Dopo il flop della legge di Bilancio di fine 2021, il settore auto sembra essere finalmente tornato al centro dei pensieri della politica. Lo dimostra la raffica di mozioni presentate oggi alla Camera da diverse forze parlamentari, che dovranno essere votate mercoledì 16 febbraio.
In attesa del dibattito in Aula, possiamo però già vedere cosa chiedono i partiti al Governo. Riportiamo qui un riassunto dei lunghi testi depositati, seguendo l’ordine del peso che i vari schieramenti hanno in questo momento in Parlamento. In coda all'articolo sono disponibili le versioni integrali delle quattro mozioni in formato Pdf.
Movimento 5 Stelle
Nuovi incentivi all’acquisto solo per le auto elettriche e ibride plug-in: è la richiesta principale che il Movimento 5 Stelle riporta nel testo a prima firma Giuseppe Chiazzese. Ma non solo. I pentastellati vorrebbero che l’esecutivo si impegnasse:
- a stanziare nuovi e adeguati incentivi, su base pluriennale ed esclusivamente per la fascia 0-20 g/km di CO2;
- a prevedere un meccanismo di finestre temporali nel corso di ogni anno finalizzato a valutare l’andamento temporale dell’assorbimento delle risorse stanziate per il supporto al settore che tenga conto, inter alia, dell’esigenza delle case costruttrici di implementare la propria produzione di modelli incentivabili;
- a revisionare e rendere maggiormente efficiente, mediante la previsione di nuovi scaglioni disincentivanti e relativi nuovi importi, la c.d. Ecotassa o Malus;
- ad adottare iniziative tese alla ristrutturazione, alla riqualificazione e all’ammodernamento delle stazioni di distribuzione dei carburanti che contemplino non solo la riconversione tecnologica della rete distributiva, anche attraverso il ricorso a strumenti agevolativi e a rimborsi per la bonifica ambientale e il definitivo smantellamento, ma anche l’implementazione di servizi dedicati ai combustibili alternativi e alla mobilità elettrica;
- a programmare ed accompagnare la riconversione dell’industria automobilistica e i settori produttivi ad essa collegati tramite investimenti in nuove tecnologie ed ecoinnovazione per lo sviluppo di una filiera nazionale di veicoli elettrici (Gigafactory per la produzione di celle, produzione componentistica e assemblaggio, impianti di recupero e riciclo di batterie);
- a incentivare la ricerca sul riuso, il riciclo e lo smaltimento delle batterie di veicoli elettrici;
a proseguire nel sostenere, con adeguate risorse statali, l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 per la logistica, la consegna e la distribuzione dell’ultimo miglio a zero emissioni di CO2 e M1 speciali; - a prevedere i necessari strumenti incentivanti volti a stimolare l’acquisto da parte delle imprese private di flotte aziendali;
- a stanziare adeguate risorse finanziarie tese ad orientare le scelte di business dei produttori di veicoli verso lo sviluppo di nuovi modelli elettrici per il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano;
- ad adoperarsi per la risoluzione delle varie crisi aziendali afferenti il settore automobilistico;
- a proseguire con le associazioni di categoria, le parti sociali e le case produttrici, anche attraverso il tavolo di confronto sull’automotive, già operativo presso il Ministero dello Sviluppo economico, per sostenere l’intera filiera nazionale nel passaggio verso produzioni sempre più ecologiche, in coerenza con i nuovi e più ambiziosi obiettivi europei e le esigenze dei cittadini, nonché per favorire la realizzazione degli investimenti necessari e la progressiva conversione degli impianti industriali e così evitare la contrazione della produzione e i conseguenti impatti negativi sui livelli occupazionali dell’intero comparto;
- a reintrodurre, almeno per tutto il 2022, la detrazione per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica;
- a ridurre le imposte per operatori di vehicle sharing con veicoli ad emissioni zero;
al fine di accelerare il passaggio verso una mobilità a zero emissioni, a prevedere, per un periodo transitorio, tariffe agevolate per le tratte autostradali a pedaggio.
Partito democratico
Più attenzione all’industria, anche attraverso la sburocratizzazione, è invece il cuore delle proposte del Partito democratico, che riportano la prima firma del deputato Gianluca Benamati. Nel dettaglio, l’appello a Palazzo Chigi è:
- a valutare l’opportunità di adottare iniziative per prevedere, nel primo provvedimento utile, tutte le misure ritenute necessarie a sostenere la filiera dell’automotive nel superamento dell’attuale fase di crisi, sia sul fronte della produzione e dell’approvvigionamento sia su quello della vendita di autoveicoli, a partire dal rifinanziamento degli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici o a basse emissioni di anidride carbonica in ottica pluriennale;
- ad adoperarsi per favorire il rapido superamento delle situazioni di crisi industriale emerse nel corso degli ultimi mesi nella filiera dell’automotive, in particolare nel settore della componentistica, al fine di evitare licenziamenti di addetti e la delocalizzazione di importanti aziende;
- a valutare l’opportunità di adottare iniziative per istituire un fondo pluriennale dedicato ad accompagnare la transizione del settore dell’automotive;
- ad attivarsi nelle sedi istituzionali europee per sostenere e valorizzare il ruolo strategico della filiera dell’automotive, affinché l’intero settore sia adeguatamente supportato nei prossimi anni;
- a farsi, altresì, promotore di proposte nell’ambito dell’Unione europea che disegnino una strada verso la decarbonizzazione che sia sostenibile in termini ambientali, sociali ed industriali, favoriscano la neutralità tecnologica e prevedano target realisticamente raggiungibili per il settore dell’automotive;
- ad adottare ogni iniziativa volta a favorire l’Italia come sede di attività di lavorazione di semiconduttori e di produzione di batterie e del loro riuso e riciclo, e a valutare l’opportunità di prevedere semplificazioni burocratiche ed incentivi adeguati per l’attrazione di investimenti.
Lega
Aiuti alla filiera e ricerca e sviluppo sono poi al centro degli impegni che chiede la Lega nella mozione a prima firma Riccardo Molinari. In particolare, il Governo dovrebbe impegnarsi:
- a promuovere un tavolo di confronto nazionale, con il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari, dei rappresentanti delle regioni e delle parti sociali, a sostegno del settore auto, incentrando il lavoro su un Piano nazionale per l’Italia e per l’industria automobilistica italiana;
- a promuovere iniziative di concreto sostegno per lo sviluppo di politiche industriali per il settore in grado di generare ricadute occupazionali e produttive;
- a valutare di adottare iniziative per porre in essere progetti che possano coniugare innovazione, ricerca e competitività anche e, soprattutto, al fine di evitare di disperdere il notevole capitale umano, di competenze e conoscenze che l’industria automobilistica italiana può vantare.
Forza Italia
Forza Italia, con Claudia Porchietto prima firmataria, si batte poi contro lo stop alle vendite di benzina e diesel dal 2035. Meglio, secondo il partito, aspettare la decisione definitiva dell’Europa sul pacchetto di riforme climatiche Fit for 55, con cui la Commissione Ue ha proposto per la prima volta l’addio ai motori a combustione. La richiesta al Governo quindi è di:
- ad adottare iniziative per rifinanziare, in un prossimo provvedimento urgente, su base triennale, il Fondo per l’incentivazione della mobilità a basse emissioni;
- ad adottare iniziative per prevedere, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, l’istituzione di un fondo pluriennale per la riconversione dell’industria automotive;
- a rinviare l’applicazione di quanto stabilito dalla decisione del Cite di cui in premessa, posponendola agli esiti definitivi della discussione sul Fit for 55 per cento in sede unionale, nonché alle opportune consultazioni con le organizzazioni di settore nell’ambito del «Tavolo automotive;
- ad attivarsi, nelle sedi istituzionali europee, per sostenere e valorizzare l’industria automobilistica e la relativa componentistica;
- ad adottare ogni iniziativa utile per rafforzare le capacità di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico, nonché produttive del nostro Paese nel settore della mobilità sia individuale che collettiva.