A4 non è più la misura di un foglio in bianco, ma un'autostrada (meglio: un tratto di autostrada), la Milano-Torino, che si riempe di caratteri tecnologici e intelligenti per fare in modo che asfalto e acciaio, cioè infrastrutture e veicoli, possano dialogare tra loro. 

ASTM, la società del gruppo Gavio che gestisce la A4, e Volkswagen hanno realizzato tra Rho e il casello di Arluno (5,4 km) un prima prima struttura già opertiva di connettività V2I, vehicle to infrastructure, in un ambiente aperto, lungo cioè un'autostrada in normale esercizio.

Un sistema che sorpassa le app

Ogni 600 metri in carreggiata nord, ma con range di 800 metri che si estende anche su quella opposta, sono stati montati su colonnine alte da 6 a 8 metri i sistemi Its (Intelligent transportation system) a carattere ibrido (posso utilizzare tutte e due le tecnologie di "dialogo" con i veicoli: G5 e Cellular V2X) che attraverso la piattaforma Emera S, sviluppata da Sinelec, la società di sistemi tecnologici di ASTM, assicurano in tempo reale la comunicazione e lo scambio di dati con le vetture.

Si parla così di sistema bidirezionale o cooperativo, che, rispetto alle normali app, aumenta il grado di servizio in casi di sicurezza, comfort e congestione del traffico (per esempio in galleria dove normalmente le app non funzionano).

V2X Volkswagen
La Golf 8 nei pressi di Arluno sulla A4

A questo punto mancherebbe l'altro "interlocutore" del sistema, cioè l'automobile. Volkswagen ha però una tecnologia Car2X (X sta per everything, ogni cosa) integrata su Golf 8, ID.3 e ID.4.

A bordo della Golf 8

E proprio su una Golf di ultima generazione ho fatto un'esperienza da passeggero: poco prima del casello di Arluno è stato simulato un restringimento di carreggiata per lavori in corso. A circa 200 metri di distanza, sul cruscotto digitale della Volkswagen è apparso un messaggio accompagnato da un segnale sonoro che ha avvisato il conducente (un ingegnere ASTM) dei lavori in corso. Messaggio che poi è scomparso nell'istante in cui la carreggiata è diventata da quattro a tre corsie.

Nei progetti di per fare dell'A4 "un'autostrada del futuro", cioè per "rilanciare l'infrastruttura nei prossimi 50 anni attraverso lei stessa che in qualche modo ci 'parla' e sottolinea le sue esigenze", ha spiegato Umberto Tosoni, ad di ASTM (secondo operatore al mondo con 5.400 km di concessioni in portafoglio), è previsto anche l'ampliamento del sistema V2X su tutti i 127 chilometri gestiti, con un investimento di circa 600 milioni di euro.

V2X Volkswagen
Un'altra applicazione del sistema V2X

"Con il buon esempio, come quello che abbiamo dato noi dimostrando che in Italia le cose si sanno fare, faremo da apripista. Altrimenti ci si condanna a un modello di gestione delle infrastrutture che non si addice ai tempi moderni", ha aggiunto. "Noi siamo pronti, abbiamo un'interlocuzione chiarissima con tutti, ma c'è bisogno che qualcuno sia pronto ad ascoltare".

Il nuovo volto dell'A4

Le slide mostrate da Tosoni mostrano un'implementazione tecnologica e di sostenibilità ambientale con lavori sulla tratta Milano-Novara dal 2022 al 2024, per arrivare nel 2030 a coprire tutta l'autostrada con sistemi di rilevamento anti nebbia e contromano, connettività V2X, asfalto al grafene o riciclato al 70%, telecamere intelligenti, colonnine di ricarica ultra fast e, ha anticipato l'ad di ASTM, stazioni per l'idrogeno da autotrazione.

"Le auto sono sempre più device su ruote e sempre più connesse tra loro, con l’infrastruttura e l’ambiente circostante. I potenziali benefici in termini di sicurezza, sostenibilità e user experience sono evidenti, così come è evidente il ruolo cruciale del software” ha affermato Massimo Nordio, Vice President Group Government Relations and Public Affairs.

Massimo Nordio
Massimo Nordio

Volkswagen investe 27 miliardi

“Il percorso di trasformazione del Gruppo Volkswagen va proprio in questa direzione, con ingenti investimenti, cioè 27 miliardi di euro entro il 2025, l’integrazione di competenze specifiche (con Cariad, la software company del Gruppo) e con lo sviluppo di piattaforme tecnologiche che porterà alla nascita di un sistema operativo unificato".

V2X Volkswagen
La tecnologia Car2X di Volkswagen

"Entro il 2030 fino a 40 milioni di nostri veicoli opereranno sul software stack del Gruppo Volkswagen. Ma per velocizzare la creazione dell’ecosistema della mobilità connessa e, in uno step successivo, di quella autonoma, è fondamentale un gioco di squadra tra tutti gli attori coinvolti: costruttori di automobili, aziende tecnologiche, gestori delle infrastrutture, istituzioni e centri di ricerca”, ha rimarcato Nordio.

A fare il punto della situaione è stato il padrone di casa (la conferenza stampa si è svolta nella torre PwC al City Life di Milano, Paolo Guglielminetti, Partner PwC Italia Global Railways & Roads Leader, secondo il quale che entro il 2025 il 100% delle auto nell’Unione Europea sarà connesso, mentre nel 2030 si prevedono in Europa circa 20 milioni di auto a guida autonoma, di cui 2,8 milioni solo in Italia, nell'ipotesi di un trend omogeneo al resto del continente.

Paolo Guglielminetti PWC
Paolo Guglielminetti PwC

A incidere sullo sviluppo della smart mobility sono in primis le infrastrutture, destinate a trasformarsi per interagire con i veicoli in real-time, gestire in modo dinamico le informazioni provenienti dalle vetture e i flussi di traffico, garantendo sicurezza ai viaggiatori