Ripartono le prenotazioni per gli incentivi auto con basse emissioni di CO2. Basta collegarsi sul sito ecobonus.mise.gov.it dalle ore 10 di mercoledì 27 ottobre per accedere al bonus. La misura è finanziata con 100 milioni di euro, inseriti a sorpresa dal Governo nel DL Fiscale approvato in Consiglio dei ministri il 15 ottobre scorso.

I fondi finanziano tutti i tipi di alimentazione, con il solo limite dei 135 g/km di CO2 (per i veicoli nuovi). Vediamo meglio come funziona l’ecobonus.

La ripartizione dei fondi

La cifra messa sul piatto (inferiore rispetto ai 300 milioni di cui si era parlato inizialmente) è così ripartita:

  • 65 milioni ai contributi per l’acquisto, anche in locazione finanziaria, delle auto con emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2, per le quali attualmente i fondi erano stati completamente prosciugati. In sostanza, quindi, queste risorse sono dedicate alle auto elettriche e ibride plug-in;
  • 10 milioni ai contributi per l’acquisto, anche in locazione finanziaria, delle auto con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2 (quindi full hybrid, benzina, diesel, metano e Gpl);
  • 20 milioni ai contributi per l’acquisto, anche in locazione finanziaria, di veicoli commerciali di categoria N1 nuovi di fabbrica o autoveicoli speciali di categoria M1 nuovi di fabbrica, di cui euro 15 milioni riservati ai veicoli esclusivamente elettrici. Il contributo riconosciuto può arrivare a 8.000 euro, ma cambia in base alla “Massa totale a terra (MTT)” e all’alimentazione;
  • 5 milioni di euro ai contributi per l’acquisto delle auto usate di classe Euro non inferiore a 6, con un prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato non superiore a 25.000 euro e con emissioni comprese tra 0-160 g/km CO2.

Il meccanismo

Nessuna novità per ora a livello di meccanismo dell’ecobonus. Per le auto con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km di CO2 il contributo all’acquisto sarà quindi di 6.000 euro in caso di rottamazione e 4.000 senza, mentre per la fascia 21-60 l’agevolazione sarà rispettivamente di 2.500 e 1.500 euro. In entrambi i casi, il limite di prezzo è di 50.000 euro IVA esclusa. Salendo alla categoria 61-135 g/km di CO2, l’incentivo è di 1.500 euro, solo in caso di rottamazione, con limite di prezzo di 40.000 euro IVA esclusa.

Emissioni Incentivo con rottamazione Incentivo senza rottamazione

0-20 g/km CO2

6.000 € 4.000 €
21-60 g/km CO2 2.500 € 1.500 €
61-135 g/km CO2 1.500 €

 

Il bonus per l’usato, dal canto suo, si rivolge sempre alle auto di classe Euro non inferiore a 6, con un prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato non superiore a 25.000 euro e con emissioni comprese tra 0-160 g/km CO2. Il contributo viene riconosciuto solo con rottamazione di una vettura immatricolata prima del gennaio 2011 e si differenzia a seconda della fascia di emissioni del veicolo usato che si acquista:

  • 0-60 g/km CO2: 2.000 euro
  • 61-90 g/km CO2: 1.000 euro
  • 91-160 g/km CO2: 750 euro

Il retroscena

La mossa sugli incentivi fatta a metà ottobre dal Governo è stata per certi versi sorprendente, perché solo una manciata di ore prima di questa accelerazione, in occasione del Tavolo automotive al Mise, il viceministro Gilberto Pichetto Fratin aveva lasciato intendere che non sarebbero arrivati nuovi incentivi prima del 2022.

Poi, 24 ore dopo, il repentino cambio di passo, con la spinta arrivata direttamente dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti dopo un passaggio con il ministero dell’Economia. Verosimilmente, alla luce delle notizie sul riavvio degli incentivi solo all’inizio del 2022, la preoccupazione è stata quella di scongiurare una sostanziale paralisi del mercato negli ultimi mesi dell’anno.

Un rischio da evitare a tutti i costi in un contesto già sufficientemente complesso per l’industria e aggravato dalla crisi dei chip. Del resto, mettere su strada nuove auto elettriche è essenziale per le Case, anche per evitare le multe Ue sulla CO2. Forse, visti i ritardi delle consegne, gli incentivi non si convertiranno subito in tante immatricolazioni, ma sicuramente evitare un “buco” di oltre due mesi aiuterà.

Lo stesso Giorgetti ha lasciato oggi un commento:

“Siamo soddisfatti per questo rifinanziamento degli ecobonus auto, che abbiamo voluto fortemente venisse inserito nel decreto fiscale. È un altro segnale concreto dell’attenzione che mettiamo per favorire la transizione verso il green agevolando i consumatori. Come Mise lavoriamo anche per accompagnare la nostra industria nel percorso di riconversione del settore automotive, tenendo conto che le richieste del mercato si stanno posizionando su produzioni elettriche e a basse emissioni”.