Cos’è il bello? Senza scomodare Kant, per chi ama le auto il Concorso d’Eleganza Villa d’Este può essere un’approssimazione tutt’altro che sguaiata. Magnifiche vetture di ogni epoca nella cornice del Lago di Como, ciascuna che ha segnato a suo modo la storia del motorismo. Carrozzerie suadenti, soluzioni imprevedibili e tanta voglia di inseguire il futuro, senza paura o ritrosie.

A qualcuno sembrerà blasfemia, ma oggi, nel pieno dell’era dell’elettrificazione, la sensazione è che si possa ritrovare la stessa attitudine pionieristica, con le auto tornate a nascere da fogli completamente bianchi. E la sfida è ancora più avvincente, perché accanto a forme che rapiscono gli occhi e prestazioni mozzafiato, c’è pure la complicazione della sostenibilità.

Ma questo parallelo così sghembo, questa ricerca di un “romanticismo” nell’auto che in molti temiamo poter scomparire, ha delle basi o è solo la vertigine di un (giornalista) appassionato dopo la sbornia di auto da sogno a Cernobbio?

Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2021
Una vista dall'alto del Concorso d'Eleganza
Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2021
La categoria hypercar anni '90
Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2021
I ritocchi prima dei giudici

Azzardo o no?

Preda di questo dubbio provo a sottoporre la questione a Massimiliano Di Silvestre, presidente e a.d. di BMW Italia. La Casa tedesca è da anni partner del Concorso di Eleganza e nel suo slancio per il futuro non ha mai voluto allentare il legame con la tradizione. Quindi, il mio ragionamento è troppo azzardato o no?

No, non è un azzardo. Siamo in una fase dell’auto completamente nuova, ma che non può prescindere dalla storia. Le auto esposte qui a Villa D’Este hanno rappresentato una fase di pionierismo alla loro epoca e di profonda innovazione. Questo spirito di continua ricerca e innovazione nella tecnologia e nel design è fondamentale e noi come BMW lo sentiamo nel nostro DNA.

Il miglior modo per innovare e capire quali possano essere le scelte per il futuro è guardare ai casi di successo del passato. Oggi siamo orientati alla sostenibilità e all’elettrificazione. Siamo determinati a continuare su questa strada, senza dimenticare quello che di buono arriva dal passato.

BMW i Vision Circular
Di Silvestre davanti alla BMW i Vision Circular

Quanto è complicato però far arrivare questi concetti al grande pubblico? E quanto ci vorrà per tutto questo?

La nostra missione è quella di conciliare sostenibilità e passione. Siamo in una fase di transizione e la comunicazione sarà fondamentale. Noi siamo assolutamente orientati allo sviluppo di una linea di prodotto che sia completamente elettrificata, innovativa e affascinante, però siamo anche consapevoli che questa transizione non si potrà chiudere in un tempo molto breve.

Ora c’è bisogno di un alleato: l’infrastruttura di ricarica. Poi serve un approccio pragmatico: bisogna puntare decisi sull’elettrificazione, ma occorre anche contribuire subito alla decarbonizzazione, sostituendo le auto Euro 0-1-2-3-4 con modelli ad alimentazione tradizionale, ma Euro 6.

Se nell’età dell’oro del motorismo le visioni degli ingegneri erano dominate da variabili in stile “alesaggio e corsa”, con cui schiere di appassionati hanno potuto familiarizzare, forse la storia potrebbe ripetersi. Solo con diversi assunti di partenza, fatti di chimica delle batterie e magneti permanenti.

Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2021
La sfilata
Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2021
Storiche top down

E poi non c’è solo la tecnica, perché le auto fanno battere il cuore anche - e forse soprattutto - per il loro aspetto. Anche qui si può dire che con l’elettrico siamo all’alba di un “presente prossimo” tutto da costruire. Magari con scelte ardite, come quelle di alcune auto che nei giorni di Villa D’Este attirano curiosità e complimenti.

Fortuna vuole che qui a Cernobbio ci sia anche Adrian van Hooydonk, un maestro delle forme. Numero uno del design BMW dal 2004, van Hooydonk dice la sua in un avvincente dibattito con l’icona della pop art Jeff Koons, che con la Casa di Monaco ha di recente presentato una Art Car su base M850i Gran Coupé (la sua seconda realizzata per l’Elica dopo la BMW M3 GT2, svelata nel 2010 al Centre Pompidou di Parigi).

Concorso d'Eleganza Villa d'Este 2021
Concept BMW a Villa d'Este

Il capo del design BMW ha le idee molto chiare:

Dal punto di vista del car design i prossimi 10 anni saranno più interessanti degli ultimi 50. Ci sono i temi dell’elettrificazione, della sostenibilità, della guida autonoma. E al di sopra di tutto per noi resta la componente emozionale. Il mondo dell’auto è sotto pressione in questo momento. La mobilità deve cambiare, soprattutto in città.

La nostra missione è fare sì che la gente possa godersi al massimo le proprie auto senza avere timore per la loro sostenibilità, in un quadro di piena economia circolare. Nei prossimi anni porteremo l’approccio della i Vision Circular Concept (interamente realizzata in materiali riciclati e riciclabili, ndr) anche sulle auto di massa.

Chissà, magari tra qualche decennio i nostri nipoti guarderanno con curiosità e trasporto agli albori dell’auto elettrica, guidando veicoli che oggi non riusciamo nemmeno a immaginare. La nostra generazione ha l’onere di gestire una transizione straordinariamente complessa, è vero. Ma può farlo attingendo a un passato coraggioso e scintillante, come quello andato in scena questi giorni a Villa D’Este.