La crisi energetica e l’aumento del prezzo del gas ha finito inevitabilmente per ripercuotersi anche sul costo del metano auto, cresciuto enormemente nelle ultime settimane e animato, purtroppo, da un trend al rialzo.

Tanto che gli automobilisti che avevano scelto questa alimentazione per risparmiare, in certi casi, in base al modello e al luogo in cui vivono, si stanno chiedendo se conviene ancora nel 2022 acquistare o possedere un'auto a metano. Per alcuni infatti potrebbe addirittura essere più conveniente ormai viaggiare a benzina. 

Caro metano

Partiamo da qualche numero: secondo i dati dell'Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico elaborati da Quotidiano Energia, al 26 agosto i prezzi medi del metano praticati dalle principali compagnie oscillano tra i 2,438 e i 2,872 euro al kg.

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È chiaro che, trattandosi di medie, non sarà difficile trovare distributori che praticano prezzi inferiori, ma anche molto superiori. Facendo una breve ricerca attraverso gli strumenti per controllare i prezzi messi a disposizione dal Mise, si scopre ad esempio che in provincia di Roma i prezzi possono variare addirittura tra i 3,299 euro e i 1,575 euro al kg.

Peggio ancora va in altre città. A Torino alcune pompe praticano un prezzo di 3,999 euro/kg,  a Napoli e Firenze il massimo è a quota 4,500 euro/km, mentre a Milano si può arrivare a pagare addirittura 4,550 euro per un kg di metano. Verona, però, al momento detiene un triste primato, con un impianto che arriva addirittura a 5,251 euro al kg. Per fortuna però come detto ci sono anche distributori con prezzi estremamente più bassi. Ma come è possibile?

I prezzi massimi praticati in alcune città italiane

  • Roma: fino a 3,299 euro/kg
  • Milano: fino a 4,550 euro/kg
  • Torino: fino a 3,999 euro/kg
  • Napoli: fino a 4,500 euro/kg
  • Bologna: fino a 4,575 euro/kg
  • Firenze: fino a 4,500 euro/kg
  • Verona: fino a 5,251 euro/kg
  • Palermo: fino a 4,997 euro/kg
  • Bari: fino a 4,990 euro/kg
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Perché il prezzo del metano sale velocemente?

A differenza di quanto accade per benzina e gasolio, i cui prezzi oscillano all’interno di una forbice più ristretta, per il metano le variazioni sono così evidenti anche a causa del tipo di contratto che i distributori firmano per la fornitura del gas.

Ci sono distributori che hanno accordi di fornitura più lunghi, anche di durata biennale, mentre altri non vanno oltre i 12 mesi, o molto meno. Chiaramente in un momento di massima volatilità sui mercati energetici questo finisce per riflettersi in un caos anche per i consumatori.

C’è poi anche un secondo dato da tenere presente. In Italia ci sono circa 20.000 pompe di benzina e diesel, a fronte di 1.500 distributori di metano. Una circostanza che specialmente in alcune aree particolarmente sguarnite non premia certo la concorrenza.

Quando scegliere la benzina?

Con i prezzi a questi livelli, davvero a volte può convenire andare a benzina. Facciamo qualche semplice calcolo, partendo dal prezzo medio della verde al self service che Quotidiano Energia indica a 1,77 euro/litro.

Rifornimento di benzina

Mettiamo di avere una Fiat Panda a metano. Stando ai dati dichiarati dalla Casa consuma 3,5 kg/100 km andando a gas e 4 l/100 km a benzina. Il che significa che per fare 100 km, con il prezzo medio attuale della benzina, si spenderanno 7,08 euro. Perché convenga andare a metano si dovrà trovare un distributore che pratichi un prezzo alla pompa inferiore ai 2,02 euro/kg.

Facciamo lo stesso esempio con una Volkswagen Polo, i cui consumi sono: 5,2 l/100 km a benzina e 3,6 kg/100 km a metano. Per percorrere 100 km a benzina si spendono circa 9,2 euro: affinché il metano sia più conveniente si deve fare un pieno in una stazione di rifornimento dove costa meno di 2,55 euro/kg.

Insomma, il confronto tra benzina e metano non è più così scontato. E in un momento in cui tutti stanno giustamente attenti al portafoglio, sicuramente anche la scelta dell'impianto dove rifornirsi sarà ponderata molto attentamente.