Ormai disegnare un SUV sportivo non è più una novità, così come associare l’idea di un marchio dalla lunghissima storia sportiva come Maserati alle forme di un SUV, seppure più compatto come la nuova Grecale.
Si tratta, comunque, di un’operazione complessa, per mantenere l’identità di marca, la singolarità del modello, la qualità di prodotto e, non ultime, le specifiche ingegneristiche per una guida dinamica.
Il lavoro del team guidato da Klaus Busse al Centro Stile Maserati, ora a Mirafiori, si è concentrato quindi su tutti gli aspetti della Grecale, fuori e dentro, per realizzare un modello immediatamente riconoscibile, e dalla forte identità di marca.
Un linguaggio figlio della MC20
A partire dal 2020, proprio Klaus Busse è stato responsabile del progetto che viene considerato l’archetipo di tutte le future Maserati, la MC20. Si tratta, è vero, di una coupé sportiva estrema, ma i principi del suo design vengono trasferiti, con gli opportuni adattamenti, nelle vetture delle diverse categorie.


La Grecale ne è uno dei primi esempi, pur trattandosi di un’auto molto diversa dalla MC20 per tipologia, volumi e ingombri.
Gli esterni, la visual longevity
Partendo, quindi, dalla MC20, ma anche in generale dalla storia di Maserati, si è cercato di realizzare un design non necessariamente legato al tempo: forme semplici, scultoree, sinuose e in un certo modo assolute, come in un’opera d’arte classica.
E’ un concetto importante se applicato a un SUV sportivo, una tipologia di vettura particolarmente gradita al mercato attuale, e quindi vista un po’ come la moda del momento: il design della Grecale non deve per forza stupire in tempi brevi e non ha vincoli temporali.
Le linee nascono dal frontale
Tutto il design esterno della Grecale nasce da un frontale estremamente caratterizzato, che prende le mosse dalla MC20, e anche dal passato recente e remoto di Maserati, dalla 450S alla Birdcage, secondo il principio chiamato “Unique by design”.
Il punto di partenza è dato dalla griglia concava e non troppo alta, e dai fari agli angoli superiori, su un altro piano. La griglia, dalle bacchette ben marcate e cromate solo nella GT, individua una zona superiore scolpita, piana e semplice, e una parte inferiore scura totalmente ingegneristica, con prese d’aria ed elementi funzionali, aerodinamici e concepiti per le migliori prestazioni.

È la griglia, un poco più sporgente nella Trofeo, a costituire la principale firma di Maserati, con il tridente in evidenza al centro: la calandra è anche il punto di partenza di tutte le linee che, seguendo l’andamento dei fari anteriori, definiscono cofano e corpo vettura, per confluire nella coda rastremata.
Le forme dei fari, un po’ sollevati, sono coerentemente il punto di partenza dei parafanghi larghi, che hanno l’arco ruota con profilo rivestito, come accade di norma in un SUV.
Fiancata pura e cura del dettaglio
Guardando la Grecale di lato, si nota soprattutto la semplicità della fiancata, sinuosa e fluida; le portiere, in particolare, non sono interrotte da linee troppo marcate, ma solo dalla sottile piega in basso, e anche le maniglie elettriche, a filo della carrozzeria, aiutano l’aerodinamica ma contribuiscono alla purezza dell’insieme.

A lato si notano anche la minigonna inferiore, di nuovo scura e tecnica, le tipiche tre prese d’aria tra parafango e porta anteriore variamente rifinite, e i cerchi da 19” o più grandi, la cui forma è ispirata al tridente, come nella Levante ma con una grafica diversa.
Nei cerchi compare un altro elemento, internamente definito “ugola”, che è poi quella punta che si trova sia al centro della calandra anteriore che nel listello orizzontale di coda: dettagli sempre legati all’identità di marca.
Coda rastremata con il nuovo Tridente
In coda, le linee del tetto convergono nel lunotto, con gli elementi aerodinamici laterali, e in un portellone che include i fari a sviluppo orizzontale: grazie alla tecnologia a LED, è stata riproposta la forma a boomerang della Maserati 3200 GT di Giugiaro.
L’insieme, con il tetto spiovente, il lunotto inclinato e la sezione trapeziodale, ricorda la chiusura della coda di una coupé. In alto, nel tipico montante C triangolare che collega finestrini e lunotto, è inserito il logo Maserati ridisegnato nella MC20, privo di cornice e semplificato.

Anche la scritta Maserati è quella della coupé sportiva, mentre in basso si ripete l’idea, vista nel frontale, della zona inferiore scura e con carbonio a vista, totalmente tecnica.
Le versioni GT, Moderna e Trofeo hanno particolari differenziati, per accentuarne il diverso carattere; ancora diversa è l'elettrica Folgore, per la quale sono previsti specifici colori ispirati all'aurora boreale.
Gli interni e il bilanciamento degli opposti
Gli interni della Maserati Grecale comprendono tutti gli elementi che ci si possono aspettare in una Maserati: quindi, sostanzialmente, finiture di lusso unite a caratteristiche che facilitino la guida sportiva, con spazi per le gambe e la testa studiati per essere competitivi nella categoria.
Dettagli e materiali, tra artigianato e tecnologia, appaiono differenziati nelle versioni GT, Moderna e Trofeo, e si nascondono anche in particolari non immediatamente percepibili: per esempio, il vano con doppio sportello nel tunnel con apertura a farfalla e finitura carbonio, il profilo metallico che include le bocchette dell’aria, compresi i comandi, oppure il tassello con il tridente per collegare le impunture della plancia e del tunnel.

Per la guida, invece, è il volante ad essere l’elemento principale, con i paddles in metallo molto grandi (in stile Ferrari), e i comandi circolari dell’avviamento/arresto e delle modalità di guida, con un’elegante ghiera metallica di controllo.
Il design passa anche per gli schermi
Quando si disegna un interno, ormai ci si concentra anche su forma e grafica degli schermi, che nella Maserati Grecale non mancano, ma hanno alcune caratteristiche singolari.
Innanzi tutto, il doppio schermo centrale, ampio e ripartito in due tipi di funzionalità: sopra il mondo digitale, per esempio con i grafici del comportamento della vettura, e sotto il mondo meccanico, compreso l’impianto di condizionamento - gli schermi permettono, infatti, di eliminare molti pulsanti.

Al centro della plancia in alto c’è il classico orologio separato, che però è ora digitale: può avere display numerico o analogico, ma trasformarsi anche in G meter. Davanti al volante, invece, c’è la strumentazione digitale, variamente configurabile a seconda della modalità di guida, e studiata per una buona visibilità.
Curata anche l’illuminazione ambientale, con un’inedita luce soft diffusa alle spalle del display centrale.
Le parentele con Levante e Stelvio
La Grecale non è il primo SUV Maserati, è quindi è logico dare uno sguardo alla Levante. Questo modello seguiva proposte di stile differenti, come ad esempio la Kubang e la Alfieri: da qui, per esempio, il frontale con i fari sottili, la cui striscia superiore a LED va a collegarsi direttamente ad una calandra più alta e squadrata.
La parte inferiore è integrata nel resto della carrozzeria, dando un senso maggiore di imponenza e di altezza, mentre la zona inferiore scura della Grecale permette in qualche modo di snellirne di più le forme.


Il taglio posteriore dei finestrini, collegati al montante triangolare, è invece più simile, anche se tutta la parte posteriore appare complessivamente più muscolosa nella Levante, più filante nella Grecale, che sfrutta anche la maggiore compattezza.
Con la Stelvio, invece, la Grecale condivide il pianale Giorgio con alcune differenze, soprattutto nella lunghezza e nel passo: l’impianto volumetrico generale è simile, mentre cambia ovviamente l’identità di marca. Giova alla Grecale la pulizia delle linee, poche e prive di eccessi, e ancora una volta la parte inferiore scura.
La Grecale è, insomma, tra tutte la più snella a vedersi, sebbene le forme da SUV impongano le fiancate proporzionalmente molto alte rispetto alla lunghezza, rispetto a una tradizionale sportiva Maserati.