Da una parte c’è tutto l’Occidente, vittima collaterale della guerra in Ucraina; dall’altra c’è però l’economia russa, che non se la passa certo benissimo dall'avvio delle ostilità in Ucraina.

Le conseguenze del conflitto si fanno sentire infatti anche all'interno dei confini della Russia, dove il settore dell’auto sta soffrendo particolarmente anche per via delle sanzioni occidentali, che hanno innescato una serie di problemi alla logistica mescolati a un drastico calo della domanda.

Misure rapide

Basta pensare che, secondo i dati della Association of European Businesses (AEB), le immatricolazioni a Mosca e dintorni sono crollate dell’83,5% a maggio. Putin non ci sta e vuole correre subito ai ripari. Ecco perché, come ricostruisce la Reuters, ha sollecitato l’esecutivo per trovare una soluzione alla crisi dell’industria automotive.

“Vorrei chiedere al Governo di dirci in dettaglio quali misure rapide sta adottando per sostenere il settore dell’auto e stabilizzare il mercato interno”, ha dichiarato il presidente durante un incontro con i funzionari trasmesso dalla TV di Stato.

Lada Niva Legend sul nastro trasportatore Avtovase
Produzione della Lada Niva Legend

Piano da 350 milioni

Stando all’agenzia di stampa Interfax, Putin sarebbe stato molto chiaro e avrebbe dato l’ultimatum: il nuovo piano deve arrivare sulla sua scrivania entro il 1° settembre. Ma qualcosa si sta già muovendo, perché il ministro dell’Industria e del Commercio, Denis Manturov, ha in mente di stanziare subito per il settore 20,7 miliardi di rubli (346 milioni di euro).

Quasi la metà (precisamente 10,2 miliardi di rubli, pari a 170 milioni di euro) sarebbe destinata ai finanziamenti auto, mentre il resto (10,5 miliardi di rubli; 175,5 milioni di euro) andrebbe a supporto delle rate per i leasing e degli incentivi all'acquisto.

Cui prodest?

Il Cremlino non vuole perdere tempo perché non solo la domanda cola a picco, ma i prezzi dei veicoli aumentano vertiginosamente, con rincari che arrivano al +50%. E la situazione, per come si sta muovendo la geopolitica, non potrà che peggiorare ancora: l’inflazione corre, i prezzi salgono alle stelle e le cose non sono mai andate così male negli ultimi 20 anni.

Già ora, il costruttore AvtoVAZ, da cui è recentemente uscita Renault, ha dovuto fermare la produzione per più di due mesi. Guardando all’altra parte della barricata, soffrono anche le Case europee, che hanno già tagliato i ponti con la Russia perdendo molte opportunità di business. Tante esternalità di una guerra drammatica di cui purtroppo non si vede ancora la fine.