Basterebbe solo una vocale in più: da auto aziendali ad 'aiuto' aziendali. Ma ormai da un tempo-matusalemme i governi non sembrano voler acquistare quella lettera. E così il settore resta penalizzato in un confronto mortificante con il resto d'Europa.

Neanche ora pare ci sia traccia di interventi, nonostante la politica si sia decisa a varare una mozione di sostegno all'industria delle quattro ruote sotto la spinta del caro carburanti e di tutti gli accidenti toccati al mondo dell'auto (pandemia, crisi dei chip, conseguenze della guerra in Ucraina), la politica si è decisa a varare una mozione di sostegno all'industria delle quattro ruote.

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Il punto è stranoto: le auto delle società hanno un trattamento fiscale peggiore che nel resto del Continente, il che ne ostacola il perimetro di diffusione nonostante contino oltre il 37% del mercato. E qui, in attesa di una strategia di sistema, arrivano le proposte dell'Unrae, l'associazione dei costruttori.

Eccola in sintesi: 

  • Portare la percentuale di detrazione dell'Iva dal 40% al 100% per i veicoli nella fascia di emissioni di COtra 0 e 20 g/km;
  • Portare la percentuale di detrazione dell'Iva all'80% per i veicoli con emissioni di COtra 21 e 60 g/km;
  • Portare la percentuale di detrazione dell'Iva al 50% per i veicoli con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km.

In particolare, gli interventi relativi alle tre fasce andrebbero applicati nel periodo 2023-25, con un investimento di 393 milioni l'anno prossimo, di 500 milioni nel 2024 e di 567 milioni nel 2025.

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Naturalmente (ma questa è opinione di chi scrive), il calo di gettito rispetto sarebbe più che compensato dai maggiori incassi dell'Iva su un mercato finalmente libero di crescere. Senza contare gli effetti positivi sul rinnovo del parco circolante (che è di fatto decrepito, come abbiamo appreso in questi giorni proprio dai dati Unrae) e sulla possibilità di avere un mercato dell'usato più 'fresco', visto che il ciclo di rotazione delle aziendali è nettamente inferiore a quello delle auto private.

C'è poi l'effetto anti-furbetti: le auto aziendali realizzano la compliance fiscale durante la vita del veicolo, mentre a volte i privati, in cambio dello sconto, fanno riparare la macchina senza fattura (evasione Iva e Ires). 

Inoltre, sottolinea l'Unrae, la proposta ha proprio l'obiettivo di sostenere il processo di transizione ecologica e di colmare il gap competitivo con le imprese dei principali Paesi europei.

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Se, come si è augurato proprio oggi il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, la disciplina sugli incentivi arriverà in settimana, sarebbe finalmente ora che questo governo comprasse quella famosa vocale a favore delle auto aziendali.