Guido Tocci sembra piuttosto accaldato. Eppure la temperatura di Monaco di Baviera non è esattamente quella di Lampedusa. Preferisco pensare che il managing director di Dacia Italia sia "on fire" per il successo della Sandero, l'auto più venduta a luglio in Europa, e per la buonissima accoglienza che pubblico e critica hanno riservato all'ultima nata, la Jogger, una multispazio-crossover da poco meno di 4,6 metri, con un passo che sfiora i 3 metri, configurabile anche a 7 posti.

Nella piattaforma flottante della Dacia, sul laghetto appena all'esterno della München Messe, Tocci mi spiega senza fronzoli la filosofia della Casa, che è appunto... senza fronzoli. O "no frills" se vi piace l'inglese.

"Bisogna lavorare ancora molto sul marchio, ovviamente anche con l’aiuto dei modelli, per poter dire: signori, se l’atteggiamento e l’attitudine verso il consumo sono per un acquisto intelligente che vi consente di risparmiare un po’ di soldi per tornare a viaggiare dopo due anni difficili per la pandemia, che vi permette di seguire i vostri hobby o di pagare la borsa di studio a un figlio, Dacia è quello che fa per voi. E così avete portato a termine un acquisto non di serie B, ma intelligente, avete quello che cercavate in base alle vostre aspettative.

E poi noi siamo estremamente onesti: su Dacia non ci sarà mai il sedile regolabile elettricamente perché non è un essenziale. Sì, invece, su tutti i temi della connettività perché se vuoi conquistare il target giovanile, compresi i trentenni nativi digitali, questi sono dei must. E poi il design è molto importante perché noi dobbiamo essere molto attenti ai prezzi e non possiamo tradire da questo punto di vista. Linea e forme sono un bell’esercizio di stile e hanno un vantaggio rispetto alla tecnologia: costano zero. Il 'mi piace o non mi piace' è il primo step nel processo di acquisto da parte dei clienti".

Ma vi aspettavate il successo della Sandero? Gli chiedo. "Era abbastanza prevedibile", mi risponde, "perché per noi, come noto, è molto importante l’aspetto prezzo, ma non per essere quelli con il listino più basso. Per avere piuttosto un prezzo giusto, in funzione di ciò che offriamo al cliente. E il cliente oggi ci dice che noi gli proponiamo l’essenziale di quello che richiede.  Questo ci ha permesso di lanciare la nuova Sandero: a novembre abbiamo aperto gli ordini ed è stato subito un successo nonostante l’auto costi 500 euro in più della versione precedente. Ma con questi 500 euro in più il cliente prende un valore aggiunto molto più alto, cosa che è stata  percepita immediatamente".

Nuova Dacia Sandero (2020)
Nuova Dacia Sandero

E la presenza sul mercato?

"Oggi in Italia Sandero e Duster ci permettono di coprire abbastanza bene il mercato italiano, con il Jogger domani e con il Bigster nel 2025 che sarà un SUV di segmento C pieno, alla fine copriremo veramente tutti i segmenti, anche con la Spring, tra le citycar elettriche.

Per noi è interessante vedere come evolverà lo stile di consumo post Covid sperando che si esca davvero dalla pandemia, perché mi sembra che la gente sia sempre più orientata verso un consumo intelligente. Per trasferire questo sull’auto non è questione di 'quanto' costa, ma di 'come' costa quel determinato modello.

Dacia uscirà con Jogger nei primi mesi del 2023 anche con l'ibrido, perché il nostro vantaggio è l’appartenenza a un grande gruppo come Renault, dal quale beneficiamo di tutte le ottimizzazioni di sviluppo. Noi molto probabilmente su Jogger monteremo un ibrido di derivazione Captur".

I capisaldi del brand, cioè prezzo, concretezza (la Jogger vista al Salone di Monaco fa pensare a un valore intrinseco ben oltre il listino prevedibile) e proposte commerciali vantaggiose, danno conto di un focus sul cliente privato. Ma le flotte? Discorso chiuso, mi viene da pensare. Tocci  conferma, anche se...

Noi facciamo sconto zero e nelle flotte l’aspetto emotivo è abbastanza labile. Nelle flotte sono molto importanti lo sconto e i servizi post vendita, per cui onestamente non è un territorio che oggi ci interessa molto. Devo dire che poi questo si deve incrociare con le disponibilità di prodotto e, in un momento come questo in cui abbiamo poche macchine, quello privato è l’unico cliente. Non a caso realizziamo il 92% delle nostre vendite con i clienti privati.

Poi sì, nel passato c’è stata qualche flotta su Duster 4x4. È anche vero però che Jogger può essere un prodotto interessante: non per le aziende, ma per le partite Iva come gli artigiani. Molto però dipenderà dalla disponibilità. Noi abbiamo obiettivi importanti di profitto e il canale della vendita ai privati sotto questo profilo è decisivo, questo, per esempio, è uno dei motivi per cui noi siamo usciti dai veicoli commerciali.