motore elettrico che interviene in accelerazione con un contributo massimo di 5 CV e una ventina di Nm.

Motori, quelli che hanno tagliato i CC
Motori, quelli che hanno tagliato i CC

Mercedes C 220 d, da 2,2 a 2 litri

Per parecchi anni Mercedes ha basato la sua gamma di 4 cilindri a gasolio sul longevo 2,2 litri serie OM651, che in vari livelli di potenza copriva le sigle 200, 220 e 250 CDI. Oggi tocca invece al nuovissimo 2.0 OM654, anche questo declinato in numerose varianti, che equipaggia ad esempi la nuova classe C 220 d e 300 d con l'aggiunta del modulo mild-hybrid EQ Boost e potenze che vanno da 200 a 265 CV, sostituendo nel secondo caso addirittura i precedenti 6 cilindri.

Motori, quelli che hanno tagliato i CC
Motori, quelli che hanno tagliato i CC

Renault Megane RS, da 2 a 1,8 litri

Da due generazioni i modelli performance della Casa Francese hanno abbracciato il downsizing, ma se per la Clio si è trattato di sostituire il 2.0 aspirato con il 1.6 Turbo, per la Megane la sfida è più equa in quanto già sulla prima generazione (base Megane II) era montato un motore sovralimentato. Il 2.0 by Renault Sport era capace di sprigionare 225 CV, portati successivamente fino a 275 e con 360 Nm di coppia. L'attuale Megane RS quarta generazione dal suo nuovo 1.8 a iniezione diretta tira invece fuori fino a 300 CV, con una coppia di 400 Nm, ma consumi ridotti del 15%.

Motori, quelli che hanno tagliato i CC
Motori, quelli che hanno tagliato i CC

Toyota Land Cruiser D-4D, da 3 a 2,8 litri

Il possente fuoristrada giapponese ha tramandato per parecchie generazioni il suo robusto 4 cilindri turbodiesel da 3 litri serie KD da 163 CV, aggiornato fino al 2015. In quell'anno, con l'ultimo restyling, è arrivata una nuova unità da 2,8 litri serie GD ottimizzata nella combustione e predisposta per soddisfare i limiti sulle emissioni più severi. Ha debuttato con una potenza di 177 CV e 450 Nm poi saliti a 204 CV e 500 Nm. E consuma il 12% in meno.

Motori, quelli che hanno tagliato i CC
Motori, quelli che hanno tagliato i CC

Volkswagen Golf TSI, dal 1.2 al nuovo 1.0

Il Gruppo Volkswagen è stato tra i primi a portare avanti la rivoluzione dei benzina, dunque nel suo caso i salti generazionali sono stati diversi, ma uno ci sembra particolarmente interessanti: ci riferiamo all'avvicendamento tra il 1.2 TSI, molto diffuso una decina di anni fa quando ha di fatto preso il posto dei classici 1.6 FSI non sovralimentati, e il più recente 1.0 TSI, che ha perso un cilindro guadagnando però anche potenza.

Il 1.2 era infatti offerto in versioni da 90 e 105 CV, mentre il suo erede pur essendo più piccolo arriva fino a 115 CV e con una coppia di ben 200 Nm, la stessa delle versioni base dei precedenti 1.4 TSI. Ecco perché lo si trova tanto sulla Polo che sulla Golf e su molti altri modelli compatti.

Motori, quelli che hanno tagliato i CC
Motori, quelli che hanno tagliato i CC