La Germania rischia di non raggiungere gli obiettivi climatici dettati per il 2030. Per questo ha presentato due piani di emergenza: uno riguarda il settore dei trasporti e l'altro quello delle costruzioni. Entrambi hanno mancato gli obiettivi di riduzione del biossido di carbonio per il 2021 e ora si corre ai ripari con soluzioni che gli ambientalisti non ritengono comunque sufficienti.

Per quanto riguarda i trasporti si è scelto di ampliare la rete infrastrutturale di ricarica delle auto elettriche e di aumentare il numero di piste ciclabili, ma non verranno introdotti limiti di velocità sulle autostrade. Perché no e perché alcuni ritengono che andrebbe fatto? Ve lo spieghiamo di seguito.

Limitare la velocità farebbe risparmiare CO2

Attualmente, come sappiamo, molti tratti dell'Autobahn non hanno limiti di velocità. Accade spesso, quindi, che i conducenti spingano le loro auto a superare i 200 km/h, aumentando notevolmente il consumo di carburante. Stando alle stime del gruppo ambientalista DUH, limitare la velocità sulle autostrade tedesche a 100 km/h, sulle strade extraurbane a 80 km/h e in città a 30 km/h farebbe risparmiare fino a 9,2 milioni di tonnellate di CO2 all'anno.

Tuttavia, il ministro dei Trasporti Volker Wissing (Partito Liberale Democratico, FDP), ha dichiarato: "In qualità di ministro devo soppesare da un lato l'obiettivo di proteggere il clima il più rapidamente possibile e dall'altro tenere conto delle esigenze di mobilità e dell'accettazione (delle misure) da parte della società". Ma il dibattito è molto acceso e, stando ad un recente sondaggio, due tedeschi su tre sarebbero pronti a "darsi un limite".

Cosa prevede il piano sui trasporti

Il programma per i trasporti che è stato presentato dal ministero tedesco prevede, come anticipato, l'ampliamento delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici e l'aumento dei finanziamenti per l'innovazione e l'utilizzo di veicoli commerciali pesanti più efficienti.

Ulteriori 250 milioni di euro sono stati destinati all'ampliamento della rete di piste ciclabili entro il 2030 e per ridurre gli spostamenti si è deciso di sostenere la digitalizzazione e promuovere lo smart working.

Tutto questo, secondo il Ministero dei Trasporti, dovrebbe far risparmiare circa 13 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030, compensando il deficit del 2021. Di tutt'altro avviso Greenpeace, che ha definito questi piani "nebulosi", e Julia Verlinden, vice capogruppo parlamentare del partito dei Verdi, che ha commentato: "I progetti a più lungo termine dimostrano che l'urgenza continua a essere mal valutata".